Vettura pesantemente rinnovata e pista “nemica” dei test aerodinamici. In queste condizioni Mercedes ha dovuto operare nel venerdì del Gran Premio di Monaco. Un rischio calcolato ma inevitabile per via dell’annullamento del GP di Imola. Gli “uomini in nero” non hanno voluto perdere tempo e subito hanno messo alla frusta la monoposto che presenta, oltre ai sidepod rinnovati, una versione rivista della sospensione anteriore che dovrebbe essere la base per permettere una finestra d’utilizzo più ampia (qui la nostra photogallery esclusiva della W14-B).
In basso la sintesi del lavoro svolto da Lewis Hamilton e George Russell nelle due ore in pista. Tanti giri per provare a capire comportamento della macchina e definire l’assetto giusto in vista della decisiva qualifica odierna.
Lewis Hamilton | 27 Giri | 1:14.035 | P3 | Hard, Media |
George Russell | 24 Giri | 1:15.066 | P15 | Hard, Media |
Lewis Hamilton | 29 Giri | 1:12.960 | P6 | Media, Soft |
George Russell | 32 Giri | 1:13.191 | P12 | Media, Soft |
Con una pista in rapida evoluzione e i nuovi sviluppi sulla W14, è stata quindi una giornata di apprendimento per il team. Oltre alla comprensione del mezzo c’era da creare un po’ di fiducia nello stesso, un aspetto decisivo a Montecarlo che fa la differenza quando bisogna sfiorare i muretti per far abbassare i riscontri cronometrici. Ad osservare il numero totale di giri delle due vetture nell’arco dei due turni (ben 112 passaggi, ndr) il team ha voluto mettere al centro delle sue priorità la massimizzazione del chilometraggio e la comprensione del nuovo pacchetto aerodinamico e delle sospensioni.
Nella prima sessione Hamilton ha inizialmente provato qualche giro push con una pista poco gommata ed in rapidissima evoluzione per poi passare a dei run ad alto carico di carburante. Per Russell le cose non erano andate bene visto che la W14 n°63 aveva lottato col grip al posteriore. Da qui la necessità di stravolgere l’assetto per presentarsi in una situazione migliore nella seduta pomeridiana. Il bilanciamento generale di entrambe le vetture è stato migliorato e, al di là delle posizioni in cui i piloti hanno chiuso, non si respirava insoddisfazione all’interno del team.
In Mercedes ci vanno comunque coi piedi di piombo. Toto Wolff, a Sky Germany, è stato sibillino nell’affermare che “[…] Almeno l’aggiornamento non ha reso la macchina peggiore di quello che era prima. Questo è un buon segno per Monaco. La macchina non fa nulla che non ci piaccia“.
Una monoposto non peggiorata – e non si sa di quanto migliorata – che ha creato qualche grattacapo a Russell che, ha aggiunto Wolff, “[…] ha bisogno di qualche giro in più. L’importante è che migliori e che in qualifica sia in piena forma“. Il team principal ha ammesso che sono stati usati due setup diversi anche nelle Fp2 consentendo a Russell di trovare qualcosa che va anche nella sua direzione.
Il giovane britannico non ha celato le piccole difficoltà nel parlare di Montecarlo come pista non ideale per valutare gli aggiornamenti. Il focus inquadrato per il weekend è il miglioramento prestazionale sul questo specifico circuito, da Barcellona si inizierà a capire l’andamento generale delle modifiche apportate alla vettura. “Le qualifiche sono ovviamente la parte più importante del weekend. In genere facciamo meglio la domenica e fatichiamo di più al sabato, quindi dobbiamo cercare di ribaltare la situazione“, questa l’osservazione di George che spiega il tipo di lavoro svolto.
“Ci sono stati segnali positivi da prendere dalle sessioni di oggi, ma non è mai facile in questo posto. Abbiamo fatto molti cambiamenti durante il giorno e la macchina è migliorata nelle FP2. Nella notte lavoreremo sodo per vedere cosa possiamo fare domani“, ha chiosato l’ex Williams che non sembra aver sviluppato un grande feeling con la macchina.
Lewis Hamilton, dal canto suo, è sembrato più soddisfatto e la cosa si è riverberata nel registro comunicativo. “Ho trascorso una giornata fantastica e mi è piaciuto molto guidare là fuori. Voglio inviare un grande ringraziamento a tutti nelle fabbriche. Costruire, progettare e sviluppare un’auto non è una cosa facile. Tutti hanno impiegato così tante ore di duro lavoro per portarci qui“.
“Abbiamo incamerato molti dati. Monaco non è un posto dove testare un aggiornamento, ma l’auto si sentiva generalmente bene. È un peccato che non siamo stati così vicini come speravo alla fine dell’ultima sessione, ma ho sentito alcuni miglioramenti. Dobbiamo continuare a limare e vedere se riusciamo a spremere un po’ più di succo dalla macchina“.
Il refrain in casa Mercedes è la difficoltà di testare la monoposto su una pista deviante e peculiare, un unicum tecnico nel calendario del campionato del mondo. Le esigenze hanno imposto lo svolgimento di programmi di comparazione di setup per capire come si comportava il mezzo in situazioni differenti. “È difficile valutare l’aggiornamento su questa pista dal punto di vista del tempo sul giro, ma da quello che possiamo vedere sta funzionando tutto come previsto“, ha spiegato Andrew Shovlin alimentando qualche speranza.
“George ha avuto una sessione pomeridiana migliore, il che è una buona notizia perché mancava di fiducia nelle FP1. Lewis è stato abbastanza contento della macchina per tutto il giorno, ma ci sono alcune cose che potremmo aver fatto per la seconda sessione che sono costate un po’ di ritmo. Lo vedremo durante la notte. Abbiamo anche un buon programma in esecuzione nel simulatore per cercare di trovare un po’ più di prestazioni. Speriamo di poter trovare un passo in quanto anche un decimo di secondo può essere una grande differenza in qualifica qui“.
Il lavoro, quindi, non si svolge solo nel Principato. Durante la notte i simulatori di Brackley hanno lavorato alacremente per “matchare” i dati emersi dalla pista con quelli scaturiti dalle analisi computazionali. Monaco sarà anche il palcoscenico meno idoneo per capire il carattere di una vettura pesantemente rinnovata sia nella filosofia aerodinamica che ha mollato il concept zero sidepod sia meccanicamente con una sospensione anteriore rivista, ma si punta comunque a migliorare le prestazioni per avvicinarsi alle rivali che, ieri, si sono dimostrate a proprio agio nel budello rivierasco.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Alessandro Arcari, Mercedes AMG