Formula 1

Aston Martin, la sfida più difficile: superare l’ultimo miglio

Se qualcuno, alla fine del 2022, fosse arrivato dal futuro e ci avesse detto che dopo tre gare della stagione di F1 successiva la Aston Martin sarebbe stata la vera rivale della Red Bull probabilmente avremmo fatto richiesta di rivedere la Legge Basaglia con la quale sono stati chiusi i manicomi.

Invece il più inauspicabile degli scenari si è concretizzato. La AMR23, pur essendo discendente del modello 2022, ne sembra una lontanissima parente. La vettura guidata da Lance Stroll e Sebastian Vettel si era barcamenata in mille difficoltà, nonostante un pacchetto di aggiornamenti molto massiccio portato a Barcellona che doveva imprimere una svolta drastica all’annata degli uomini di Silverstone.

Le cose non sono andate così. Sono servite altre sessioni di lavoro e molti mesi di test. Gran premi trascorsi ad acquisire dati e lunghe analisi in fabbrica, dalle quali, anche grazie al lavoro di Dan Fallows proveniente dalla Red Bull, si è riusciti nell’opera di recuperare diversi secondi da un anno all’altro. Un exploit che solo la “Verdona” è riuscita a realizzare mentre team ben più accreditati, ossia Ferrari e Mercedes, pur migliorando le prestazioni, non sono stati in grado di ricucire lo strappo nei confronti dei campioni del mondo che invece hanno addirittura aperto la forbice prestazionale.

Da questa evidenza i due suddetti team hanno messo in cantiere modifiche di una certa importanza che vedremo nei prossimi gran premi e che dovrebbero dare un senso tecnico alla SF–23 e alla W14, due vetture che stanno arrancando in difficoltà probabilmente non previste in sede di delibera progettuale. 

Aston Martin

F1 2023: Red Bull in fuga solitaria

Dopo tre gran premi nel mondiale 2023, la classifica recita così:

Max Verstappen: punti 69.
Sergio Perez: punti 55.
Fernando Alonso: punti 45.

Una fotografia che raconta di come l’asturiano sia in piena lotta per il titolo mondiale. In realtà i numeri vanno meglio contestualizzati perché la AMR23, pur essendo un’ottima vettura, paga ancora diversi decimi di secondo, soprattutto sul passo gara. Perché, anche se sono arrivati tre terzi posti consecutivi tutti agguantati dall’ex Alpine, la verde vettura di Silverstone non è mai stata in grado seriamente di lottare per la vittoria. Né di infastidire nemmeno da lontano la Red Bull RB19

Gli uomini di Milton Keynes sono gli unici veri candidati a fare man bassa del campionato e c’è qualcuno che addirittura ritiene che “la figlia” di Adrian Newey sia in grado di vincere tutte le 23 gare in calendario. Prospettiva non irrealistica a causa della distanza tecnica che è molto grande. E non vediamo avversari credibili che possano contrastarne la forza. 

Ma qualcosa potrebbe cambiare. Ovviamente il riferimento è ai team che stanno svolgendo lavoro in fabbrica in questo mese di pausa proprio per ricucire lo strappo tecnico che è emerso in maniera evidente nell’abbrivio iridato. Tra questi, anche se è inverosimile immaginare un recupero così massiccio in una sola gara, c’è la McLaren che a Baku ha annunciato che porterà una versione molto evoluta della MCL60 che è stata una delle delusioni dell’inizio campionato.

Oscar Piastri (McLaren MCL60) impegnato in pista durante i test Bahrain 2023

Il team di Woking in realtà ha approntato un programma di recupero impostato su diverse stagioni perché l’obiettivo è quello di arrivare al 2026, pronto per dire la sua in chiave iridata, come abbiamo spiegato in questo scritto. Dobbiamo restringere quindi il nostro arco temporale alla stagione in corso. E secondo Fernando Alonso, uno che di esperienza ne ha da vendere, già dal prossimo Gran Premio dell’Azerbaijan potremmo vedere qualche scossone nella scala valoriale osservata fino a questo momento.


F1: Aston Martin teme variazioni nella scala dei valori

Alonso ritiene che il passaggio fondamentale che Aston Martin deve imparare a gestire meglio è quello della qualifica, proprio perché sui passi gara la differenza, specie con Mercedes, è molto sottile. Quindi, avvantaggiandosi al sabato, si possono avere maggiori occasioni per tenere alle spalle le Frecce Nere. Chiaramente questo è valso per le prime tre gare che si sono corse tutte lontano dall’Europa e con ritmi abbastanza cadenzati.

Fatti che non hanno permesso alle scuderie che devono recuperare di apportare modifiche importanti alle proprie monoposto, cosa che invece potrebbe accadere già a Baku proprio grazie a quella pausa di un mese che si è venuta a creare per via dell’annullamento del GP della Cina.

Fernando Alonso – Aston Martin AMR23

Alonso è molto realista e ha sollevato qualche dubbio sulla capacità di saper progredire nel corso della stagione del suo team. Aston Martin ha dato grandi dimostrazioni di doti tecniche, ma il difficile viene ora perché recuperare tanto terreno è stato relativamente semplice. Adesso bisogna guadagnare quei decimi di secondo che servono sia per avvicinarsi alla Red Bull sia, soprattutto, per tenere ancora alle spalle Mercedes e Ferrari che rivendicano il proprio ruolo di avversario principale dei campioni del mondo in carica.

Ecco perché Alonso ha parlato di imparare a crescere come squadra. Un processo che deve compiersi non solo in pista ma anche fuori per raggiungere quel livello di strutturazione che hanno Red Bull, Mercedes e Ferrari che sono abituati ad altri e più cadenzati ritmi di sviluppo. Aston Martin è ancora in piena fase di ristrutturazione e questa cosa potrebbe incidere sullo slancio che abbiamo visto finora.

Per il team di patron Lawrence Stroll arriva ora la fase più difficile: quella del consolidamento che si ottiene solo col tempo e con l’abitudine a respirare l’aria dell’alta classifica senza farsi venire le vertigini. L’asturiano ha le spalle larghe e la giusta esperienza per non lasciarsi sopraffare dalla situazione. Gli uomini che sono alle sue spalle sapranno essere altrettanto “corazzati” per vincere questa ardua sfida?


Autore: Diego Catalano – @diegocat1977

Foto: F1
, Aston Martin, McLaren



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Diego Catalano