Si può essere non pienamente soddisfatti da una seconda e terza fila? Sì, e la cosa dà la cifra di quanto sia forte in questo momento la Aston Martin. Fernando Alonso ha chiuso le qualifiche del Gran Premio d’Australia al quarto posto. Lance Stroll è sesto (meno di due decimi il distacco tra i due, ndr) e, via via che gli effetti delle fratture ai polsi tendono ad annullarsi, riesce ad essere più efficace nel condurre l’ottima AMR23.
Alla fine del turno, ovviamente, Alonso non era triste né abbattuto. Una seconda fila è un ottimo score. E lo è soprattutto se si osservano i distacchi, visto che la AMR23 n° 14 dell’asturiano ha pagato soli quattro decimi dalla Red Bull di Max Verstappen che ha fatto un giro perfetto. Bisogna sottolineare il recupero che la vettura di Silverstone ha compiuto da un anno all’altro: a parità di tracciato sono oltre quattro i secondi tagliati. Non c’è proprio nulla di cui rammaricarsi, quindi.
Ma resta quel pizzico di amaro in bocca perché nessuno si aspettava, a partire da Hamilton e Russell, che la Mercedes W14 potesse essere addirittura davanti alla “Verdona” dopo che, in Bahrain e in Arabia Saudita, aveva palesato delle difficoltà che si erano acuite soprattutto sul giro singolo. Ma nel clan inglese sono sicuri dei propri punti di forza e sanno che è il passo gara la solida roccia a cui appigliarsi.
E infatti Alonso, che a Jeddah ha festeggiato il centesimo podio in carriera, elemento che va a sottolineare la smisurata esperienza che ha in Formula Uno, ha proprio detto di sentirsi abbastanza sicuro perché può contare su un race pace molto solido. Anche se, a causa di una FP2 bagnata, nessuno ha potuto svolgere dei test probanti con più carburante a bordo.
Fernando ha evidenziato due aspetti che saranno le chiavi della gara. Il primo è quello delle temperature basse che potranno determinare la produzione di graining, soprattutto sui compound soft. Un qualcosa che potrebbe modificare le strategie previste prima di arrivare in Australia puntando su primo stint con mescole più dure. Il secondo è la difficoltà di produrre efficaci manovre di sorpasso nonostante le quattro zone DRS definite dalla direzione gara.
La Aston Martin ha tante virtù, ma la velocità di punta non è tra esse. Quindi potrebbe faticare qualora si trovasse a duellare con macchine più ferrate sul fondamentale in questione. E in questo caso sarà decisivo lo spunto per sopravanzare immediatamente quanti più avversari possibili.
Anche Stroll ha posto l’accento sulla gestione degli pneumatici affermando che la vera difficoltà del turno di qualifiche è stata quella di centrare la corretta finestra operativa che era stata relativizzata dalle troppe variabili che stavano intercorrendo su una pista che migliorava di giro in giro. Tra l’altro, il canadese, nelle concitate fasi finali, ha potuto contare soltanto su un treno di gomme soft nuovo avendone consumato uno in più nei turni precedenti per garantirsi il passaggio alle Q successive.
Mike Krack ha spiegato come sia stato necessario ricercare un equilibrio tra la preservazione dei compound e la necessità di aggredire per passare le tagliole delle sezioni: “È stata una sessione complicata con la minaccia della pioggia presente durante tutte le qualifiche e soprattutto durante gli ultimi momenti della Q3. Abbiamo anche visto un gruppo incredibilmente vicino con ogni decimo di secondo che ha fatto la differenza in Q1, Q2 e Q3. Questo è il motivo per cui abbiamo dovuto cercare di trovare l’equilibrio tra il risparmio di gomme e l’assicurarci di non perdere il taglio con un’evoluzione della pista piuttosto significativa“.
“Siamo stati ragionevoli e abbiamo giocato sul sicuro per assicurarci di progredire con entrambe le vetture, ma ciò significava che Lance aveva solo un set di nuove Soft per la Q3“, ha spiegato il manager tedesco. “Ha fatto il meglio che poteva con due giri cronometrati e partire dalla sesta posizione gli offre una grande opportunità per fare bene domani. Anche la sessione di Fernando è stata buona, con giri puliti e ordinati che lo hanno portato in seconda fila. Affrontiamo la gara di domani fiduciosi del nostro passo e pronti a lottare ancora una volta”.
In chiusura dobbiamo riferire di quello che potrebbe essere un potenziale momento di tensione. Nelle classiche interviste post sessione è stato chiesto a Lewis Hamilton cosa ne pensasse di avere così vicino Fernando Alonso, in partenza, su questa pista. La memoria è subito corsa all’episodio del 2007, quando i due piloti McLaren duellarono in maniera un po’ troppo accesa avviando una rivalità che è diventata un gran classico della Formula Uno.
L’alfiere della Mercedes ha ricordato quell’evento alludendo al fatto che la asturiano dovesse tenere a mente la lezione. La replica del focoso Nando non è tardata ad arrivare. “Lewis mi ha passato all’esterno nel 2007? Non ricordo“, ha scherzato Alonso per poi analizzare con lucidità la questione: “Le Mercedes partono bene. Mi auguro che diano un po’ di fastidio a Verstappen. Sarebbe una bella lotta da vedere e potrebbe aiutarci”.
Uno storico dualismo che si potrebbe quindi trasformare in una mutua assistenza per cercare di battere Max Verstappen che, al momento, sembra veramente irraggiungibile grazie ad una Red Bull RB19 che rasenta la perfezione.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Aston Martin