Il dominio Red Bull nei primi due round del mondiale è stato superiore rispetto alle previsioni dei competitor. A differenza delle precedenti supremazie, la squadra di Milton Keynes non sembra destare sospetti in merito a particolari soluzioni tecniche borderline. L’ultima creatura di Adrian Newey è semplicemente una monoposto di una generazione successiva rispetto alla concorrenza.
Il dubbio tuttavia racconta che tale superiorità sia stata abilmente mascherata già nella parte conclusiva della scorsa stagione. Il team austriaco, nel bel mezzo della bufera del “budget cap gate”, ha rinunciato all’utilizzo del telaio alleggerito che avrebbe dovuto debuttare in occasione del Gran Premio di Singapore. La grana legata allo sforamento del limite di spesa ha portato consiglio in tal senso.
Molto più proficuo condividere le luci della ribalta con Mercedes e Ferrari quando oramai i titoli iridati erano stati messi in ghiaccio piuttosto che ostentare una supremazia umiliante nei confronti dei rivali. Di fatto il team capitanato da Christian Horner ha messo in atto un depistaggio prestazionale che ha convinto la concorrenza di poter competere alla pari nella stagione 2023.
Un amo teso ai rivali che ha avuto l’effetto desiderato. Mercedes, rinvigorita dalle prestazioni di fine 2022, ha ritenuto opportuno perseguire la filosofia aerodinamica zero-sidepods nella convinzione di aver pareggiato le prestazioni della RB18.
Mentre la Scuderia Ferrari, nonostante il prematuro freeze sullo sviluppo della F1-75, aveva fornito prestazioni incoraggianti a Monza, Singapore e Abu Dhabi. In sintesi il progetto tecnico della Red Bull RB18, nonostante fosse indiscutibilmente quello di riferimento, non sembrava così irraggiungibile per la stella a tre punte e per il Cavallino Rampante. Il risultato è sotto gli occhi di tutti. Le monoposto austriache sono di un’altra categoria e una volta tanto tale superiorità non è macchiata da alcun sospetto.
Si fa pertanto strada l’idea che a Brackley e a Maranello abbiano sottovalutato il reale potenziale della RB18 in fase di definizione dei target prestazionali dei rispettivi progetti tecnici. La RB18 aveva molta più performance rispetto a quanto espresso nell’ultimo quarto di stagione. Vantaggio competitivo gelosamente nascosto in quanto la versione “depotenziata” era più che sufficiente per giocare al gatto con il topo con gli storici rivali.
Probabilmente Red Bull non si aggiudicherà tutte le 23 tappe della stagione come profeticamente ipotizzato da George Russell. Un obiettivo che lo stesso team campione del mondo si augura di non raggiungere in quanto, un dominio di tale portata, sarebbe inviso a Liberty Media nell’intento di rendere attrattivo un show già narcotizzato dalla lunga egemonia Mercedes con l’avvento dell’era ibrid.
Non sorprendono pertanto le dichiarazioni di Horner che si aspetta una prepotente reazione di Mercedes e Ferrari nel corso del mondiale: “I regolamenti sono ancora relativamente giovani. Mi aspetto di vedere un’enorme convergenza nel corso dell’anno e la griglia si restringerà. Quindi dobbiamo fare il fieno mentre il sole splende in questo momento.”
“Ora abbiamo una macchina competitiva e dobbiamo continuare a spingere per tutta la stagione. Ma non ho dubbi sul fatto che gli avversari torneranno rapidamente e in modo aggressivo, soprattutto quando torniamo nella stagione europea, dove iniziano ad arrivare gli aggiornamenti. Stiamo sentendo parlare di grandi update della Mercedes e sono sicuro che anche la Ferrari non sia contenta della sua posizione attuale. Quindi ci aspettiamo che le cose convergano rapidamente una volta tornati in Europa“.
Affermazioni di circostanza, figlie di un vantaggio tecnologico praticamente irrecuperabile in regime di budget cap a meno che il team di Milton Keynes non decida di depistare nuovamente la concorrenza una volta raggiunti i titoli iridati.
Solamente un’improbabile lotta interna tra Max e Checo fino al termine della stagione potrebbe rivelare il reale potenziale della RB19. Scenario peraltro intravisto nello scorso Gran Premio in Arabia Saudita, nel quale la forsennata rimonta di Verstappen, dopo le noie tecniche patite in qualifica, ha obbligato i piloti Red Bull a portare al limite i rispettivi mezzi. E la differenza con il resto dello schieramento, Aston Martin compresa, è stata davvero imbarazzante.
Autore: Andrea Bovone
Illustrazioni: Roberto Cecere – @robertofunoat
Immagini: Scuderia Ferrari
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lancio una frecciatina : 14.02.2023 alla presentazione :Vigna: “Monoposto che non avrà precedenti in termini di velocità”, Considerato il ruolo che copre , dovrebbe avere il buon senso di porgere le dimissioni
Io credo che alla luce dell'abolizione della td39 poiché la sfere 23 è stata per me concepita sull'effetto suolo e velocità recupera il grip il consumo gomme e la velocità che ha già almeno lo spero
Per me la td 39 non è stata abolita come si dice ma camuffata/integrata nel regolamento finale. Non aspettiamoci che la ferrari voli per questo. Dobbiamo aspettare gli aggiornamenti e sperare che esca il vero potenziale.