Ferrari ci crede. D’altronde partendo dalla pole position non potrebbe essere altrimenti. Difendere una posizione per “soli” 100km potrebbe essere più semplice, anche se la Red Bull, mostrando il grande passo visto nei primi tre round del mondiale, non tarderà molto ad attaccare la numero 16. Ma il Cavallino Rampante spera di poter confermare lo step evolutivo sul giro secco anche a serbatoi pieni. Questa la volontà del team emiliano.
Durante le Fp1 è stato dedicato molto lavoro al passo gara e il bilanciamento, in quelle condizioni, è parso molto buono. Resta da capire come la SF-23 gestirà la finestra termica delle Pirelli. Se il degrado sarà contenuto la speranza di resistere potrebbe fare presenza. Arrivare dietro le due RB19, però, non andrebbe visto come una sconfitta. Essere invece superati da Mercedes e Aston Martin sì.
Le due rosse abbandonano il garage per effettuare la tornata che porterà le vetture sulla griglia di partenza. Si effettua un start practice alla fine della pit lane poi via in pista per testare la configurazione dell’ala anteriore ottimale. I consueti check sono andati a buon fine e le monoposto di Maranello sono pronte ad affrontare questa mezz’oretta di corsa.
Pensando allo start per la Ferrari sarà importantissimo mantenere la testa del gruppo. La prima staccata, una sorta di imbuto pensando a curva 1, è molto pericoloso in merito ai contatti. Il rischio di arrivare a ruote fumanti con le gomme fredde è reale. Charles dovrà pertanto essere molto bravo a curare il warm up durante il giro di ricognizione, difendendo la posizione sul messicano della Red Bull.
Gli alfieri della rossa sono a colloquio con i propri ingegneri per le ultime raccomandazioni. Lo stress sale e la capacità di mantenere la massima concentrazione impera. A rigor di logica, pensando alla poca differenza di prestazione, le Medium dovrebbero essere le gomme perfette per questa Sprint Race.
Vasseur sulla griglia. “Quando parti dalla pole è impossibile non pensare alla vittoria, ma il nostro obiettivo primario è il podio. Non devo dare consigli ai piloti. Senza dubbio però, dobbiamo massimizzare il risultato. Stessa situazione domani nella gara vera”
Si accendono i motori di ambedue SF-23 e tutto sembra funzionare alla perfezione. Effettuati i test i piloti si apprestano a salire a bordo. Radio check in corso: loud and clear la risposta. Aggiornamento condizioni atmosferiche: 22,1°C la temperatura dell’aria, 36,6 °C quella dell’asfalto. Umidità al 6o%, 1,4 Km/h l’intensità del vento che soffia dal quadrante sud.
Fanno sapere ai ferraristi che le Pirelli a banda gialla usate sono le gomme scelte dai più. “Pit limiter off, bite point and fire the engine”. Ci siamo, prende il via il formation lap. L’overboost K2 è acceso per simulare la partenza. Sale l’adrenalina. Tanto zig zag per portare in temperature l’anteriore, poi qualche burnout per scaldare il retrotreno. Vetture posizionate. Si attende la bandiera verde.
Ottimo lo stacco della numero 16 che sfila via in testa. Mentre Carlos tenta di approfittare della bagarre tra Mercedes e Red Bull per recuperare la posizione persa su di un Russell scatenato senza successo, capace di metter dietro Verstappen dopo un leggero contatto nel T1. Nemmeno due tornate e arriva la prima Virtual Safety Car per il botto di Tsunoda che lascia uno penumatico in pista. Chiedono ai due “Carlo” di restare fuori scartando un eventuale pit.
Due giri più tardi e la direzione gara prende un provvedimento più deciso: Safety Car. La necessità di ripristinare le normali condizioni del tracciato chiama Bernd Mayländer a capeggiare il gruppo di F1. In questa fase viene chiesto ai piloti della Ferrari di curare al massimo le coperture. Carlos si apre in radio e chiede lumi sull’utilizzo del DRS quando la corsa riprenderà. Il solo Ocon ha effettuato la sosta.
Tale scenario sta aiutando Leclerc che al momento resta leader. La Safety Car rientra e si riparte. Il K2 sarà attivo sino in curva 3. Lo “strappo” di Charles, intelligentemente, arriva poco prima della linea del traguardo per minimizzare effetto scia. Carlos si fa trovare ancora una vola impreparato e per poco non perde la posizione ai danni del connazionale Fernando Alonso, mentre Verstappen mette dietro Russell in curva 1 occupando ora la terza piazza.
Perez inizia a farsi minaccioso negli specchietti. Drs enable. Il difficile arriva ora: mantenere dietro le due velocissime Red Bull. E infatti arriva immediatamente il soprasso del messicano. Charles tenta il contrattacco dopo curva 3 ma operazione non va a buon fine. Troppo rapida la RB19 anche con l’ala mobile chiusa.
Leclerc cerca di restare in scia alla numero 11 per utilizzare l’ala mobile e difendersi dall’olandese. Per il momento ci riesce ma il passo dei bolidi austriaci pare leggermente superiore. Sainz ha un ritmo discreto e riesce a difendersi da Alonso, per il momento. Charles si trova ora sopra il secondo e Verstappen, dietro, si fa minacciosissimo.
Il monegasco sta guidando davvero alla grande. Al limite in tutte le curve per non perdere contatto su Perez, operazione che sta andando a buon fine. Torna sotto il secondo e cerca di avvicinarsi al messicano quando mancano 5 giro alla fine. Purtroppo la grade efficienza della RB19 consente alla numero 11 di mantenere sempre un certo margine sulla retta.
Anche Sainz sta dando il massimo nel tentativo di avvicinarsi alla Mercedes di Russell. Quando mancano 3 giri alla fine Checo inizia a volare e stacca la Ferrari. Il monegasco deve ora resistere al campione del mondo in carica che si incolla agli scarichi della SF-23. Si passa alla modalità Soc 4 per avere più energia spendibile di quella prodotta dal sistema ibrido.
Ultimo passaggio della gara. Max ci prova ma pare un pelo troppo lontano per tentare il colpaccio finale. Superate le due zone DRS il ferrarista può farcela a mantenere la seconda piazza. Leclerc ci riesce. Un secondo posto che sottolinea il passo avanti della rossa sul passo gara. La Red Bull resta la macchina da battere, ma questa Sprint Race deve soddisfare il Cavallino Rampante.
Charles non è troppo contento in radio. Questo perchè il distacco con il messicano non è stato ampio. Senza dubbio dobbiamo attendere un riscontro più probante nella giornata di domani, su una lunghezza di gara superiore, anche perché la vettura numero 1 aveva la pancia squarciata sul lato sinistro. Elemento che di certo ha inficiato negativamente sul rendimento.
Mezzo sorrisetto per Carlos che, malgrado debba accontentarsi di una quinta piazza, è riuscito a tener dietro senza troppi patemi la Aston Martin. Si conferma pertanto il vantaggio in configurazione high fuel della Red Bull. Tuttavia, pensando alle prime tre gare, il gap pare diminuito.
Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari