Formula 1

Gp Miami 2023/preview tecnica: Ferrari, set up per eguagliare la top speed Red Bull

Ferrari ci sta provando. La necessità di progredire e dare un senso al campionato impera. In attesa degli aggiornamenti che in linea teorica dovrebbero “guarire” il progetto 675, la rossa affronta il quinto appuntamento iridato con estrema attenzione. Il tracciato americano è composto da sezioni rapide dove risulta fondamentale avere molta velocità di punta, ma anche da più tratti lenti in cui ci si affida al grip meccanico.

Non mancano le curve ad alta velocità di percorrenza in cui si necessita un buon carico verticale. Un mix di elementi, insomma, che porta a una non facile interpretazione del tracciato statunitense dove, ancora una volta, gli ingegneri dovranno trovare precisi compromessi. Anche in Florida la vettura con la finestra di setup più ampia avrà vantaggi non da poco.

La monoposto più versatile sotto questo aspetto resta la Red Bull, dotata del coefficiente di efficienza più alto. Questo fattore permetterà alle due RB19 di proporre una messa a punto più carica senza però rimanere penalizzati in termini di velocità massima. Un po’ quello che abbiamo già visto in questo inizio di stagione, specialmente a Baku. Proprio dall’Azerbaijan la Ferrari arriva a Miami con una consapevolezza: avere un’ottima trazione.

La SF-23, sotto questo aspetto, è dotata di una sospensione posteriore che garantisce una messa a terra dei cavalli in fase di accelerazione davvero buona. In qualifica, in Azerbaijan, l’auto modenese ha costruito parte del vantaggio cronometrico proprio nel T2 dove si concentravano i tratti di trazione. Per di più, in linea generale, anche su altre piste il Cavallino Rampante ha mostrato ottime velocità minime nelle curve più lente e tecniche.

Dominare nelle porzioni di pista più guidate porta sicuramente un beneficio in merito ai lap time. Tuttavia i punti si sommano la domenica e molti altri fattori, di conseguenza, andranno valutati con perizia dai tecnici di Maranello. Uno di questi sarà senza dubbio la velocità sul dritto, peculiarità assoluta della Red Bull.

lo stallo della beam wing prodotto dalla Red Bull RB19

Ormai è noto come l’utilizzo peculiare della beam wing sia parte integrante delle strabilianti doti velocistiche della RB19, grazie a una specifica che prevede corda e angolo d’attacco maggiore per ridurre il coefficiente di portanza. Al momento non ci sono prove effettive che lo stallo venga “applicato” anche al gruppo fondo/diffusore. Considerando le 3 zone DRS presenti, come detto, a Miami tale profitto aerodinamico farà la differenza.


Ferrari lavora per allargare la finestra di set up

Lo scorso anno Leclerc conquistò la pole position, ma durante la gara venne battuto da Verstappen a causa dei medesimi elementi che hanno determinato l’esito del terzo posto, a Baku, pur partendo dalla pole: velocità sul dritto insufficiente e peggior gestione delle mescole Pirelli. I valori in campo potrebbero essere simili alla stagione passata anche se, il know how accumulato dalla Ferrari in tal senso, potrebbe cambiare le cose.

Ci si aspetta infatti una conferma sull’handling prodotto dalla vettura emiliana, aspetto che dovrebbe favorire non poco la gestione termica delle coperture a tutto vantaggio del passo gara. A una settimana di distanza, dunque, Ferrari pretende confermare lo step realizzato lo scorso weekend.

Nell’edizione 2022 Verstappen guadagnava molto in curva 1, ma il gap veniva poi ristabilito dal monegasco nel corso del primo settore. Tale scenario fu possibile grazie alla solida trazione abbinata all’ottima agilità nei cambi di direzione a media alta velocità. Da li in poi la forza Red Bull si faceva sentire sul rettilineo, dove il gap tra Max e Charles tornava pressoché a zero. Il delta in termini di top speed nella qualifica si aggirava attorno a 8 km/h.

Charles Leclerc a bordo della sua Ferrari SF-23

Nel tratto più lento della pista, con molte curve in successione, il ferrarista riusciva a mettere da parte un buon margine e in ogni singolo allungo la rossa sviluppava maggiori velocità, grazie alla capacità di scaricare a terra i cavalli. Sicuramente da questo punto di vista la RB19 è migliorata, sebbene la SF-23 sembra conservare un piccolo vantaggio.

Da questi aspetti possiamo trarre una chiara conclusione: Ferrari, con ogni probabilità, sarà costretta ad adottare un assetto più scarico della Red Bull, per cercare di equiparare le velocità sul dritto. Scenario che va a diminuire il carico utile per gestire la gomma sulla lunga distanza. Abbiamo parlato proprio stamane delle sperimentazioni in atto sugli elementi interni della sospensione posteriore, mirati a fornire una cinematica del fondo che possa diminuire l’usura degli pneumatici.

Resta da capire come gli ingeneri italiani amministreranno la situazione, consci che la sfida di questo fine settimana potrebbe essere più complicata di quanto sembri. Il grande lavoro svolto nelle ultime settimane sul set up mira al medesimo obiettivo posto in suolo azero: tenere dietro Mercedes e Aston Martin per corroborare lo step in avanti in attesa degli up date correttivi.


Autori: Alessandro Arcari – @berrageiz – Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich  

Immagini: Scuderia Ferrari – Oracle Red Bull Racing

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Pubblicato da
Zander Arcari