Tanto tuonò che piovve. Ma forse con un po’ troppo ritardo. Il dibattito intorno al nuovo formato della Sprint Race durava da quasi un mese ed è servito arrivare a due giorni dall’avvio della prima sessione del Gran Premio d’Azerbaijan per ratificarne l’ufficialità. Chiaramente, e lo avevamo anticipato in un articolo di qualche tempo fa, era necessario mettersi d’accordo all’interno della F1 Commission, cosa che è avvenuta proprio ieri.
La Commissione che determina la governance della Formula Uno si muove in base a meccanismi ben precisi dai quali doveva risultare un accordo tra le tre parti in causa: le scuderie, Liberty Media e la Federazione Internazionale dell’Automobile. Trenta voti per tre soggetti e una maggioranza da raggiungere. La quadratura del cerchio si è trovata dopo lunghi dibattiti e dopo essere arrivati al classico compromesso. Ma andiamo per gradi, vediamo prima come sarà il format del fine settimana e poi osserveremo quelle che sono le novità messe in cantiere.
La chiave è l’adrenalina: ogni sessione avrà un significato più alto e produrrà qualche effetto sulla classifica o sulla griglia di partenza. I turni di libere, praticamente, si ridurranno a quello che apre il weekend. Fp1 si svolgerà regolarmente, Fp2 si tramuterà in quelle che saranno le qualifiche che determineranno la griglia di partenza della domenica. Quindi, le libere due, forse la sessione più utile per definire i passi gara e gli assetti per la stessa, si tramuterà in una qualifica che avrà lo stesso formato di quella che conosciamo oggi: Q1, Q2 e Q3.
Al sabato c’è la vera rivoluzione. La vecchia Fp3 diventerà un altro turno di qualifica sempre per definire la griglia di partenza del GP veloce. Sarà formata dalle classiche tre sezioni ma saranno distribuite in maniera diversa. Questa nuova sessione, definita con forse un po’ troppa enfasi yankee “Sprint Shootout”, sarà diversa sulla durata e nei “vincoli gommistici”. La Q1 durerà dodici minuti, la Q2 dieci e la Q3 otto. Nelle due sezioni iniziali i piloti saranno obbligati ad usare una gomma media, mentre nel segmento terminale bisognerà obbligatoriamente utilizzare una mescola soft.
Al pomeriggio del sabato avremo la Sprint Race che si disputerà sottostando alle stesse regole delle altre gare veloci. Alla domenica ci sarà il gran premio normale con la griglia di partenza deliberata due giorni prima.
Più sessioni ufficiali, più competizione, più bagarre. E’ chiaro che in questo contesto ci sarà un maggiore stress per i materiali e soprattutto per le power unit. Da qua le novità più importanti che sono scaturite dalla F1 Commission e da quel dibattito compromissorio di cui abbiamo parlato in apertura di questo scritto.
L’ente di comando della massima serie ha stabilito di aumentare da tre a quattro il numero di elementi utilizzabili del motore a combustione interna (ICE), del turbocompressore, dell’MGU-H e dell’MGU-K. Questo per il solo campionato in corso.
Ma non è finita qua. Sono state deliberate delle modifiche regolamentari di contorno che investono questioni procedurali. Il tempo per la fase di schieramento per i gran premi passa da 40 a 50 minuti. In alcune gare (da definire) questo tempo aggiuntivo sarà utilizzato per la presentazione dei piloti ai tifosi. Ancora, la possibilità di lavorare su una vettura durante una penalità ai box (articolo 54.4.C), introdotta come direttiva sportiva a seguito del “caso Alonso” nel Gran Premio dell’Arabia Saudita, sarà fissata in via definitiva nel regolamento sportivo.
Quelli mostrati in alto sono dei cambiamenti che avvengono chiaramente in corso d’opera e possono sortire degli effetti anche sulle dinamiche che si erano osservate fino a questo momento. Ferrari e i motorizzati dal Cavallino Rampante avevano avuto più di un problema con le unità propulsive che erano già entrate in una fase avanzata di rotazione.
Questo quadro, chiaramente, dà una mano alla Rossa. Ma se vogliamo è anche una sorta di assist a Mercedes che aveva cominciato ad introdurre le seconde unità endotermiche. George Russell è quello che otterrà il maggior vantaggio da questa inedita situazione, visto che dovrà introdurre un nuovo ICE a seguito della problematica o corsa durante il Gran Premio d’Australia.
Ma stavolta non c’è nessun tipo di polemica e nessuna accusa strisciante di favoritismo nei riguardi di un soggetto o di un altro. Le scuderie hanno portato il proprio punto di vista con una compattezza che raramente si vede in Formula Uno. E la quota Liberty Media ha dovuto cedere alle richieste dei team per introdurre il nuovo formato. Per tale ragione la discussione è rimasta in bilico fino all’ultimo istante. Ora tutto è deciso, non ci resta che vedere come questa novità si riverbererà sulla fase sportiva che, fino a prova contraria, è ciò che maggiormente ci interessa.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Scuderia Ferrari