Formula 1

Ferrari: l’opportuna lungimiranza tecnica verso il 2024

La stagione della Ferrari entra nel vivo con ben quattro Gran Premi nell’arco di poco più di un mese. In questo intervallo di tempo tutte le scuderie porteranno in pista i pacchetti di sviluppo delle rispettive monoposto. E’ verosimile che l’evoluzione delle vetture seguirà due approcci diametralmente opposti: affinamenti progressivi per i team che ritengono di disporre un buon package o vere è proprie rivoluzioni della veste aerodinamica come ad esempio nel caso della Mercedes W14.

La bontà degli update deliberati dagli ingegneri avrà un peso determinante anche sul lungo periodo. L’introduzione del limite di spesa non consente di trasformare un progetto con evidenti lacune in un auto vincente nell’arco della singola stagione nonostante un calendario sempre più ricco di eventi. Un esempio illuminante in tal senso è stata la W13”B” che è riuscita a tornare a competere per la vittoria solo nell’ultimo quarto della scorsa stagione dopo innumerevoli affinamenti ad una monoposto concettualmente carente.

La riproposizione del medesimo paradigma aerodinamico sulla W14 è stato fallimentare al punto da obbligare Mercedes a una netta inversione del concept aerodinamico che scopriremo con ogni probabilità entro il Gran Premio di Spagna. Per quanto riguarda la Scuderia Ferrari l’orientamento sembra essere quello di evolvere l’indirizzo aerodinamico solcato dalla F1-75.

Charles Leclerc percorre l’angusto segmento del circuito di Baku a bordo della SF-23

La SF-23 è un progetto che ha disatteso le aspettative dell’area tecnica. Tuttavia il mese di pausa ha consentito agli uomini capitanati da Frederic Vasseur di ottimizzare la specifica AS-IS del progetto 675, cercando di comprendere la difformità di rendimento tra il contesto virtuale e quello della pista. Target in parte raggiunto in Azerbaijan, dove la rossa grazie anche alle straordinarie performance di Leclerc è riuscita a fornire segnali di vita.


Ferrari SF-23: evoluzione o rivoluzione in stile Aston Martin?

Accordare fiducia sulle linee guida della attuale interpretazione aerodinamica della Ferrari avrà effetti sulla stagione in corso e anche nella prossima. Il budget cap non consente ai team di rivoltare come un calzino la filosofia aerodinamica di una monoposto sulla base delle disponibilità economiche residue per l’anno corrente.

Questo significa che un team intenzionato a convergere verso i razionali dei progetti tecnici di riferimento (RB19) potranno completare il processo evolutivo sul budget di almeno due esercizi finanziari. Poco più di un anno fa proprio Aston Martin fece debuttare in Spagna la versione “B” della AMR22 avente una sinistra somiglianza con la Red Bull RB18.

Aston Martin AMR22 “B” che debuttò nel gran premio di Spagna 2022

La completa rivisitazione della verdona non fornì buoni riscontri nell’immediato ma rappresentò una sorta di laboratorio in chiave 2023. E i risultati colti dal team inglese in questo avvio di stagione sono stati davvero sbalorditivi. In parole povere i correttivi che la Ferrari porterà nei prossimi Gran Premi indicheranno la strada che il Cavallino Rampante intende intraprendere anche ai requisiti della monoposto 676.

Se nell’area tecnica esiste ancora la ferma convinzione che la SF-23 possa rivaleggiare con Red Bull attraverso l’attuale filosofia aerodinamica, anche il progetto 2024 ne sarà influenzato. Il più clamoroso degli autogol sarebbe quello di virare verso il concept aerodinamico della concorrenza nel prossimo inverno, qualora la rossa, rivista e corretta, non fornisse le prestazioni auspicate dagli uomini di rosso vestito.

Verrebbe a mancare il lungimirante lavoro in pista che Aston Martin ha svolto da Spagna 2022 sino al termine della scorsa stagione e che ha consentito di affinare in modo invasivo un progetto nato solo per acquisire dati. E’ noto che mediaticamente i risultati della storica scuderia modenese hanno una rilevanza enorme in termini di pressione anche all’interno della GES.

Charles Leclerc e Carlos Sainz (Scuderia Ferrari) al termine del Gp dell’Azerbaijan 2023

Tuttavia puntare al piccolo miglioramento prestazionale nell’immediato in favore di una rivisitazione complessiva del progetto potrebbe essere deleterio in chiave 2024. In estrema sintesi se gli ingegneri di Maranello hanno la certezza di estrarre il potenziale inespresso della SF-23 è corretto proseguire nell’evoluzione dell’attuale progetto.

Viceversa, perseverare su un indirizzo aerodinamico al solo fine di vincere qualche gara potrebbe replicare il baratro vissuto da Mercedes ad inizio 2023, quando dopo la tre giorni di test in Bahrain comprese che la W14 era sul medesimo livello di competitività della W13 ”B”. La perseveranza del team di Brackley ha fallito mentre la lungimiranza Aston Martin è stata premiata in questo avvio di stagione. Nelle prossime settimane capiremo quale strategie evolutiva sarà adottata dal team di Maranello.


Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat

Immagini: Scuderia Ferrari

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Roberto Cecere