Con il Gran Premio di Miami si consumerà il primo back to back che di fatto chiude la prima fase della stagione sportiva 2023. La F1, dopo questa gara, si trasferirà in pianta stabile in Europa, tranne una piccola sortita in Canada. Da sempre è la fase continentale quella calda e nella quale i valori si definiscono in maniera definitiva. Concetto che vale anche e soprattutto per la Ferrari che si trova a rincorrere.
Chiaramente questo non vuol dire che la tappa statunitense verrà condotta in maniera superficiale o che sarà un semplice momento di transizione. Anzi, proprio gli uomini di Maranello, in un processo di evoluzione graduale della SF-23, proporranno novità al fondo sulle quali si dovrebbero basare il resto degli sviluppi che hanno il compito di avvicinare la vettura alle “fuggiasche” RB19.
Nel box della Ferrari è come se si vivesse un doppio momento. Dal lato si respira ottimismo e convinzione che le cose possano migliorare. E ci riferiamo ovviamente “all’ala Leclerc“. Il driver della FDA è reduce da due pole position, una nella qualifica canonica, l’altra nella sprint shootout, e da un secondo posto nella sprint race seguito da un terzo nella tradizionale gara domenicale. Segnali incoraggianti che dicono che la Ferrari è in progressione rispetto al Gran Premio d’Australia che ha avuto un epilogo, soprattutto in termini di punti, disastroso.
Dall’altro lato del garage, invece, c’è Carlos Sainz che è ancora alle prese con delle difficoltà che non nega di incontrare e che riconducono ad un imperfetto adattamento a questa vettura e, più in generale, alle monoposto di nuova generazione. Ovviamente questa differenza percettiva si riverbera sul tono comunicativo che i due piloti hanno avuto nell’approcciarsi al weekend che scatterà oggi con la prima sessione di prove libere.
In questo momento la classifica dice Sainz 34 punti, Leclerc 28. I ferraristi sono quinto e sesto in graduatoria e sono alle spalle, ovviamente, del duo Red Bull. Ma anche della Aston Martin di Fernando Alonso e della Mercedes di Lewis Hamilton. Ecco, sono proprio queste due squadre quelle con cui la Ferrari, a Miami, lotterà in una gara di passaggio, in attesa che a Imola il quadro sarà più chiaro perché molti team porteranno importanti update alle rispettive vetture.
Baku è stata un’iniezione di fiducia per il monegasco dopo tre gare negative. Le due pole position stanno a dimostrare che la SF-23 è una vettura da qualifica. Ma i punti si fanno in gara e in Ferrari sanno che quello è l’argomento nodale alla base dell’eventuale riscossa. Max Verstappen ha sottolineato ieri quanto la RB19 sia una monoposto che si esalta sulle lunghe distanze salendo in cattedra nella gestione delle gomme.
La SF-23 invece è un’auto che riesce a sfruttare molto bene l’extra grip concesso dallo pneumatico nuovo. Ma quando questo vantaggio scema con la normale usura del compound, ecco che emergono problemi che fanno allargare la forbice prestazionale nei confronti della vettura creata da Adrian Newey.
“Dobbiamo lavorare sul passo gara perché la Red Bull è ancora troppo forte”, ha spiegato Leclerc che poi ha aggiunto come gli aggiornamenti programmati dovrebbero spingere la monoposto nella direzione giusta, anche se potrebbero non bastare per lottare contro i campioni del mondo in carica. Lucida fotografia di chi non si illude né vuole illudere.
Chi non cerca scuse è Carlos Sainz che sa di uscire da un weekend azero abbastanza opaco. Le difficoltà oggettive che sta incontrando il pilota madrileno sono state acuite la settimana scorsa a causa di un format che non ha consentito al pilota e ai suoi ingegneri di definire un assetto efficace per la monoposto anche a causa del pochissimo tempo di lavoro determinato dalla sola sessione di prove libere.
Con Miami torna il normale formato basato su tre turni prima delle qualifiche del sabato pomeriggio. E in queste tre ore di lavoro che l’ex McLaren intende capire meglio la vettura per cercare di limitare il distacco che si sta manifestando dal compagno di squadra in qualifica ma soprattutto in gara quando la forbice si allarga oltremisura.
“Sono consapevole di quanto è accaduto a Baku e può capitare di avere dei weekend non così brillanti. Non ero al meglio con il bilanciamento della macchina perché la SF-23 è una vettura non semplice da settare. La monoposto è nervosa ed è un qualcosa con cui stiamo lottando da inizio anno, anche se le cose stanno migliorando“.
Questo è il pensiero espresso dal madrileno che sottolinea una delle difficoltà maggiori che sta affrontando questa monoposto. Ma tali problematiche possono essere anche la base per un ritrovato ottimismo. Lavorare sugli assetti può permettere di arrivare ad una svolta più rapida e sicuramente meno invasiva in termini di modifiche tecniche che avrebbero pesanti ricadute in era di contingentamento delle ore di lavoro e delle risorse finanziarie a disposizione.
In Ferrari, quindi, si sta operando su un doppio binario. Uno che riconduce alla stretta attualità con la ricerca di setup idonei a massimizzare le prestazioni della macchina per cercare almeno di tenere ancora una volta dietro Aston Martin e Mercedes. L’altro è quello che riporta a quanto si sta facendo in fabbrica in questi giorni per consentire alla monoposto di superare le difficoltà emerse nei primi quattro appuntamenti iridati.
A Maranello ritengono che la stagione non sia ancora del tutto archiviata e, nonostante il processo di ristrutturazione della Gestione Sportiva, si pensa ancora di poter dire la propria in questo mondiale 2023.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Scuderia Ferrari