Formula 1

Mercedes W14-B: obiettivo guidabilità

Anche se il Gran Premio di Miami sarà la quinta tappa della stagione di F1 2023, in Mercedes tira un’aria da ultimo giorno di scuola. Non per il team che, nel suo insieme, non ha alcuna intenzione di mollare e di cedere definitivamente il passo alla Red Bull e agli altri avversari, bensì per la W14 che dovremmo vedere con questo layout per l’ultima volta in quest’anno.

Imola si avvicina e la cosa, per il gruppo anglotedesco, vuol dire macchina nuova. Un’affermazione forte, questa, perché la vettura non sarà stravolta in tutti gli elementi, ma il drastico cambio di concept che si annuncia la farà configurare come una sorta di mezzo inedito. D’altro canto è questo ciò che serve per cercare di rimettere in asse un campionato partito male e che sta andando al di sotto delle attese in un’altalena prestazionale che comunque non permette alla monoposto di avvicinarsi alla Red Bull che ormai è in fuga solitaria.

Mercedes W14 B: una vettura che dia certezze a Hamilton e Russell

Provare ad anticipare nel dettaglio quelli che saranno gli interventi effettuati da James Allison e dal suo staff è un’operazione difficile. Possiamo invece basarci sulle affermazioni dei diretti protagonisti che ci fanno capire dov’è che Mercedes vuole migliorare la vettura. Hamilton, uno che di acqua sotto i ponti ne ha vista scorrere parecchia, si è più volte lamentato della mancanza di feeling con la macchina. Anche dopo il Gran Premio di Baku ha ribadito che la monoposto era difficile da guidare. Cosa che si verificava non solo sulla pista azera, ma in tutti gli altri palcoscenici sui quali si è corso fino a questo momento.

Lewis Hamilton (Mercedes AMG), Gp Azerbaijan 2023

Le difficoltà a cui allude il sette volte iridato non sono sorte negli ultimi tempi, nascono dai primi test in pista effettuati sin dallo shakedown di Silverstone. Gli ingegneri avevano compreso già in fase progettuale che qualcosa probabilmente doveva essere migliorata. La pista non ha fatto altro che confermare quelle sensazioni. Quindi Mercedes sta lavorando al “pacchetto Imola” già da un bel po’ di tempo. E parrebbe aver trovato – a leggere alcune dichiarazioni di Russell – dei guadagni che non erano stati riscontrati nemmeno durante la fase di definizione della W14.

A Brackley, quindi, stanno lavorando per creare una vettura più maneggevole e che riesca a girare ad altezze più consone rispetto a quanto fatto sino a questo momento. Tutti aspettano il GP dell’Emilia Romagna per vedere come si comporterà il modello evoluto, ma Toto Wolff ha inteso gettare acqua sul fuoco perché dall’alto della sua esperienza è conscio che potrebbe servire qualche gara per calibrare il tutto e presentarlo in una forma davvero efficace.

Il dirigente austriaco ha ribadito che bisogna gestire le aspettative perché l’upgrade sarà così sostanzioso che, quando sarà in pista, potrebbe non essere subito pronto. La cifra della rivoluzione che Mercedes si appresta a compiere l’ha data lo stesso team principal:

A Imola porteremo una nuova sospensione anteriore, l’aggiornamento dell’aerodinamica che ne consegue e il fondo. Non si tratta tanto di aggiungere dieci punti di deportanza, si tratta piuttosto di dare ai piloti un’auto in cui, se girano il volante in curva, sanno che il posteriore non li sorpassa”.  Con questa immagine Toto ha spiegato quali siano i problemi che affliggono la Mercedes e che erano stati anticipati da Lewis Hamilton che ha sempre parlato di un retrotreno troppo ballerino e che non ha seconda le traiettorie di un anteriore più preciso.

Il retrotreno della Mercedes W14 con estrattore e beam wing in bella mostra

Mercedes: upgrade limitati dal budget cap?

Mercedes, quindi, sa dove mettere le mani, ma potrebbe essere parecchio condizionata dalla presenza del budget cap. Alla veste aerodinamica nuova e alle sospensioni migliorate a cui si sta lavorando non può fare da corollario la presenza di un nuovo telaio. Cosa che Wolff ha riferito di non poter concretizzare per via delle limitazioni imposte del tetto di spesa.

L’aver cooptato James Allison nel progetto tecnico W14 riporta all’idea che, nonostante le limitazioni rappresentate dalla base telaistica, questa vettura abbia comunque dei grossi margini di sviluppo che, se congruamente estratti, la possono mettere in competizione con la red Bull RB19.

Il lavoro è incentrato chiaramente sulla deportanza, ma non solo. Lo staff è focalizzato su una sospensione anteriore rivista che ha l’obiettivo di favorire il bilanciamento della vettura per renderla più guidabile. L’ingegnere ex Ferrari ha riferito che lo scopo delle novità in cantiere è quello di giungere ad un migliore controllo dell’assetto piuttosto che cercare downforce pura e semplice.

Aggiungere troppa spinta verticale rischierebbe di fare abbassare oltremodo la macchina con un successivo irrigidimento dei gruppi sospensivi. Da qui la necessità di lavorare anche su questo elemento che ha messo in difficoltà gli “uomini in nero” da quando la Federazione Internazionale ha deciso di semplificare gli schemi abolendo, tra le altre cose, gli inerter.


Mercedes vuole copiare Red Bull in una caratteristica

Mercedes sta provando a copiare la Red Bull in un aspetto specifico, ossia quello del bilanciamento della vettura. Allison ha spiegato che guardando gli on board si nota che la RB19 è una vettura che si muove a malapena, mentre tutte le altre hanno un comportamento meno armonico.

Quindi se a Imola vedremo esteticamente il grosso del lavoro che Mercedes ha effettuato sulla W14, si è già iniziato ad operare sulla base meccanica che deve “ospitare” la nuova veste aerodinamica. Lo ha spiegato Mike Elliott, il padre della W14 a cui è ora stato affidato il ruolo di Chief Technical Officier del team. 

George Russell, Mercedes AMG F1, Gp Bahrain 2023

Il tecnico ha evidenziato che hanno cercato di portare qualcosa di nuovo a ogni gara. A Baku, ad esempio, la “Freccia Nera” ha montato una nuova piastra terminale dell’ala posteriore nonché alcune modifiche al raffreddamento dei freni. Inoltre sono state introdotte nuove carenature ai bracci delle sospensioni e alcune piccole modifiche ai deflettori presenti sui cestelli dei freni. Tutti elementi che fanno parte del normale sviluppo programmato ma che stavolta si integrano con le più sostanziose modifiche che finalmente vedremo nelle prossime settimane.

In questo cammino di crescita, quindi, Miami diventa un’altra tappa di preparazione cruciale. In un weekend di gara che tornerà ad essere normale non apprezzeremo molte novità, ma soltanto qualche ulteriore step evolutivo che anticipa il “pacchetto Imola”. Negli Stati Uniti, quindi, l’obiettivo sarà ottimizzare quello che si ha e quello che era stato anticipato in Azerbaijan, dove non era stato possibile definire il giusto assetto anche a causa del format con la sprint race.

Tra i muretti della pista azera la Mercedes è sembrata essere meno veloce di Aston Martin e della Ferrari, mentre in Australia era parsa essere davanti. Elliot ha spiegato che, in termini di layout, il tracciato statunitense ricorda l’Albert Park. Cosa, questa, che induce un certo grado di ottimismo. Anche se ciò non vorrà dire che la monoposto sarà in grado di battersi ad armi pare con la Red Bull. Per quello è ancora presto e ci sarà da attendere probabilmente qualche settimana. Ammesso che tutta l’intelaiatura tecnica che stanno costruendo all’interno della sede di Brackley sia veramente efficace.


Autore: Diego Catalano – @diegocat1977

Foto: F1
, Mercedes AMG

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Diego Catalano