Venerdì di lavoro anomalo in casa Red Bull. Dopo la prima sessione nella quale Max Verstappen ha siglato il miglior tempo pur lamentandosi di problematiche al cambio E rivelando di non essere troppo soddisfatto del break balance, la seconda sessione ha offerto ben poche indicazioni a causa della pioggia.
In linea di massima abbiamo possiamo osservare, nella fase d’avvio della Fp2 con tracciato ancora asciutto anche se freddo, che la RB19 di Max Verstappen è sembrata piuttosto nervosa nel T1 con difficoltà nell’inserimento della Curva 1 e nel cambio di direzione della 4. Come nella prima ora, Max ha lamentato un certo sbilanciamento dei freni, fronte sul quale bisogna concentrarsi nei debriefing tecnici.
Nella serata australiana, dunque, gli ingegneri avranno un bel po’ di lavoro da fare in vista di domani quando, stando alle previsioni, dovrebbe fare ancora più freddo. Il rischio è che si arrivi alla qualifica e alla gara con pochi dati utili. Una condizione che potrebbe determinare più incertezza a vantaggio dello spettacolo. Non una cosa positiva quando si è il battistrada della categoria.
I tempi della sessione numero due sono relativi perché oltre il 60% dell’attività è stata condizionata dall’asfalto sempre più bagnato. Max si è dovuto accontentare della terza prestazione a 615 millesimi da Fernando Alonso che ha chiuso in testa col tempo di 1:18.887 confermando lo straordinario momento di forma della Aston Martin AMR23 che a Melbourne vuole dare la conferma definitiva della sua solidità.
L’olandese, al termine delle operazioni, ha parlato di giornata complicata per colpa del meteo, delle varie interruzioni e per qualche grattacapo sul versante setup che determinerà delle correzioni al bilanciamento generale della RB19. La speranza del campione del mondo in carica è che domani, in Fp3, possa essere protagonista il sole per recuperare il tempo perso. Il principale problema riscontrato da Max è stato quello di riscaldare adeguatamente le gomme. Cosa che potrebbe risultare complicata se, come il meteo preconizza, le temperature caleranno ulteriormente nella giornata di domani.
“Non siamo mai andati nella giusta finestra di utilizzo delle gomme, per cui non c’è stato niente di semplice”, ha così sentenziato a fine sessione Verstappen che sa di poter contare su una vettura pressoché perfetta nell’amministrare i compound. E’ verosimile ritenere che le difficoltà venute a galla stamattina possano essere agevolmente superate quando il cronometro conterà davvero.
Anche Sergio Perez è preoccupato dall’assenza di informazioni determinata dal particolare stato della pista durante la seconda ora di attività australiana. Il messicano ha parlato di una giornata folle dipesa dal fatto che durante le FP2 è stato riscontrato un problema con il GPS, cosa che ha determinato una pessima track position che di fatto ha messo il pilota nel traffico e quindi in una situazione poco ideale per produrre un giro pulito.
Nella prima sessione, un po’ come accaduto con Max Verstappen, anche Perez ha sofferto nel T2 e soprattutto nel T1. Il pilota di Guadalajara ha sottolineato che, durante la pausa intercorsa tra le due sessioni, i tecnici hanno operato qualche cambiamento che è andato nella direzione giusta. Solo una sensazione al momento, perché la pioggia ha vanificato gli ulteriori test che, secondo Perez, erano necessari per valutare la piena efficacia delle modifiche effettuate.
Ecco che tutto il lavoro, con le annesse valutazioni, andrà spostato al terzo turno di libere che a questo punto sta assumendo un’importanza campale nell’economia del weekend di gara. “Andare alla cieca“. Questa l’espressione usata da Checo che era stata riferita anche da Charles Leclerc.
Tutto sommato in casa Red Bull regna comunque la serenità. La cifra di questa evidenza è data dalle parole di Chris Horner in conferenza quando ha alluso alle nuove limitazioni alla possibilità di esultare al muretto box dopo la vittoria:
“Mi sorprende che questa situazione sia un problema“, ha raccontato il team principal della Red Bull. “Penso che tutto ciò che riguardi la sicurezza, ovviamente, debba essere preso molto, molto sul serio. Però parliamo di momento abbastanza iconico, l’arrivo di una vettura e il team che festeggia sulla recinzione, purché tutto avvenga in modo sicuro. Personalmente non ho mai visto accadere problemi, ha sempre fatto parte dei gran premio“.
Insomma un segnale inequivocabile che racconta di una scuderia che si approccia alle sessioni che contano con la consapevolezza di avere quel margine che emergerà quando serve.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Oracle Red Bull Racing