Aston Martin pronta alla sfida del Red Bull Ring. Il tracciato che sorge in Stiria sarà questo fine settimana teatro del Gp d’Austria, nona prova della stagione 2023. Sarà presente il format Sprint, Shootout al sabato mattina e Race al pomeriggio. Per il costruttore britannico sarà una tappa importante per comprendere gli aggiornamenti introdotti in Canada e per andare a caccia del podio su una tipologia di tracciato che potrebbe essere favorevole. Analizziamone le ragioni dal punto di vista tecnico.
Durante la tappa canadese Aston Martin ha introdotto il primo sostanziale pacchetto di aggiornamenti sulla AMR23. L’obiettivo mira a sviluppare la monoposto cercando di incrementare l’efficienza aerodinamica complessiva. La sezione di ingresso dei canali Venturi è stata ridisegnata con un andamento più ondulato. Mentre i quattro canali sono stati rivisti nel posizionamento al fine di incrementare il flusso d’aria verso fondo e diffusore. Modificato anche il fondo con un diverso design del foot-plate.
Modifiche di primo piano anche per le fiancate, decisamente più scavate al di sotto delle bocche di ingresso dei radiatori e con i canali nella zona superiore ampliati di qualche centimetro per alimentare maggiormente il diffusore. Infine arriva il re-shaping del cofano motore che presenta una nuova griglia di raffreddamento ed una pinna stabilizzatrice con un profilo più triangolare.
Update che in Canada hanno funzionato decisamente bene a quanto sembra, soprattutto se giudichiamo l’ottimo passo gara sciorinato la domenica da Fernando Alonso. Ciononostante, in vista del Gran Premio d’Austria al Red Bull Ring, l’attenzione prende una precisa strada: massimizzare la comprensione delle novità cercando di validare appieno le recenti modifiche.
Le Fp2 del Canada di fatto non avuto luogo e le Fp3 sono state caratterizzate dalla pioggia battente. Di conseguenza la raccolta dati non è stata di certo ottimale. Ragion per cui l’analisi in terra austriaca sarà cruciale, nonostante il format del fine settimana contraddistinto dalla Sprint preveda una sola sessione di prove libere il venerdì mattina.
Il Red Bull Ring rientra in una tipologia di tracciato che rappresenta una sfida tecnica per le monoposto sotto più punti di vista. La pista è costituita da ben quattro allunghi dove si superano i 310 km/h, dei quali in tre sarà disponibile usufruire del sistema DRS. Lunghi rettilinei ma anche punti di frenata esigenti seguiti da curve a bassa velocità di percorrenza e curve veloci, dove il carico aerodinamico generato dalla vettura sarà cruciale per raggiunger riscontri cronometrici all’altezza.
Caratteristiche tecniche simili in parte a quelle del Circuit Gilles Villenueve, del Miami International Autodrome e del Bahrain International Circuit. Tracciati dove l’Aston Martin ha chiuso sul podio con Fernando Alonso cogliendo due medaglie di bronzo e una d’argento.
La pista austriaca ha punti in comune con più di uno dei tracciati nei quali si è corso nell’arco dell’annata e, così come il Circuit Gilles Villenueve, come detto, anche il Red Bull Ring può essere definito un tracciato ‘stop&go’ per il suo design, ma non solo. Il primo settore è fondamentalmente di pura prestazione motoristica ed efficienza aerodinamica, soprattutto a DRS aperto.
Fondamentale sarà la gestione dell’Energy Recovery System. Di conseguenza, data anche l’altimetria alla quale è collocato il tracciato (700 metri) che fa perdere una piccola percentuale di potenza al motore endotermico, la gestione dell’energia elettrica ricavata dai motogeneratori sarà molto importante.
Il secondo settore è caratterizzato dal terzo allungo del tracciato che porta alla frenata della curva 4, un punto di staccata dove è complicato mantenere una traiettoria lineare al punto di corda senza incorrere in bloccaggi. In questo punto la stabilità in frenata dell’AMR23 potrebbe fare la differenza, così come nella fase di trazione. Il grip meccanico generato dal retrotreno è buono, soprattutto nella gestione dell’usura gomme in ottica gara.
L’ultimo tratto è quello dove l’Aston Martin può esaltarsi maggiormente. Superata curva 6 (6a marcia, 206 km/h circa), si giunge alla piega sinistrorsa numero 7 della (6a marcia, 227 km/h circa), alla quale segue il cambio di direzione verso destra che porta alla 8 (6a marcia, 246 km circa). Il successivo allungo in discesa porta alla doppia curva a destra,9 e 10, da percorrere rispettivamente a 261 km/h e a 195 km/h circa.
Sezione caratterizzata prevalentemente da curve veloci in appoggio dove, ovviamente, conta la capacità della monoposto di generare carico aerodinamico con un avantreno preciso in inserimento e poco tendente al sottosterzo. Uno dei punti di forza dell’AMR23 è proprio il downforce generato in questi tratti grazie anche a un asse anteriore equilibrato.
Per queste ragioni l’Aston Martin si approccia alla tappa austriaca con fiducia. Seppur consapevole della ritorno di Mercedes W14 e Ferrari SF-23, l’AMR23 vuole chiudere ulteriormente il gap sulla strepitosa Red Bull attraverso la comprensione massima della vettura. Una conferma ai piani alti della graduatoria insomma, con Fernando Alonso in palle, sperando che Lance Stroll torni pimpante come in Spagna.
Autore: Dennis Ciracì–@dennycira
Foto: Aston Martin