Ferrari è pronta. Tre settimane di duro lavoro in GES. L’obbiettivo mira alla pronta risalita tenendo presente che, oramai, la campagna agonistica 2023 è andata. Sì perché pensare di acciuffare la solidissima Red Bull resta utopico. Tuttavia la necessità di metter dietro Mercedes e attaccare la sorprendere Aston Martin emerge. Questo lo scenario possibile sul quale il Cavallino Rampante crede fortemente.
Non sarà certo facile. Ok. D’altronde non è che gli altri restano a guardare. Al contrario progrediranno eccome. Ma il team di Maranello sa cosa deve fare e lo sta facendo, sebbene un certo “subbuglio controllato” sia in atto a livello organizzativo. Le partenze di Binotto, Sanchez e Mekies erano necessaria. Aria nuova, insomma. In attesa di rimpolpare la squadra con elementi freschi, britannici, che possano risollevare le sorti della scuderia emiliana.
Nel frattempo, aspettando up date senza dubbio più fattuali che arriveranno nelle prossime gare, i tecnici in rosso hanno presentato alcune modifiche sulla SF-23. A Baku debutterà una nuova versione di ala posteriore. Si torna al doppio pilone a collo di cigno per motivi strutturali, visto il carico installato minore che prevede questa specifica.
L’intento è quello di produrre alte velocità di punta alla fine di rettilinei, aumentando quindi il coefficiente EOSS. Per farlo sono presenti due versioni di ala anteriore. Le diverse incidenze sull’ultimo flap sommate alla possibile presenza di un nolder, utile a incrementare la spinta verticale a spese di un leggero incremento di resistenza, verranno testate durante le Fp1 per scegliere la configurazione migliore in grado di bilanciare la vettura.
Tutto è pronto. Dopo i consueti conciliaboli all’interno dei garage gli alfieri della rossa sono pronti a salire sulle proprie monoposto. Check in corso: power unit, trasmissione, impianto frenante e sistema ibrido. Tutto in bolla, pare. Aggiornamento meteo: 20,0°C la temperatura dell’aria, 43,9 °C quella dell’asfalto. Umidità al 77%, 3,6 Km/h l’intensità del vento che soffia dal quadrante sud.
Le due rosse scendono in pista. Per questo primo run si utilizzano le Pirelli a banda bianca. Il cambio è settato sulla posizione GX3, non troppo aggressiva. Si procede con diversi constant speed in Engine 11. Il mode warm up è in corso. Poi, charge botton off e si parte per il primo tentativo lanciato.
Come ci si poteva aspettare il sottosterzo fa presenza, elemento accentuato dalle gomme più dure della gamma. Qualche correzione in frenata per le rosse anche se, dalle prime tornate, il bilanciamento di base sembra buono. Qualche difficoltà nel prendere l’apex in curva 5. Il motore endotermico in questo momento è sulla posizione 5. Sulla vettura di Carlos si passa ora alla massima potenza ICE per testare il propulsore. Medesima verifica per Charles.
Al momento il DRS resta chiuso ancora per due giri. Si stanno pertanto raccogliendo dati sulla velocità di punta in configurazione gara. Si apre ora l’ala mobile. Si passa al Soc 3 per verificare la bontà del sistema ibrido. Qualche problemino di etra calore sul propulsore che viene risolto tramite lift and coast. Lo spagnolo arriva lungo prima del castello, per fortuna senza conseguenze. Usa la via di fuga e riprende la marcia.
Adami chiede all’iberico di concentrarsi maggiormente sulle frenate. Deve staccare più tardi, in pratica. La simulazione high fuel procede senza particolari intoppi. Possiamo confermare che le due SF-23 mostrino un bilanciamento buono. Si procede, nell’ultimo giro delle prove con benzina a bordo, con vari test sugli overboost. Leclerc si apre in radio e chiede un cambio di carico sviluppabile all’avantreno per il prossimo run. Pit stop practice e via nel garage, proprio quando arriva la red flag per il problema sofferto da Gasly al motore.
I feedback dei ferraristi sembrano buoni. Senza dubbio arriveranno piccoli aggiustamenti sulla messa a punto, ma nulla di grosso a quanto pare. I commissari hanno “spento” la Alpine del francese che ha preso fuoco. Ora sono impegnati a ripristinare le nomali condizioni della pista e ritirare dal tracciato la numero 10.
La sessione riparte. Le auto italiane montano ancora le Hard di prima. Continua la raccolta dati da parte della Ferrari, finalizzata allo studio del set up. Mode race e DRS off per la prima tornata. Gli ingegneri di pista fanno fanno sapere che dopo due giri in Engine 4 si passerà ancora alla massima potenza endotermica per testare la velocità massima in questa configurazione. Il volante delle monoposto emiliane sembra più stabile rispetto a prima.
Anche Leclerc arriva lungo e utilizza la via di fuga prima del castello. Come per il compagno non arriva il contatto con le barriere. Marcos chiede di raffreddare le gomme andate in overheating, richiamando il monegasco ai box per poi cambiare idea. Charles è confuso e chiede un chiarimento. Xavi si scusa e conferma di prendere la via della pit lane. Anche Sainz viene richiamato in garage.
I due ferraristi montano la nuova configurazione di ala posteriore a doppio pilone che, a quanto sembra, svolge il lavoro sperato. Flow viz sulla specifica del madrileño per studiare l’andamento dei flussi a posteriori. Non sono arrivate prove comparative in tale senso. Questo ci fa pensare che tale configurazione sia validata e, per il resto del week end, a meno di ripensamenti, sarà adottata su ambedue le vetture.
Si torna in pista dopo una breve pausa. Questa volta le Pirelli sono a banda rossa per provare l’auto sul giro secco. La simulazione della qualifica procede in maniera positiva. Le rosse mostrano un buon bilanciamento malgrado le rivoluzioni del propulsore restino basse. Commenti positivi per Charles, meno per Carlos che non riesce a realizzare un giro pulito quanto desiderava.
Le uniche prove libere del fine settimana volgono al termine. In ultima istanza emerge una sensazione: sembra che sul giro secco la Ferrari abbia le idee chiare in merito alla competitività. Per questo i piloti si sono dedicati maggiormente allo studio del passo gara testando l’ala posteriore da basso carico.
Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari – Albert Fabrega – @AlbertFabrega