Formula 1

Ferrari/Red Bull: è “guerra di posizione”

Ogni volta che parla Helmut Marko fioccano gli spunti di riflessione. E le polemiche. Il superconsulente della Red Bull non è noto per doti diplomatiche e, quando può, va a gamba tesa contro chi, a suo dire, avrebbe dichiarato cose imprecise o che in qualche modo possano ledere la placida serenità di un team che sta comandando in carrozza il Campionato del Mondo di F1 2023. Ma riavvolgiamo un attimo il nastro e andiamo ai fatti che riguardano molto da vicino la Ferrari.

Nel processo di ristrutturazione che la Ferrari sta affrontando da quando Frédéric Vasseur si è insediato nell’ufficio che fu di Mattia Binotto sono coinvolti diversi nomi. Alcuni professionisti escono (Gino Rosato, Jonathan Giacobazzi, David Sanchez), altri si spostano (Inaki Rueda), altri ancora arrivano. O potrebbero farlo. E su questi ultimi c’è un grosso punto interrogativo che alimenta speculazioni di ogni sorta. 

Le ultime cronache vorrebbero Ferrari impegnata in una massiccia campagna di recruiting. Cosa del tutto normale se si intende migliorare una struttura che in certi frangenti non si è rivelata efficace per portare la squadra ad un livello tecnico-organizzativo più alto. Ancora più scontato è che l’occhio del dirigente ex Sauber si adagi su Milton Keynes, una vera e propria fucina di talenti che stanno facendo le fortune della Red Bull.

Frederic Vasseur, team principal della Scuderia Ferrari

Ferrari punta gli occhi su Red Bull per ristrutturare la GES

Se Adrian Newey sembra essere blindato considerando anche il (presunto) rifiuto alla Mercedes, meno solide paiono essere altre due posizioni. Almeno stando ad alcune ricostruzioni giornalistiche. Il riferimento, ne avevamo parlato nei giorni scorsi, è a Enrico Balbo e Pierre Waché che sarebbero nella lista della spesa di Frédéric Vasseur. Secondo fonti più o meno verificate i due tecnici sarebbero stati “incatenati” a Milton Keynes perché analogo comportamento avrebbe avuto la Ferrari nel non liberare Laurent Mekies che diverrà, l’anno prossimo, team principal dell’AlphaTauri.

Il numero uno delle cose sportive dell’equipe anglo-austriaca ha affermato categoricamente che non ci sono “ostaggi da scambiare” (esattamente questa l’espressione usata da Christian Horner, ndr) tra Ferrari e Red Bull è che i quadri di livello medio alto non sono coinvolti in nessuna trattativa. Cosa che dice come Pierre Waché ed Enrico Balbo non siano protagonisti di cambi di casacca. Le parole di Horner, apparentemente, non chiudono totalmente ad un eventuale passaggio di tecnici, ma di sicuro spiegano come in Red Bull, in questa fase, siano concentrati sulle attività di gara piuttosto che sul mercato degli ingegneri.

Da Marko è partito questo scritto, con Marko si chiude. Se Horner è stato misurato nella sua valutazione dei casi Balbo – Waché, l’austriaco non ha usato mezze misure ed è partito al contrattacco. Come se fosse un toro caricante, tanto per rimanere in tema col brand aziendale. “Tutti vogliamo che la Ferrari sia competitiva. Ma non funziona così: Red Bull non è un bazar arabo. E poi il nostro Waché non vuole cambiare team. Non accetteremo queste condizioni”, ha chiuso il consigliere fresco ottantenne mettendo, forse, fine alle voci impazzite.

Helmut Marko, consigliere di Oracle Red Bull Racing Team

D’altro canto non c’è nulla di cui sorprendersi se una franchigia grossa, strutturata e ricca di storia come la Ferrari vada dalla ricerca delle eccellenze che stanno fissando i paletti tecnici di riferimento della Formula Uno. Una dinamica assolutamente normale visto che proprio la Red Bull ha fatto questo quando ha creato il proprio reparto powertrains. In quel momento il motorista di riferimento era Mercedes ed è proprio a Brixworth che Chris Horner e i suoi sono andati a fare la pesca più grossa.

Non sorprende, quindi, che Maranello lanci ami e reti nello stagno della Red Bull. Né che quest’ultima, come fece Mercedes con un rilancio infruttuoso nei confronti degli ingegneri transfughi, provi a difendersi con ogni arma. Da quella legale a quella finanziaria passando per quella mediatica.


Autore: Diego Catalano – @diegocat1977

Foto: F1
, Oracle Red Bull Racing, Scuderia Ferrari

Condividi
Pubblicato da
Diego Catalano