Formula 1

Red Bull: indagini sulla PU di Perez non tolgono serenità al team

Uno – due, uno – tre. A leggerli così, i risultati dei primi due turni di prove libere in casa Red Bull sono molto incoraggianti. La prima sessione si è chiusa con una doppietta virtuale, con Max Verstappen davanti a Sergio Perez; la seconda ora di attività in pista è terminata con l’olandese a precedere Fernando Alonso e il messicano la terza posizione. In agguato. Cambiano le piste e, apparentemente, non cambiano le dinamiche che erano emerse in Bahrain due settimane fa.

L’elemento incoraggiante per la Red Bull è quello relativo alla guidabilità della RB19. Ricorderete tutti quanto faticò l’anno passato Max Verstappen tra le curve del tracciato di Jeddah. Una vettura, la RB18, troppo pesante e tendente al sottosterzo che aveva fatto dannare il campione del mondo in carica che patì in qualifica. Infatti, la pole position andò a Perez. Ma seppe poi riscattarsi in gara grazie ad un DRS potentissimo e all’abilità di giocare quasi al gatto col topo con Leclerc, andando a vincere un duello entusiasmante che animò la parte finale dell’evento.

La RB19, apparsa decisamente più a suo agio tra i muretti sauditi, ha abbassato notevolmente il tempo rispetto alle analoghe sessioni dell’anno passato. Segno evidente che la monoposto sarà efficace anche su questa pista che presenta caratteristiche diametralmente opposte a quelle prodotte da Sakhir. A tal proposito si è espresso Mario Isola, numero 1 di Pirelli Motorsport, che ha riferito quanto il tracciato bahreinita rappresenti una singolarità all’interno del campionato del mondo 2023 perché, solo esso, ha un tipo di asfalto così “sfiancante”.

Quindi ciò che abbiamo visto due settimane fa potrebbe non verificarsi durante questo weekend di gara ed è un po’ la preoccupazione che gli uomini di Milton Keynes hanno espresso nell’avvicinamento al secondo appuntamento del campionato del mondo. Lo ha riferito Helmut Marko, lo hanno sostenuto i piloti e soprattutto lo ha sottolineato Adrian Newey, il papà della RB19.


Red Bull: libere ok dopo un avvicinamento tribolato

La sensazione, alla fine di due ore di intenso lavoro in pista, è che le vere tribolazioni per i campioni del mondo in carica siano arrivate prima che le vetture mettessero le ruote in pista. Visto che, durante lo svolgimento normale delle attività, i programmi messi in cantiere sono stati portati a compimento senza alcun intoppo. I campanelli d’allarme suonati prima sono rimasti spenti durante Fp1-2.

Max Verstappen (Oracle Red Bull Racing) – Gp Arabia Saudita 2023

Devo rompermi due gambe e due braccia perché possa saltare una gara“. Così ha esordito Max Verstappen a motori spenti. Il pilota, evidentemente, alludeva ai problemi fisici derivati da un virus gastrointestinale che lo ha tenuto lontano dal tracciato fino a venerdì mattina. L’olandese, infatti, è arrivato in pista sulla “sirena finale” ma senza mostrare difficoltà di sorta: ha indossato la tuta, ha messo il casco, si è calato nell’abitacolo e ha martellato sia sui giri singoli che sul passo gara.

La giornata è stata positiva anche se ci sono ancora diverse cose da sistemare, specialmente in alcuni punti chiave del tracciato di Jeddah. Verstappen si è lamentato più di una volta della lentezza di reazione della RB19 nel cambio di direzione tra la 22 e la 23, la veloce sinistra-destra nella quale ha fatto capolino un leggero sottosterzo su cui il pilota e Lambiase si sono concentrati durante l’arco delle due ore di lavoro. 

Altro punto che ha dato un po’ di fastidio al pilota olandese è la curva 27, il grande tornante che si percorre in terza marcia a circa 120 km/h, alla fine del quale la vettura anglo-austriaca ha presentato un pizzico di difficoltà nello scaricare a terra la cavalleria. Ma non si tratta appunto di difetti grossi; parliamo di minuzie che vanno sistemate e fissate per trasformare la macchina da buona a perfetta. Che è ciò che Max vuole per sciorinare tutto il suo straordinario potenziale di guida.

Max Verstappen (Oracle Red Bull Racing) si prepara a scendere in pista – Gp Arabia Saudita 2023

Red Bull: passo gara il punto di forza

E nel long run che la Red Bull ha dato il meglio di sé. Max ha sottolineato, però, che  il gruppo sembrava abbastanza compatto. In effetti non si sono visti i distacchi bulgari che erano emersi durante il Gran Premio del Bahrain. E la cosa con molta probabilità, dipende dalla tipologia di tracciato che esige una gestione delle gomme più semplice, cosa che consente ai piloti di spingere di più e in maniera più costante. 

Come dicevamo in precedenza, le preoccupazioni emerse in Red Bull erano nate prima che le vetture mettevano le ruote in pista. Difatti, con un comunicato ufficiale emanato dalla FIA, abbiamo riscontrato che sulla Red Bull di Sergio Perez sono state sostituti diversi elementi: batteria, centralina e cambio. Per le prime due parti è stato dunque raggiunto il limite stagionale.

Chiaramente questo non vuol dire che i pezzi sostituiti siano inutilizzabili, erano sorte delle problematiche che hanno convinto gli ingegneri a spedire le parti in oggetto a Milton Keynes per valutazioni più profonde. Si è trattato quindi di una mossa precauzionale e i pezzi oggetto di avvicendamento potrebbero ritornare nel giro senza costringere Perez, nel lungo periodo, a delle fastidiose penalità in griglia. Quello che è già successo con Charles Leclerc che, lo ricordiamo, sconterà 10 posizioni di arretramento.

Max Verstappen (Oracle Red Bull Racing) in azione durante le libere del Gp dell’Arabia Saudita 2023

Il piccolo intoppo non ha tolto la fiducia al messicano che a bocce ferme si è detto convinto che la RB19 sia molto consistente anche da queste parti. Qualcosa che va in linea con le aspettative dell’equipe. Il pilota, infatti, si è fatto scappare un indicativo “siamo forti come previsto”. Ma non solo.

Altro elemento che dà la cifra di quella che sia la consapevolezza che i campioni del mondo in carica hanno è rappresentata dalle altre osservazioni offerte dal pilota di Guadalajara che ha sottolineato come il vero rivale per la gara sia Max Verstappen, non facendo menzione di nessun altro conducente. 

Il clima in casa Red Bull e quindi piuttosto sereno. Le Fp3 serviranno ad ottimizzare il pacchetto per puntare alla pole position, cosa che in ogni caso appare più complessa rispetto a 14 giorni fa. Questo poiché le caratteristiche del tracciato possono favorire un compattamento maggiore dei valori.

Ma ormai abbiamo imparato a capire che i “tori” mettono in cima alle loro necessità la definizione di un corretto assetto per la domenica. E’ in quel frangente che la RB19 diventa un purosangue capace di aprire importanti margini sulla concorrenza. Vedremo se la cosa accadrà anche su un palcoscenico del tutto diverso.


Autore: Diego Catalano – @diegocat1977

Foto: F1
, Oracle Red Bull Racing

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Pubblicato da
Diego Catalano