Formula 1

Ferrari SF-23/Analisi cronometrica: le ulteriori variabili che aggravano i problemi della rossa

Il risultato complessivo della Scuderia Ferrari colto nella prima trasferta americana stagionale è preoccupante, al di là del distacco rimediato dalle imprendibili Red Bull. La quinta e la settima posizione al traguardo ottenuta nel Gran Premio di Miami non rendono chiara l’idea sulla principale criticità che affligge la SF-23. Come nei precedenti round, la monoposto di Maranello è stata deficitaria sul passo gara. Non è certo una novità.

Tuttavia il downgrade prestazionale offerto dalla rossa nella corsa a stelle e strisce non è stato progressivo, dinamica fisiologica delle vetture che non gestiscono correttamente il consumo delle gomme. Per offrire una lettura chiara sul rendimento di Charles Leclerc, pertanto, abbiamo elaborato i rilievi cronometrici analizzando la performance del monegasco in ognuna delle 57 tornate, messe poi a paragone con quelle ottenute dai vari competitor.

La rappresentazione grafica di tale esame evidenzia un passo gara caratterizzato da continui up & down, indipendenti dalla mescola utilizzata e dal carico di carburante imbarcato a bordo. Un autentico rompicapo per gli ingegneri italiani, alle prese con una vettura dal comportamento davvero imprevedibile in questo primo scorcio della campagna agonistica 2023.


Gp Miami 2023: analisi cronometrica della Ferrari SF-23 di Leclerc

La settima posizione in griglia, figlia di una qualifica da dimenticare, non ha di certo aiutato il ferrarista nelle prime fasi di gara. Proprio nel primo stint su gomma media, i lap time della numero 16 sono senza dubbio incomprensibili. Nel terzo e quarto giro la vettura emiliana numero ha fatto segnare il diciannovesimo tempo sul giro cosi come nella tornata numero 13. Una mediocrità che ha costretto Leclerc a battagliare lungamente con la Haas di Magnussen.

Posizione di Leclerc nella tabella dei crono per ciascun giro del gran premio di Miami

Una volta montati i pneumatici Hard (al 17° giro, nda) i tempi sul giro continuano a mostrare un andamento irregolare, anche se in linea con la track position del pilota monegasco. La massima resa della SF-23 si riscontra dopo i giri 30 e 32, passaggi nei quali Charles riesce a stampare cronometri in linea con quelli ottenuti dai piloti di testa.

Dopo questo “strappo” i lap time iniziano a salire in modo esponenziale e per circa 10 tornate il talento del Principato mostra un ritmo più alto rispetto alla top ten dei giri veloci. Il finale di gara è stato agonizzante, con l’Alpine di Pierre Gasly che giunge negli scarichi della Ferrari sotto la bandiera a scacchi.

Una monoposto “bipolare”, la Ferrari, capace di segnare rilievi di tutto rispetto e, al tempo stesso, di essere tra le più lente in pista senza evidenti problemi tecnici e di degrado delle gomme. Un cavallino imbizzarrito che ha disorientato Charles al punto da chiedere a Xavi Marcos, suo ingegnere di pista, di effettuare una verifica sull’auto a fine gara ipotizzando qualche problematica non rilevata dai numerosi sensori alloggiati sulla vettura.

lap time complessivi – Gp Miami 2023 – giro 1/28

Basandoci sulla classifica dei tempi sul giro per ciascuna tornata, possiamo affermare che il ferrarista ha ottenuto un risultato migliore rispetto alla media dei crono che lo colloca oltre la nona posizione. Lo stupore stampato sul volto di Leclerc, in parte condiviso con Carlos Sainz a fine gara, è quindi figlio del volubile e incostante comportamento di una vettura che recita uno svolgimento diverso giro dopo giro.

Tale dinamica ha obbligato gli alfieri della rossa ad un adattamento progressivo verso una vettura dalle reazioni difformi, nelle medesime curve, sulla distanza di gara. Il buon ritmo sciorinato dall’iberico nelle prime fasi del Gran Premio smentisce in qualche modo l’opinione diffusa che, la SF-23, sia un progetto in grado di esaltarsi solo in condizioni di low fuel. Sensazione avvalorata dal ritorno di Mercedes e Alpine nelle fasi finali della corsa.

lap time complessivi – Gp Miami 2023 – giro 29/57

In tal senso anche il podio conquistato da Leclerc nella tappa in terra azera è stato conquistato sul filo di lana, a scapito della AMR23 di Fernando Alonso alla quale, forse, sarebbero bastate un paio di tornate in più per avere la meglio sul talentuoso pilota della rossa. Le criticità di un progetto tecnico non “sano” possono essere risolte se ben definite, mentre nel caso della Ferrari, a Miami, i piloti hanno lamentato un bilanciamento della vettura continuamente diverso nell’arco della corsa.

I primi correttivi relativi al fondo presentati in America non hanno sortito l’effetto desiderato, a quanto pare. Forse, sembra che addirittura abbiano introdotto ulteriori variabili nella già complessa base progettuale della 675. Le prossime gare saranno prove di appello soprattutto in merito alla comprensione del comportamento di una monoposto che, domenica scorsa, non ha di certo offerto la necessaria fiducia ai piloti apparsi quasi passeggeri di un mezzo indecifrabile.


Autore e grafici: Roberto Cecere – @robertofunoat

Immagini: Scuderia Ferrari

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Pubblicato da
Roberto Cecere