Formula 1

Ferrari: la continuità concettuale può essere un rischio

Le scorie del disastroso gran premio di Montecarlo sembrano essere già state eliminate dal Frédéric Vasseur. Lo stile manageriale del team principal della Scuderia Ferrari è aperto alla comunicazione del proprio pensiero, senza temere di metterci la faccia in uno dei momenti più critici del Cavallino Rampante in questo avvio di stagione.

La tappa nel Principato di Monaco era considerata come una sorta di terra promessa per la rossa, un’occasione da sfruttare per ritornare al successo. L’harakiri del sabato in cui Leclerc è stato arretrato di posizioni per l’impeding su Norris, e le strategie adottate in gara hanno gettato benzina sul fuoco delle polemiche. In merito alla gestione tattica il capo della gestione sportiva della Ferrari ha le idee molto chiare.

Secondo Vassuer la penalizzazione comminata a Charles nelle qualifiche è certamente frutto di difetto di comunicazione tra remote garage e ingegnere di pista. Per quanto riguarda la gara, il manager di Draveil spedisce al mittente le critiche relativa alle strategie. Secondo il boss della Rossa nel toboga monegasco la tattica adottata per Sainz era l’unico che poteva preservare la track position su Lewis Hamilton.

Frederic Vasseur, team principal della Scuderia Ferrari

Tale affermazione smentisce chi pensa che il risultato complessivo della scuderia modenese sia figlio di un rischio strategico. Per quanto lodevole nel non sottrarsi alla gogna mediatica, la disamina del weekend della rossa da parte di Vasseur fa acqua da tutte le parti. La perenne sottolineatura della forza della SF-23 in qualifica sta diventando stucchevole. Proprio dove questa qualità, ampiamente attribuibile alle doti di Leclerc, sarebbe stata decisiva la Rossa ha fallito.

Fossilizzarsi sul decimo di secondo di gap rispetto alla pole di Max Verstappen è un esercizio inutile quanto improprio dato che il tracciato di Monaco è il più corto del mondiale. Affermare che il passo gara è stato afflitto dal tappo di Ocon nella prima parte di gara è vero quanto il disastroso stint di Leclerc quando si è trovato in terza posizione con pista libera. Il monegasco, il cui stint sulle hard è stato allungato, non aveva ritmo né in confronto alla coppia Verstappen/Alonso né rispetto a chi lo inseguiva.


Ferrari: micro update progressivi per cercare di ritornare al successo

La scuderia modenese crede ancora fermamente nel progetto tecnico 675 da cui, secondo il manager transalpino, non è stato ancora estratto il massimo potenziale. I correttivi che saranno introdotti a Barcellona non stravolgeranno la veste aerodinamica della rossa ma serviranno, almeno nell’intenzione degli ingegneri, a conferire più consistenza alla performance in gara.

Secondo Vasseur un completo stravolgimento del progetto tecnico impedirebbe al team di sviluppare la monoposto sotto la rigida scure del budget cap. Affermazione che lascia perplessi rispetto a quanto realizzato da Mercedes, che dopo un prolungato atto di fede nei confronti della filosofia sidepod-zero, ha dovuto convergere verso un abito molto simile alla moda vincente ideata da Adrian Newey.

Ferrari SF-23 – Gp Monaco 2023

L’approccio alla stagione 2023 del Cavallino Rampante sembra del tutto similare a quello di Mercedes della passata stagione. Ferma convinzione della bontà del proprio indirizzo aerodinamico, e delivery di continui aggiornamenti nel tentativo di raggiungere la vetta. Strategia di sviluppo che ha consentito a Russell di trionfare nel gran premio del Brasile ma che ha mostrato tutti i suoi limiti nella riproposizione del concept aerodinamico 2022 sulla W14.

Il numero 1 della Scuderia Ferrari ha ribadito che le aree su cui lavorare sono chiare e che il team sta profondendo il massimo sforzo per produrre aggiornamenti in grado di sanare le vulnerabilità della SF-23. L’obiettivo resta la vittoria, almeno di tappa, nell’arco di una stagione molto lunga. Secondo Vasseur risalire la china non dipenderà esclusivamente da una migliore aerodinamica della monoposto ma da un cambio di passo in termini di mentalità: dalla capacità di comprimere i tempi di realizzazione degli update, dal lavoro dei meccanici, dall’area strategica e dall’affidabilità complessiva del mezzo.

Se in tutte le aree saranno fatti progressi il successo sarà la logica conseguenza. Lo spettro è quello che gli ingegneri della Ferrari, pur producendo il massimo sforzo, stiano continuando a investire su una filosofia vincente al simulatore ma dai mediocri risultati sui campi di gara, un pericoloso déjà-vu della Mercedes W13”B” a tinte rosse.


Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat

Foto: F1, Alessandro Arcari, Scuderia Ferrari

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  • Un momento ..eh! La W13/14 non è mai stata in lizza per la pole! Mentre la SF23 sempre, pre cui la "teoria" di Vasseur non è sbagliata! Meditare prima di criticare.

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Pubblicato da
Roberto Cecere