Ci siamo. Il team Mercedes è davvero pronto a cambiare pelle. Il concetto “zero pod” è stato ampiamente bocciato. Lo sanno tutti. Ottimo a livello simulativo, almeno sulla carta, mai realmente effettivo in pista. Troppi i problemi per farlo funzionare a dovere con l’attuale regolamento tecnico relativo alle wing car di nuova generazione.
La veste aerodinamica slim partorita dalla mente di Mike Elliot lascia spazio a una nuova configurazione che, nelle speranze della scuderia tedesca, offrirà uno step competitivo in avanti. L’intento mira a chiudere parte del gap su Red Bull gettando le basi per l’auto 2024. Inoltre arriveranno ulteriori modifiche alle parti meccaniche. Accorgimenti che probabilmente non saranno di facile individuazione.
Monaco resta un tracciato a se. Lungo le stradine del Principato è difficile raccogliere dati concreti per validare un up date. Il particolare layout, insomma, complica un po’ le cose sotto questo aspetto. Ciononostante, proprio a Montecarlo la scuderia pluripremiata ha deciso di testare le prime modifiche in attesa di riscontri più probanti, in terra spagnola, la prossima settimana.
Lo stesso Toto Wolff ha definito questo primo provvedimento importante ma non definitivo visto che, il piano di Mercedes, consiste nell’inserimento di determinati cambi sulle monoposto total black nell’arco delle gare future. L’obbiettivo, pertanto, è quello di studiare al meglio il comportamento della vettura e non lasciare nulla al caso.
Mercoledì ventiquattro maggio. Formula Uno Analisi Tecnica è già presente nella pit lane di monaco. Sebbene i consueti test della Federazione Internazionale andranno in scena solamente domani, siamo in grado di commentare una prima immagine della W14. Grazie allo scatto nel nostro inviato prendiamo in esame la parte centrale dell’auto teutonica.
Osservando lo scatto da noi “rubato” all’interno del garage, notiamo come i tecnici di Brackley abbiano rivisto l’entra dei sidepod. Nella versione monegasca, rispetto alla vecchia, rileviamo un ingrandimento della sezione d’entrata delle bocche di raffreddamento. Inoltre la parte inferiore esterna ha subito un reshaping nelle sue forme, ora decisamente più arcuata.
Tale alterazione strutturale è stata pensata per alimentare con aria pulita la zona ubicata tra la spalla della gomma posteriore e la porzione laterale del fondo. Questa è la motivazione più importante di un cambio radicale, fortemente ipotizzato già dallo scorso anno. Con il concetto zero pod non è possibile ottenere un outwash corposo verso l’esterno. Questo perché è difficile generare una zona di alta pressione interna per creare questo fenomeno “naturale” del fluido verso l’esterno.
Un ingresso pance che non va a ricalcare le forme né di Ferrari né di Red Bull. Una sezione più rotonda, appunto, con la struttura d’impatto laterale posta ancora nella medesima posizione. Ovviamente non esiste più il grosso profilo alare che cercava di far generare outwash alle pance. Ciononostante vediamo un profilo di dimensioni più piccole subito sotto al bordo d’ingresso superiore.
Autori e immagini: Alessandro Arcari – @berrageiz – Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich