Ci siamo, la F1 finalmente riaccende i motori per il primo atto del campionato del mondo 2023. Il teatro delle operazioni sarà il tracciato di Sakhir, in Bahrain, sul quale la settimana scorsa si sono tenuti i test invernali. Proprio da questa tre giorni pare essere emersa in maniera prorompente la Red Bull RB19, la vettura di Adrian Newey chiamata a difendere i titoli mondiali vinti nel 2022.
Se le prove di qualche giorno fa servivano a capire se il progetto fosse efficace e se tutte le parti funzionavano come da previsione, ora è giunto il momento di abbandonare quegli assetti con i quali la scuderia ha verificato il buon funzionamento della macchina e di concentrarsi sul setup specifico per una gara che si presenta molto dura, soprattutto per quanto riguarda la gestione termica delle gomme dell’asse posteriore.
Il tracciato bahreinita, difatti, è considerato rear limited, cosa che, specie in gara, porta gli pneumatici della Pirelli a soffrire di overheating. Durante i test abbiamo visto una RB19 capace di amministrare meglio delle altre monoposto questa fase delicata. Quindi, in questo primo turno di libere, si comincerà a lavorare sia sugli assetti sia sulla miglior comprensione della gomma di nuova specifica che il fornitore italo-sinico ha portato per il campionato di F1 2023. Caliamoci nell’abitacolo della vettura di Max Verstappen.
Anche se si tratta di quella del debutto annuale, la sessione si avvia con le solite procedure. A partire dai normali controlli radio che si effettuano in diverse zone del tracciato per verificare il corretto funzionamento della radio. La prima ora di attività, a Sakhir, presenta spesso il problema della scarsa pulizia della pista che, tra poca gommatura e sabbia di riporto che il vento sparge sull’asfalto, determina un approccio sempre molto cauto da parte dei piloti.
La sessione si è svolta in condizioni che non ritroveremo in gara visto che questa scatterà alle 16:00, all’imbrunire. Ecco il quadro meteo:
Temperatura dell’aria: 27°C
Temperatura della pista: 42° C
Vento: 25 km/h, Nord.
Nella prima fase delle operazioni l’olandese si è concentrato sull’utilizzo della gomma a banda gialla che nell’occasione corrisponde alla C2 (C1, C2 e C3 le scelte del gommista per la trasferta mediorientale, ndr). In un run piuttosto taciturno, il driver ha alternato un giro push con due lentissimi cool down, cosa che avevamo già potuto osservare durante i test invernali. Nel secondo assalto con lo stesso treno la macchina n°1 ha mostrato un certo sovrasterzo a centro e in uscita di Curva 4. Cosa che ha determinato il rientro ai box. Max è sceso dalla vettura per permettere ai tecnici di fare degli aggiustamenti alla RB19.
La seconda parte della giornata di lavoro del campione del mondo si è aperta con l’utilizzo delle gomme soft C3, quel compound con il quale la Red Bull si era trovata molto a suo agio durante la tre giorni di prove pre-season. Il primo giro push è stato caratterizzato da alcune sbavature.
La conduzione è stata perfetta nei cambi di direzione delle curve 5-6-7 dove la RB19 si è esaltata. Ma in Curva 8, in uscita, la vettura ha palesato un certo sottosterzo. Qualche problemino anche in Curva 13, col posteriore ad alleggerire prima della retta che porta alle ultime due pieghe destrorse che aprono al rettilineo del box. Il giro varrà la seconda piazza alle spalle di Perez. “One shot” per Max che poi ritorna al box per fare il punto della situazione. Persiste il silenzio tombale col muretto: zero comunicazioni con Gianpiero Lambiase, ingegnere di pista dell’auto n°1.
Verstappen ha svolto un lavoro piuttosto blando. La sua vettura ha rimesso il muso in pista a quindici minuti dal termine dopo aver raccolto solo 9 giri. Pesa su questa dinamica il lavoro svolto la settimana scorsa e la sicurezza con cui il team arriva all’esordio stagionale. L’olandese ha adoperato, a giudicare dalle immagini, lo stesso treno usato nel run precedente. Tant’è che non ha cerca la prestazione ma si è prodotto in un mini-stint. Ecco la progressione:
OUTLAP | |
1 | 1.37.900 |
2 | 1.37.980 |
3 | 1.38.171 |
4 | 1.38.574 |
5 | 1.38.474 |
6 | 1.38.338 |
7 | 1.38.842 |
8 | 1.38.561 |
9 | 1.38.623 |
10 | 1.39.250 |
INLAP | ———- |
Lo stint su gomma rossa C3 ha mostrato una Red Bull molto solida e soprattutto molto delicata a gestire una mescola che potrebbe comunque non essere la carta buona per la gara. Impressionante, come al solito, è la costanza con la quale Verstappen riesce ad “inchiodarsi” all’interno di un range cronometrico molto limitato. Gli uomini di Milton Keynes hanno impostato il lavoro, sin dal primo turno di libere, sulla gara domenicale senza l’assillo del tempo spinto.
Sessione che si è chiusa con le canoniche prove di partenza (andata piuttosto male se vogliamo trovare il pelo nell’uovo) e con quel silenzio che ha ci ha accompagnati per tutto il turno. Non eravamo abituati a sentire solo la power unit Honda senza le incursioni del pilota e del suo ingegnere di riferimento. Appuntamento alla seconda ora di lavoro.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Oracle Red Bull Racing