La Mercedes, in quel di Silverstone, è stata di casa sin dal 2009 e lo sarà fino alla fine del 2025. Nel campionato vinto dalla BrawnGp di Jenson Button, che in pancia aveva i propulsori della Stella a Tre Punte, il reparto powertrains di Brixworth iniziò la sua fornitura alla Force India, il team che, a suon di evoluzioni, rebranding e cambi di proprietà, è ora diventato Aston Martin F1.
Un legame di lungo corso che si è solidificato durante degli anni anche grazie all’amicizia tra Toto Wolff, n°1 dei Mercedes AMG F1 team, e Lawrence Stroll, patron della scuderia inglese che ha rotto gli indugi e ha deciso di mollare, per rincorrere la gloria, il costruttore tedesco per abbracciare la Honda che sta dominando la categoria da ormai tre stagioni.
Bisogna immediatamente sgomberare il campo dalle illazioni che in casi come questi rischiano di proliferare senza controllo: tra le due realtà non c’è stato nessuno screzio. Mercedes, fosse dipeso dalla sua volontà, avrebbe continuato ad essere partner della “verdona” alla quale fornisce non solo il propulsore ma anche la trasmissione e la sospensione posteriore. Chi ha deciso di non rinnovare un accordo che scadeva a fine 2025 è stata quindi Aston Martin.
Perché? Semplice, per vincere. A Silverstone hanno capito che serve un maggiore grado di compenetrazione tra motoristi, telaisti ed aerodinamici. Probabilmente ha pesato l’esperienza di Dan Fallows che, in Red Bull, ha compreso quanto sia importante avere un costruttore che opera H/24 e sette giorni su sette per una sola realtà. Aston Martin ha dunque voluto mutuare questo modello affrancandosi dalla dipendenza dalla Mercedes che, in certe scelte tecniche, mette giocoforza al primo posto gli interessi della vettura costruita in quel di Brackley.
Il CEO di Aston Martin Performance Technologies, Martin Whitmarsh, a margine della conferenza nella quale era stata presentata l’intesa col costruttore del Sol Levante, aveva parlato di rottura con Mercedes come opportunità verso la piena autonomia: “Dobbiamo essere chiari, la Mercedes è stata un grande partner per la squadra e rimangono tali“. Parole che confermano i buoni rapporti che saranno comunque vivi per altri due anni e mezzo.
“Loro sono in F1 per vincere e chiaramente anche noi vogliamo farlo. Alla fine c’è qualche incompatibilità in queste due missioni ed è per questo che abbiamo preso la decisione di andare con Honda”.
L’affrancamento dalla Stella a Tre Punte partirà già nel 2024 quando andrà a regime il wind tunnel di Silverstone che spezza la dipendenza da quello di Brackley nel quale vengono sviluppate le “verdone”. Whitmarsh, in tal senso, ha sottolineato come la natura della F1 sia competitiva e che battere una realtà come Mercedes diventa pressoché impossibile se si mutuano parti della loro monoposto.
Da qui la necessità di creare un nuovo blocco tecnico votato all’integrazione più completa. “E’ necessario avere la completa integrazione di strutture, processi e approcci. I regolamenti del 2026 richiederanno un’integrazione molto sostanziale – non solo fisica, dei componenti, ma anche operativa – per permettere di farci vincere“.
“Dal mio punto di vista – ha lucidamente affermato Whitmarsh – sarebbe molto difficile vincere campionati senza un rapporto di lavoro completo. Motivo per cui abbiamo preso questa decisione e perché siamo lieti di avere un partner fantastico come Honda“.
Il passaggio a Honda genera un potenziale conflitto di interessi per il gruppo Aston Martin visto che Mercedes-Benz fornisce tecnologie per le auto stradali del produttore? inizialmente si pensava che ciò potesse accadere, ma Whitmarsh spiega come stanno le cose:
“Aston Martin Lagonda è una società pubblica, uno dei suoi azionisti è Mercedes-Benz e ha una percentuale significativa nella fornitura di motori per le auto stradali. Si prevede che l’accordo continui. Siamo focalizzati esclusivamente sulle attività agonistiche e abbiamo scelto di collaborare con Honda Aston Martin. Lagonda continuerà a sviluppare la propria strategia“. Che la vede dunque legata ancora al costruttore di Stoccarda.
Lawrence Stroll, quindi, non intende disequilibrare rapporti commerciali che si fondano su cifre molto elevate. L’accordo con Honda ha ricadute solo sulla F1 per quanto riguarda il team. Quelle tecnico-commerciali saranno invece sfruttate da Honda che potrà travasare il know-how acquisito in pista nelle auto stradali. Ed è questo l’obiettivo dichiarato da Mibe, amministratore delegato del gruppo nipponico.
Aston Martin sta strutturandosi da mesi e il legame con Honda viene a ruota di quelli stretti con Cognizant e Aramco in questa missione. I giapponesi e il team inglese condividono la stessa spinta, la medesima determinazione e l’inarrestabile ambizione di avere successo in pista.
“È chiaro per noi e per Honda che i regolamenti della F2026 1 richiederanno la piena integrazione di telaio e PU che solo un rapporto di squadra completo offre. Quindi avere questa partnership ci mette nella posizione di competere per i campionati”, ha chiuso Whitmarsh.
Mercedes, in conclusione, pur fornendo motori competitivi, tarpava parzialmente lo slancio di un team che ha bisogno di dare sfogo alla fantasia tecnica per battere le Frecce Nere e tutti gli altri competitor. Con gli anni le ambizioni di Stroll senior sono cresciute notevolmente e in questa chiave deve leggersi l’atto di forza rappresentato dalla chiusura del legame con Mercedes che ha aperto al matrimonio con la Grande H.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Aston Martin, Honda, Mercedes AMG