Formula 1

Mercedes: un miliardo di motivi per restare in F1

2569. Secondo Forbes questa è la posizione che Toto Wolff occupa nella graduatoria degli uomini più ricchi al mondo. La rivista americana specializzata in materie finanziarie ha inserito il team principal della Mercedes AMG F1 nella lista degli uomini che hanno raggiunto un patrimonio personale di un miliardo di dollari.

Un bel risultato per chi, da ex pilota, aveva fatto gavetta imparando il mestiere di manager in Williams per poi approdare, dopo una crescita prorompente, esattamente dieci anni fa, nel team della Stella a Tre Punte diventandone prima il dirigente delle cose sportive e poi, a suon di vittorie e record, ottenendo la fiducia della casa madre Daimler AG. Cosa che l’ha quindi trasformato in parte attiva della scuderia in forza dell’acquisizione del 33% del pacchetto azionario.

Toto Wolff quando era team principal della Williams a colloquio con Alex Wurz

Mercedes e la specificità del modello tricefalo

Quello della Stella a Tre Punte è un modello piuttosto singolare in Formula Uno poiché caratterizzato da una proprietà tricefala. Da un parte la casa madre di Stoccarda che dà il nome alla franchigia, dall’altra INEOS, il colosso della chimica di proprietà del tycoon Jim Ratcliffe entrato in società due anni fa. In mezzo, a fare da collante e da definitore della mission strategica, Toto Wolff che lega i suoi successi personali a quelli della scuderia.

Proprio questa peculiarità fa sì che il team sia sempre orientato alla vittoria anche in momenti difficili come quello che ha cominciato ad attraversare l’anno scorso. Se Ola Kallenius, Amministratore Delegato di Daimler AG, e Ratcliffe hanno molti altri interessi a cui dover badare, Wolff può dedicarsi anima e corpo al team provando a farlo ritornare ai vertici della categoria. E può farlo con la piena e totale fiducia rinnovata recentemente dai soci. Un bel “boost motivazionale” per uscire dalle difficoltà odierne. 

Vittoria significa profitto. E proprio per tale ragione che gli altri compagni di viaggio demandano tutta la gestione sportivo-amministrativa all’ex pilota di Vienna che nella sua lunga carriera ha dimostrato di saperci fare alla grande.


Mercedes: la vittoria come moltiplicatore di valore

Fu proprio Toto Wolff, qualche anno fa, a spiegare che le vittorie che stava ottenendo la Mercedes – era l’epoca del dominio di Lewis Hamilton – erano una sorta di moltiplicatore finanziario. Si stimava, infatti, che una stagione agonistica portasse in dote circa un miliardo di dollari in fatturato proveniente dalla quota marketing che si giovava del ritorno d’immagine scaturente dai conseguimenti sportivi che la scuderia registrava sulle piste del globo.

Il team Mercedes festeggia la vittoria dei titoli 2020

Battere i colossi dell’automotive come Ferrari, che faceva riferimento a FCA e ora a Stellantis, ma anche Honda o ancora Renault, si riverberava immediatamente sul mercato delle vendite perché l’acquirente aveva la sensazione che quel determinato marchio fosse in grado di costruire mezzi tecnologicamente all’avanguardia, quindi appetibili. Proprio questo elemento ha portato Wolff a fare l’investimento della vita, ossia diventare comproprietario della Mercedes. Spesa che pare abbia fruttato parecchio visto che ormai possiamo definire il dirigente un “Mister Miliardo”.

Wolff ha spiegato che non si possono scindere le due cose, che vincere campionati è l’unico modo per valorizzare l’azienda. Dal successo sportivo praticamente deriva quello finanziario. Ecco perché, di rinnovo triennale in rinnovo triennale, nel 2020 il dirigente austriaco ha deciso di rompere gli indugi e di investire una lauta somma per diventare egli stesso il team che dirige. Mai operazione fu più azzeccata. E lo ratifica Forbes.


Mercedes e la F1: un legame destinato a durare

In un’intervista concessa a Motorsport, Wolff ha spiegato come non abbia intenzione di rimodellare la sua carriera o di abbandonare il ruolo che ora occupa in Mercedes, ossia quello di proprietario-manager. Toto ha parlato di impegno di lunghissimo periodo quando ha affermato che tra un decennio, probabilmente, sarà ancora al timone della scuderia. Questo elemento ci racconta un’altra verità: ossia che Mercedes, intesa come franchigia, non ha intenzione di abbandonare la Formula Uno.

Lewis Hamilton “minacciato” da George Russell – Mercedes AMG Petronas F1 Team

Era spesso circolata voce che a Stoccarda non fossero più così ammaliati dal Circus. E la cosa si verificava proprio quando Wolff stava valutando il suo impegno nella massima serie. Quando, ricorderete, l’ex Williams si era quasi lasciato convincere dalle sirene che arrivavano prima da Place de la Concorde per sostituire Jean Todt alla guida della FIA, e poi dall’America, quando Liberty Media dragava il mercato dei manager per sostituire Chase Carey. Sappiamo poi come è andata, dell’ostracismo della Ferrari e della scelta che è ricaduta su Stefano Domenicali

Non a caso questo chiacchiericcio circa un disimpegno totale della Mercedes, che secondo qualcuno poteva rimanere in Formula Uno solo come fornitore di motori, è stato sopito nel momento in cui Wolff è diventato comproprietario del team. Un uomo che rappresenta una sorta di garanzia di continuità sportiva per la Stella a Tre Punte che, sebbene stia attraversando un momento molto difficile e nonostante non stia ottenendo quelle vittorie che ancora anela, non ha minimamente in mente di mollare e di cedere il passo ad altri soggetti. Perché, come i fatti dimostrano, la presenza in F1 è per tutti i soggetti coinvolti un elemento di vitale importanza.


Autore: Diego Catalano – @diegocat1977

Foto: F1
, Williams Racing, Mercedes AMG F1

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