Analisi Tecnica

Ferrari: la SF-23 non vira verso Red Bull. Nuovo working group deputato alle gomme

Copy and paste” e per la Ferrari tutto sarebbe risolto. Peccato che la facilità espressa nella prima frase non trova riscontro alcuno nella realtà. In questa F1 stretta nella morsa regolamentare restrittiva, veramente poco si può fare per ribaltare la situazione. Tuttavia, cercare di correggere un progetto latitante come il 675, si attesta come fattore almeno probabile.

I tecnici di Maranello ci stanno provando. Il duro lavoro fa presenza all’interno della GES e non solo. Durante i primi 5 round della campagna agonistica 2023, infatti, in ogni singola sessione non ufficiale i test aero meccanici si sprecano. Elemento necessario per provare a progredire e soprattutto capire.

Sì perché dopo aver constatato con mano che la SF-23 non era quella vettura “in termini di velocità” mai vista (Vigna docet), l’allarme rosso è scattato all’improvviso. La doccia scozzese fatta controvoglia durante i pre season test ha scoraggiato l’ambiente. Un’altra annata all’insegna del fallimento sportivo, finalmente, ha messo in moto l’imperativa rivoluzione.

Muretto Ferrari: Laurent Mekies e Frederic Vasseur

Le partenze verso altri lidi di tecnici e ingegneri stanno dando nuovamente forma a un’organizzazione che, necessariamente, dopo il disastroso mandato targato Binotto, doveva subire un forte scrollone mirato a un preciso riassetto societario, cruciale per ricostruire le fondamenta di una struttura oramai troppo scricchiolante.


Ferrari non può copiare la Red Bull RB19

Sotto questo aspetto vale la pena fare alcune precisazioni. Prendere spunto dalla Red Bull si può fare. Certamente. Tuttavia pensare di poter duplicare una monoposto solida per non dire strepitosa come la RB19, considerando la diversa filosofia progettuale della SF-23 non è certo possibile da un giorno all’altro. Validare gli aggiornamenti non risulta mai semplice nemmeno quando si dispone di molto tempo, d’altronde.

Immaginare di farlo in fretta, a stagione in corso, in una situazione di precarietà conclamata, cambiando radicalmente profilo, non pare essere di certo la miglior strada da imboccare. Lo sa perfettamente il team principal della rossa. Frederic Vasseur non è un fenomeno, lo abbiamo ribadito molte volte. Tuttavia possiede un paio di caratteristiche molto utili al Cavallino Rampante: concretezza e idee chiare.

Come abbiamo raccontato in mattinata attraverso uno scritto realizzato dalla nostra redazione, la convergenza tecnica verso la veste aerodinamica dei bolidi austriaci non interessa alla Ferrari. Ai motivi di cui sopra dobbiamo sommare una certa fiducia che, ancora adesso, nonostante i risultati deficitari parlino chiaro, vige nelle menti dei ferraristi preposti a correggere un andamento insufficiente sotto vari aspetti.

Carlos Sainz (Scuderia Ferrari) durante il Gran Premio di Miami edizione 2023

Pensare che le pance della SF-23 prenderanno la precisa forma di quelle osservate sulla RB19 risulta errato. Lo abbiamo già sostenuto in tempi non sospetti e continuiamo a farlo. Oltre alle limitazioni economiche sommate a quelle suddette, di fatti, per come è strutturato il regolamento tecnico della F1 non ci sono le basi fattuali per stravolgere una vettura nel suo intimo a livello telaistico.

Dobbiamo quindi aspettarci diversi ritocchi che, seppure di una certa entità, cercheranno di sfruttare in parte la filosofia Red Bull modificando la propria, non cambiandola completamente. Sidepod, fondo, diffusore ala posteriore e anteriore, sistema sospensivo le parti interessate.

L’obbiettivo resta sempre il medesimo: aggiornare l’andamento dei flussi garantendo un carico aerodinamico prodotto dal corpo vettura superiore, trovando un compromesso che possa garantire un’efficienza aerodinamica maggiore pur offrendo più downforce alla SF-23.


Ferrari rafforza il gruppo di lavoro delegato alle gomme

In F1 la gestione delle gomme si attesta come elemento di primaria importanza. Sia in qualifica ma soprattutto in gara, dove la monoposto dev’essere capace di performare nell’arco dei Gran Premi proponendo la miglior versione di se. Farlo significa poter sfruttare appieno tutto il potenziale della vettura con un certo quantitativo di carburante a bordo che, chiaramente, va a modificare l’handling dell’auto.

È proprio questo il punto debole della Ferrari: l’incongruenza assoluta tra le due configurazioni. Molto buona sul giro secco, bizzarra e troppo spesso inconcludente nei long run. Ne abbiamo parlato in maniera molto dettagliata analizzando in punti deboli della SF-23. Gli step evolutivi che arriveranno a fine mese mirano a risolvere questa nefanda prerogativa che affligge pesantemente il team di Maranello.

A tal proposito, secondo le informazioni raccolte da Formula Uno Analisi Tecnica, è stato assemblato un gruppo di lavoro supplementare che si occuperà della questione gomme. Problema atavico che inficia negativamente da oramai troppi anni a noi confermato tramite una chiacchiera nei paddock, lo scorso anno, dallo stesso Jock Clear.

le gomme Pirelli utilizzate durante la stagione di F1 2023 sino al Gran Premio di Inghilterra

L’intenzione è quella di creare un focus supplementare sull’amministrazione delle coperture per avvalersi al meglio dei prodotti Pirelli. Questo anche in vista dei cambi che il costruttore italiano proporrà dal Gran Premio di Inghilterra secondo presunti dettami legati alla sicurezza confermati dalla federazione internazionale.

Ci aspetta un mese di passione, insomma. Un triple header, così apostrofato dai britannici, Imola, Montecarlo e Spagna, dove le sorti della storica scuderia emiliana potrebbero cambiare direzione verso una rotta opportuna. Percorso che, nel 2024, deve obbligatoriamente spingere la Ferrari verso l’unico obiettivo accettabile: tornare prepotentemente nella lotta al vertice.


Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz 

Immagini: Scuderia Ferrari

Condividi
Pubblicato da
Zander Arcari