Formula 1

La F1 valuta modifiche ai regolamenti tecnici e finanziari

La F1 non è uno sport per vecchi. Potrebbe essere il titolo di un film, ma potrebbe essere tranquillamente l’incipit della nuova stagione di Drive to Survive, la serie che sta forse un po’ troppo spettacolarizzando il Circus facendolo sembrare un prodotto artefatto da mettere in vetrina. Purtroppo non è uno scherzo, è questa l’idea dei vertici di Liberty Media Corporate che hanno manifestato la volontà di andare incontro alle nuove generazioni con tutta una serie di cambi di format che possono essere più accattivanti per le nuove leve del tifo automobilistico.

Quando si parla di modifiche al weekend di gara ci si riferisce chiaramente a ciò che potrebbe accadere a Baku, quando il già rivoluzionato weekend che prevede la sprint race potrebbe ricevere ulteriori cambiamenti con un ingolfamento di sessioni ufficiali e il quasi totale annullamento dei turni di libere che si limiterebbero al solo venerdì mattina.

Suggestivo scatto della zona vecchia di Baku

F1: sprint race modificata per aumentare gli introiti

La chiave è l’adrenalina: ogni sessione avrà un significato più alto e produrrà qualche effetto sulla classifica o sulla griglia di partenza. I turni di libere, praticamente, si ridurranno a quello che apre il weekend. Fp1 si svolgerà regolarmente, Fp2 si tramuterà in quelle che saranno le qualifiche che determineranno la griglia di partenza della domenica. Quindi, libere due, forse la sessione più utile per definire i passi gara e gli assetti per la stessa, si trasformerà in una qualifica che avrà lo stesso formato di quella che conosciamo oggi: Q1, Q2 e Q3. 

Al sabato mattina la vecchia Fp3 diventerà un altro turno di qualifica sempre formato dalle classiche tre sezioni distribuite in un’ora di attività ed andrà a determinare la griglia di partenza della Sprint Race che si disputerà al pomeriggio. Alla domenica avremo il gran premio normale con la lista dei partenti deliberata due giorni prima

Tutta questa intelaiatura sarebbe quindi stata creata per favorire l’interesse delle nuove generazioni. L’impressione che dietro ci sia qualcos’altro, ossia la vendibilità del prodotto più sessione ufficiali vuol dire più utenti connessi, quindi il prezzo del prodotto che sale. Con gli sponsor a pagare maggiormente gli spazi pubblicitari e le televisioni ad aumentare la quota per accaparrarsi i diritti di trasmissione.

Ed è in questo processo di valorizzazione del brand Formula Uno che si incastra quella che potrebbe essere una nuova iniziativa pro spettacolo che potrebbe debuttare sin dal 2024. Ad oggi il Patto della Concordia, il documento di riferimento che regola la vita del Circus, stabilisce che possono essere massimo 24 i gran premi in calendario.

Una quota che si sarebbe dovuta toccare già quest’anno ma che l’abolizione del Gran Premio di Cina non ha consentito di raggiungere. Da qui quel buco nell’attività che stiamo vivendo proprio in questi giorni. Perché, lo ricordiamo, alla fine di questa settimana il Circus si sarebbe dovuto esibire a Shanghai.

Stefano Domenicali, presidente e amministratore delegato del Formula One Group

La Cina, che ha siglato un accordo di lungo periodo con la F1, dovrebbe rientrare l’anno prossimo a patto che risolva i suoi problemi legati alla pandemia. Se così fosse, sarebbe quindi ristabilita La quota delle 24 gare ma c’è qualcosa di più grosso che bolle in pentola. Stefano Domenicali prima del weekend del Gran Premio dell’Australia aveva esagerato dicendo che la Formula Uno era pronta a disputare 32 manifestazoini perché ci sono molti paesi che ne fanno richiesta.

Chiaramente, quello del dirigente imolese era un discorso impostato a far capire quanto la Formula Uno sia appetita a livello globale. Ovviamente, 32 gare sono una chimera con questo tipo di regolamento nel quale sono contingentate le power unit e in cui insiste un budget cap piuttosto ferreo. Quindi servirebbero grandi modifiche normative per consentire l’applicazione un quadro del genere.

Ma, come spesso accade, se uno afferma determinate cose è per far capire quale sia l’indirizzo. E questo pare essere quello che riporta ad un allargamento ulteriore del calendario. Uno stiracchiamento non enorme, non si punta ad arrivare a 32 gare, ma un qualcosa che prevederebbe comunque la modifica del Patto della Concordia. Cosa di non semplice realizzazione ma che forse incontra la volontà degli stessi team di avere qualche evento in più.

Rettilineo di partenza del circuito di Shanghai sul quale dovrebbe disputarsi il GP di Cina 2023

F1 traccia la strada verso un calendario dilatato

Se dovessero essere valicati i muri regolamentari la Formula Uno del 2024 è pronta ad estendersi a 25 o addirittura a 26 gare. Dato per scontato che i gran premi attualmente in calendario verranno confermati (l’unico dubbio e Spa Francorchamps che aveva ottenuto un rinnovo annuale che potrebbe comunque essere prolungato nei prossimi mesi) e immaginando che la Cina si prenda di diritto il suo posto nella lista degli eventi, due sono le realtà che spingono concretamente per vedere la massima serie dell’automobilismo sui propri impianti.

Il primo è Kyalami, quel Gran Premio del Sudafrica, la cui candidatura è stata appoggiata fortemente anche da Lewis Hamilton. In questo modo il Circus abbraccerebbe davvero tutti i Continenti, cosa che incontrerebbe i favori di Liberty Media. Il circuito sudafricano poteva già essere in calendario quest’anno, ma una serie di elementi strutturali a cui non è stato possibile ottemperare, ne hanno congelato la candidatura che però potrebbe essere riproposta per l’anno prossimo. Pare, infatti, che le diplomazie della Formula Uno siano al lavoro per realizzare questo scenario. E con questo evento saremmo a 25.

Il ventiseiesimo round potrebbe emergere da una di queste due realtà, Portimao da un lato il Vietnam dall’altro. Due settimane fa, Stefano Domenicali era proprio in Portogallo, ufficialmente per parlare con i capi della Dorna per creare una sorta di evento cumulativo nei prossimi anni ma nell’occasione si è parlato anche con i dirigenti del circuito che già quest’anno avevano provato a perorare la propria causa per sostituire il Gran Premio della Cina

Il layout del tracciato di Hanoi, in Vietnam

L’altro, quello vietnamita, al momento sembra essere in vantaggio. Il cittadino di Hanoi che doveva debuttare in F1 qualche anno fa, è stato anch’egli vittima del Covid. Al momento è una sorta di cattedrale fantasma che però ha concrete possibilità di essere riconsiderata per il calendario 2024. Il tracciato asiatico si poneva come un vero e proprio modello da seguire per la Formula Uno e per tale ragione Liberty Media sta credendo in maniera quasi fideistica che l’evento possa nuovamente essere protagonista.

La Formula 1 2024, quindi, potrebbe essere caratterizzata da 25 o addirittura da 26 gare. Un qualcosa che chiaramente incontra la crescente fame di un pubblico che è in costante aumento. Naturalmente sarebbero necessarie delle valutazioni regolamentari sia per quanto riguarda l’aspetto tecnico sportivo che quello finanziario.

Probabilmente dovrà essere allentata la morsa del budget cap, concedendo ai team qualche milione suppletivo e probabilmente, dall’altro lato, consentendo l’utilizzo di una quarta power unit perché sembra attualmente improbabile che tre motori possano affrontare ben 26 eventi. Francamente, non è immaginabile che un motore, specie in epoca di congelamento, possa disputare praticamente 9 e eventi senza avere dei problemi.


Autore: Diego Catalano – @diegocat1977

Foto: F1
, Liberty Media, Hanoi Circuit, Mercedes AMG F1

Vedi commenti

  • Però se si lasciano i ilimiti tecnici di motori e componenti si giungerà a quel risultato artificiale di (quasi) inversione della griglia di partenza cui Liberty Media ambisce. Non più per decisione arbitraria ma per "rispetto" dei regolamenti.
    Speriamo di no ma purtroppo al peggio non c'é limite.

Condividi
Pubblicato da
Diego Catalano