Eccoci giunti al primo momento della verità del Gran Premio d’Australia 2023. Le qualifiche si sono svolte in condizioni meteo non proprio ideali: freddo e pista minacciata dalla pioggia per i protagonisti della F1. Una difficoltà ulteriore che in Red Bull hanno dovuto gestire per non annullare il vantaggio prestazionale garantito dalla RB19. Vediamo come sono andate le cose non prima di aver fatto il solito recap meteo.
Temperatura pista: 14°C
Temperatura aria: 20°C
Vento: 1 km/h da nordovest
I primi 18 minuti si sono aperti con tanta attività sul tracciato. La pioggia che rischia di arrivare ha messo fretta ai team che hanno mandato in pista i piloti per i primi run con gomma soft per anticipare l’acqua. Pista molto fredda come abbiamo specificato in apertura, cosa che determinerà il prodursi di un lavoro diverso con maggiore attenzione al riscaldamento delle gomme.
Max Verstappen, il nostro oggetto d’analisi, prende la pista con penumatici soft. Le comunicazioni si limitano alla track position quanto mai importante quando ci sono tutte e venti le vetture sul circuito. Solo un passaggio di warm-up prima di lanciarsi nel giro veloce che inizia con una scodata in uscita della Curva 3.
L’azione è subito stoppata perché Sergio Perez, proprio in approccio di Curva 3, va lungo in frenata e si insabbia. Sessione finita anzitempo per il messicano che domani partirà in ultima piazza. Qualifiche avviatesi come si erano condotte le Fp3: un mezzo disastro per il messicano secondo nel mondiale che complica maledettamente il suo weekend. Fatto sta che la RB19 n°11, sin da ieri, come vi abbiamo evidenziato nelle nostre analisi on board, non riesca ad essere efficace ni quel punto della pista.
La sessione riprende quando mancano dodici minuti. Lambiase scandisce i secondi e all’avvio e Max rientra in azione con gomma soft. Stavolta il warm-up è più sostanzioso. L’olandese fa evidenti virgole tra la 8 e la 9. L’assalto, che produrrà il miglior tempo temporaneo, vede solo una piccola sbavatura in uscita di Curva 4. Che viene corretta nel successivo tentativo, con la stessa gomma e dopo un giro di cool down, che produce il crono di 1.17.469.
Alla fine del giro Lambiase dà i distacchi per settore su Alonso che, evidentemente, viene ritenuto il competitor più accreditato per la qualifica. In Red Bull, pur sentendosi sicuri di passare il turno, operano per un altro tentativo poiché il tracciato di Melbourne non è aggressivo coi compound e permette diversi assalti. 1.17.384 in questo terzo passaggio push con miglior T2, miglior T1 personale e T3 non in linea con gli altri tentativi. Max, difatti, è impreciso in Curva 11 dove manca l’apex e esce scodando. Non un problema grosso visto che arriva la limatina al tempo che permette al campione del mondo di chiudere la prima sezione in testa.
La seconda sezione si è disputata con temperature in leggero aumento. L’aria recupera due gradi, la pista ben 4, arrivando a 24°C. Il primo tentativo, ovviamente con gomma soft, non è perfetto. Subito un errore nella frenata di Curva 1. Max si apre in radio dicendo di aver commesso un’imprecisione (in effetti va lungo e assaggia l’erba) e chiede di riprovare. Lambiase risponde con “recharge on“. Si ricaricano i sistemi ibridi per avere piena potenza nel giro push.
Il secondo tentativo, chiuso al comando col tempo di 1.17.219, è di tutt’altro livello. La RB19 è uno spettacolo nel T3. In Curva 13 emerge tutta l’efficacia della vettura con l’olandese che può frenare tardi mentre è già in fase di curvatura e aprire molto presto per approcciare l’ultima piega destrorsa in accelerazione. Il crono non può che premiare una macchina che gestisce alla perfezione le gomme arrivando nell’ultimo settore nella corretta finestra operativa con l’extra grip che ne deriva.
Per gli ultimi minuti di questo secondo blocco, Verstappen ritorna in pista con gomma soft usata. Lambiase, dopo un giro di riscaldamento, gli dice “You are safe“. Ma l’olandese non si accontenta e toglie quasi due decimi dal suo crono precedente: 1.17.056 per ribadire la supremazia sulla concorrenza.
Momento caldo del sabato australiano. Orfana di Sergio Perez, la Red Bull è tutta sulle spalle di Max Verstappen a caccia della pole position. Il primo assalto è con Pirelli a banda rossa nuove. Lambiase pone particolare attenzione al posizionamento in pista, Max si concentra sul warm-up delle coperture per ottimizzare la resa nel giro push.
Il primo giro non è perfetto. E’ evidente la sbavatura in ingresso e in uscita di Curva 13 dove la RB19 si comporta in maniera decisamente peggiore che in Q2. L’olandese scoda in maniera piuttosto pesante in uscita lasciando preziosi decimi sull’asfalto. Da qui la necessità di ricorrere ad un secondo giro veloce che vale la miglior prestazione davanti a Hamilton per pochissimi millesimi (1.17.262). Alla fine della tornata Lambiase intima al pilota di spingere per rientrare ai box e montare un nuovo set di soft. Il tempo scorre e bisogna essere rapidi. Anche perché il radar parla di pioggia in arrivo.
Eccoci all’ultimo giro. C’è poco da commentare circa un passaggio perfetto in cui il campione del mondo ottiene i migliori T1 e T3 di giornata e il suo best nel T2. Max, alla fine della tornata, si apre in radio e dice “amazing”. Per poi parlare della perfetta gestione delle gomme.
Ecco le parole del campione del mondo al termine della sessione: “L’ultimo assalto è stato molto buono. Per tutto il weekend è stato molto difficile portare le gomme nella giusta finestra. Non abbiamo potuto spingere subito ma ha funzionato in Q3. Sono molto contento del giro e di essere in pole position e non vedo l’ora anche se domani“.
Il focus è stato posto sull’affidabilità che nelle sessioni di libere ha messo un po’ di paura ai “bibitari”. “Magari domani non sarà un problema, però cerchiamo sempre di ottimizzare e continueremo a farlo. Spero che la macchina sarà forte in gara e sarà la chiave per tenere in vita le gomme e gestirle bene. Ho fiducia di avere un pacchetto per vincere finalmente su questa pista. Sono salito sul podio una volta però stavolta voglio salire sul gradino più alto“.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1TV, Oracle Red Bull Racing