Formula 1

Gp Imola 2023: recupero grazie all’impegno morale di Liberty Media

L’annullamento del Gran Premio di Imola è stato un atto di responsabilità da parte di tutti gli attori coinvolti. Si poteva trovare una soluzione di compromesso abolendo le gare delle serie minori e riducendo al lumicino le sessioni in un evento da far svolgere a porte chiuse. Si è invece stabilito di non ricorrere ad espedienti controversi in un momento in cui le popolazioni del Centro Italia sono funestate dalla furia degli elementi. 

Perché si è deciso di cassare l’evento senza provare a rinviarlo? Con un calendario fitto di eventi e un blocco imposto dal regolamento nel mese di agosto non ci sarebbero state possibilità di ri-schedulare la gara in un altro momento. L’unico slot, quello estivo, potrebbe essere considerato solo a fronte di una variazione normativa che implicherebbe la votazione a maggioranza nella F1 Commission e lo spostamento di eventi che già sono in programma sul tracciato che sorge sulle sponde del Santerno.

Il fiume Santerno in piena nelle adiacenze dell’Autodromo Enzo e Dino Ferrari, Imola

GP Imola 2023 slitta al 2026?

Riadattare tutta la logistica del Circus, un qualcosa di mastodontico e tentacolare, non è operazione semplice. Vedere Imola nel campionato 2023 è quindi utopia. Lo ha affermato senza giri di parole il presidente dell’ACI Angelo Sticchi Damiani (“Al 99% si recupererà nel 2026 dopo la proroga del contratto”, queste le parole del manager) che ha chiuso all’ipotesi 2025. Perché? Cerchiamo di capirlo. 

I promoter del Gp di Imola hanno siglato un accordo con Liberty Media che consente alla pista italiana di essere nel calendario fino al 2025 se non vi è una nuova negoziazione. Considerando che è improbabile che l’Italia, dopo quella data, possa mantenere ancora due gare viene da sé che un annullamento per cause di forza maggiore (leggasi imposizione di un governo sovrano), determini la non consumazione formale dell’evento. Da qui la richiesta di far slittare di tre stagioni il Gran Premio, specie se il rinnovo contrattuale non dovesse arrivare. 

Anche in questo caso serviranno degli equilibrismi regolamentari perché, senza revisione delle norme vigenti in materia, la F1 non può ulteriormente allargare il calendario. Ne è consapevole chi contratta direttamente con gli organizzatori per definire gli accordi. Stefano Domenicali, CEO della categoria, ha parlato di annullamento come di una scelta giusta e necessaria. 

Stefano Domenicali, presidente e amministratore delegato della F1

Una decisione difficile ma che andava presa”, ha spiegato il manager imolese ai microfoni di Sky Sport commentando l’abolizione dellagara. “Siamo molto vicini a chi soffre, faremo una raccolta di denaro che vedrà coinvolti tutti quelli che amano il nostro sport e anche per aiutare l’AlphaTauri dove alcuni ragazzi sono rimasti senza niente. Non c’erano alternative, la pista forse sarebbe stata percorribile ma il contesto è molto più grande”. 

Ho informato tutti i team e nessuno ha avuto niente da ridire. Dispiace per i tifosi italiani e imolesi, cercheremo di trovare la soluzione giusta. Visto che il calendario è così serrato è difficile pensare di poterlo recuperare quest’anno ma abbiamo un impegno morale verso chi ha lavorato tanto”. 

Non abbiamo dubbi che l’impegno morale cui allude l’ex n°1 della Gestione Sportiva della Ferrari si tramuti in un atto concreto. Le terre martoriate dalla pioggia, quando tutto sarà rimesso in sesto, avranno bisogno anche di eventi come la F1 per tornare alla piena normalità e per foraggiare un tessuto economico che giocoforza subirà danni elevatissimi. 

F1 Net Zero Carbon 2030

La vicenda imolese ci dice come siano necessari atti concreti per contrastare il cambiamento climatico i cui effetti negativi sono sempre più evidenti al di là di risibili negazionismi che, ahinoi, imperversano in una società che troppo spesso vuole essere sorda a certi allarmi. La F1, da tempo, ha posto in cima alla sua agenda una politica ecosostenibile.

E’ tempo di perseguirla con maggiore convinzione abolendo una volta e per tutte quelle contraddizioni che tuttora albergano nel Circus. Non basta il solo programma “Net Zero Carbon 2030”, serve un deciso cambio di passo sulla razionalizzazione della logistica che è la prima voce di inquinamento del carrozzone. Certe tragedie siano un severo monito per tutti.


Autore: Diego Catalano – @diegocat1977

Foto: F1
, Liberty Media

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Diego Catalano