Le cose non sono andate al meglio per Ferrari. Malgrado il potenziale della vettura fosse alto, i tecnici di Maranello non hanno trovato la messa a punto ideale. La sofferenza dei piloti si è pertanto palesata, soprattutto in determinate zone della pista. Non resta che la gara, oramai. Si tratta di ottimizzare il week end racimolando la quantità maggiore di punti possibile.
Per farlo a Monaco non ci sono molte armi a disposizione. Il layout del percorso che si srotola attraverso le stradine del Principato, infatti, solitamente prevede trenini infiniti dove sopravanzare l’avversario risulta impossibile senza eventi particolari.
Tutto è pronto. I piloti salgono a bordo delle proprie vetture. Si parla molto in questo minuti. Diverse le raccomandazioni sul warm up. Inoltre vengono menzionate le configurazioni per la frizione con due opzioni a scelta: posizione 5 o 9. Le due rosse montano entrambe un treno di Hard nuove di pacca.
Lo start fila via liscio. I ferraristi mantengono le proprie posizioni. Tre minuti e la noia sopraggiunge. La direzione gara concede l’utilizzo dell’ala mobile alla terza tornata ma le cose non cambiano. Due passaggi più tardi Marcos si apre in radio e commenta: “Charles usa bene le gomme, tienile da conto“.
Sull’altro canale radio ecco Sainz. Lo spagnolo chiede di essere avvisato quando Ocon inizierà a lottare con le gomme. Adami acconsente la richiesta e sottolinea come il francese sia già in gestione gomme. Senza dubbio basse velocità, aria sporca e temperature di esercizio elevate non contribuiscono ad allungare la vita utile dello penumatico.
Leclerc sta cercando di avvicinarsi al sette volte campione del mondo di F1. Mettere pressione, insomma. Lo stesso sta facendo Hamilton nei confronti dell’altro ferrarista. Provvedimenti che al momento non sono affatto effettivi. Marcos chiede il primo tyre phase up della gara per accedere a tutti i dati utili relativi alle gomme e monitorare il consumo. Plan “A”, questa la strategia adottata sulla numero 16.
Carlos chiede la possibile di attaccare Ocon. Lo fa all’ussita del tunnel. Operazione che porta al contatto con la Alpine dopo un tentativo alquanto ottimistico dell’iberico. L’ala di danneggia. L’endplate dura mezza tornata e si stacca. Sainz chiede lumi sui danni con preoccupazione. Il suo ingegnere lo tranquillizza e gli chiede di continuare. Nessuna sosta: “Try your best”, questo il messaggio del muretto.
Nel mentre Leclerc si informa sullo stato delle proprie gomme. La pressione degli pneumatici è perfetta, prerogativa che suggerisce al monegasco di spingere per tentare un comunque improbabile sorpasso. Il padrone di casa è molto concentrato, forse un pelo “irritato” da questa situazione.
Ancora radio, ancora Sainz. L’iberico chiede ancora info sull’ala anteriore. Le condizioni per il momento restano stabili anche se il “danno aerodinamico” sta producendo un leggero graining all’anteriore sinistra che turba l’ex McLaren. Arriva il momento di sapere qualcosa di più sul bilanciamento delle rosse. Charles non necessità di un flap update considerando il carico sviluppabile all’anteriore. Inoltre gli fanno sapere che Hamilton sta soffrendo un certo degrado.
Ferrari prova l’esca su Alpine simulando un richiamo ai box per Carlos. Ocon e compagni non ci cascano. Nulla di fatto. Il Re Nero sta provando a chiudere il gap sullo spagnolo della rossa, informato sui danni che a livello teorico dovrebbero rallentare la numero 55. Plan “A” anche per Sainz.
Qualche tornata più tardi Hamilton si reca ai box per effettuare la sua sosta. Stessa cosa per Ocon un giro più tardi. I ferraristi, pertanto, vengono intimati a dare il massimo: “all you have”. Due passaggi e anche Carlos cambia le gomme: medium nuove per lui. Quanto torna in pista si accoda nuovamente al francese.
Nel mente Charles sta spingendo come un forsennato, nel tentativo di guadagnare qualcosa su Lewis che ha montato un set di Hard. Al monegasco viene chiesto se può alzare il ritmo e se sì per quante tornate. Leclerc fa sapere che può mantenere l’attuale ritmo se per il muretto va bene.
Sainz chiede cosa fare. Gli viene detto di salvaguardare le gomme per il momento. Fase di stallo per l’iberico in questo momento, in attesa di capire quale mossa si potrebbe fare. A rigor di logica, penando alla pista e la condizione della sua vettura non sembrano esserci margini particolari. Il madrileño però non sembra darsi pace e chiede di essere aggiornato costantemente sui lap time dei competitor.
Leclerc si trova in free air e sta spingendo parecchio. Tuttavia sopravanzare Hamilton pare assai difficile visto che il britannico da due tornate sta volando. La sosta per il monegasco sembra prossima, in considerazione delle Hard della numero 16 che sono oramai alla frutta. Arriva infatti la sostituzione delle mescole, Pirelli a banda gialla, che una volta tornato a gareggiare si posizione alle spalle del sette volte campione del mondo di F1.
Marcos invita Charles a spingere considerando che Gasly non ha ancora realizzato il passaggio dai box. Target lap time: 16.7 per essere “salvi”. Questa la comunicazione di Marcos che sottolinea l’importanza di abbassare il ritmo al più presto. Il danno sulla vettura dell’iberico resta stabile e, a quanto pare, non ha cambiato molto il bilanciamento dell’auto emiliana.
La possibilità di pioggia inizia ad apparire nei team radio. In realtà diversi piloti parlano di qualche goccia già avvertita in diverse parti del tracciato. Adami lo conferma in curva 5-6-7. Nel frattempo Leclerc: “it’s raining”. Effettivamente piove. Ne approfitta Sainz che tenta l’attacco deciso su Ocon. Lo affianca fuori dal tunnel ma il francese resite e Carlos è costretto a tagliare la chicane.
I tempi sul giro si alzano e la situazione inizia a farsi critica. Diversi piloti giocano la carta intermedia, non la Ferrari per il momento. Manovra che pregiudica l’handling dello spagnolo che arriva lungo al mirabeau alto e perde posizioni. Finalmente il muretto della rossa si decide e le due rosse effettuano la sosta per montare le intermedie.
Come risultato Leclerc si trova in sesta piazza, perdendo la posizione su Russell ma guadagnandola sul compagno. Sainz, invece passa dalla quarta all’ottava piazza. La situazione si complica ulteriormente e si inizia a parlare di full wet. Tuttavia l’intensità della pioggia dovrebbe diminuire in circa 5 minuti. Per tale ragione la tattica attendista pare la più sensata, al momento.
Arrivano diversi cambi alla mappature della PU per i ferraristi, nel tentavo di aiutarli nella fase di accelerazione. Così come vari parametri sull’impianto frenate. Gli alfieri della rossa si interrogano sulla possibilità di effettuare un ulteriore sosta per montare le Pirelli a banda blu. Dal muretto arriva un “no” categorico: “le intermedie sono le gomme corrette”.
In effetti nella prima parte del circuito la pioggia diminuisce e, secondo le info elargite in radio, nel giro di pochi minuti la pioggia cesserà definitivamente. Sainz sta provando a recuperare terreno e a quanto pare vorrebbe tentare l’attacco su Gasly che lo precede di un secondo. Per questo chiede un aiuto per configurare al meglio la vettura in frenata. Il monegasco sembra più prudente, limitandosi a mantenere la vettura lontana dai muretti.
Quando restano dieci tornate dalla fine la fase di stallo si palesa nuovamente. Arrivano pertanto le solite raccomandazioni per gestire la vettura al meglio. Passano altre 5 tornate e nulla cambia. Ancora suggerimenti per come amministrare le gomme visto che la pista si sta asciugando. E poi, finalmente, arriva la parola fine sull’ennesima prova incolore della rossa.
Possiamo aggiungere che la gestione delle corsa non ha visto strategie sbagliate. Il doppio errore di Sainz ha senza dubbio pregiudicato la sua posizione finale, ma visto le condizioni climatiche, parlando dell’escursione contro le barrire, sarebbe potuto andare anche peggio. Charles ha condotto una gara senza sbavature e acuti. Ha semplicemente portato la numero 16 alla linea del traguardo.
Si svolta pagina velocemente pertanto, perchè da domani si inizierà a pensare alla Spagna, appuntamento dove il Cavallino Rampante mostrerà il primo vero pacchetto di up date stagionale. Le aspettative sono alte. Resta da capire come gli aggiornamenti cambieranno la vettura e se, finalmente, almeno in parte, andranno a correggere determinati comportamenti deleteri della SF-23.
Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari