Il campionato di F1 2023 ha mandato in archivio il primo terzo della sua storia. Otto gare, otto tracciati dalle caratteristiche peculiari che hanno confermato che la Aston Martin AMR23 è una solida realtà e non un fuoco di paglia. Ad essere ancor più attenti, è possibile affermare che la scuderia di Silverstone stia raccogliendo meno di quanto seminato a causa di un Lance Stroll abulico e che sta uscendo demolito dal confronto interno con Fernando Alonso.
I numeri sono chiari, le dinamiche inconfutabili: Alonso, forte di sei podi ottenuti in otto eventi (quattro volte terzo, due volte secondo, ndr), ha raggranellato 117 punti che valgono la terza posizione in classifica a sole nove lunghezea da un Sergio Perez che può essere annoverato tra le delusioni di questo primo scorcio di campionato. L’asturiano si sta caricando il team sulle spalle e la cosa è ratificata dal gap che ha aperto su Stroll: un abisso di 80 punti che rendono la posizione del canadese traballante.
Le difficoltà di Lance si riverberano sulla graduatoria Costruttori. Aston Martin, pur essendo apparsa più consistente della Mercedes nella maggioranza delle circostanze, è terza con 154 punti, 13 in meno delle Frecce Nere. Forse ancor più eloquente è il vantaggio sulla Ferrari che risulta piuttosto esiguo in relazione alle prestazioni sciorinate dalla SF-23: solo 22 le lunghezze di vantaggio sulla somma dei punti ottenuti da Sainz e Leclerc. E di questo, bando al buonismo, è responsabile Stroll che deve darsi una svegliata.
Nando è rinato. Espressione che si legge spesso in giro. Ma era mai morto, sportivamente parlando? La risposta è un secco no: l’ex McLaren ha sempre dimostrato di avere il fuoco dentro e che le prestazioni, anziché scadere, crescono con l’avanzare dell’età. Esperienza, saggezze e velocità pura che si fondono in un mix devastante che mette lo spagnolo in piena corsa per il secondo posto ora occupato da un Sergio Perez quasi apatico.
A partire dal Gp di Montecarlo, quinta tappa annuale, il pilota di Oviedo ha conquistato 21 punti in più del messicano che non è più un competitor credibile per la lotta al bottino grosso. In conferenza stampa, seduto accanto ad altri due colossi come Hamilton e Verstappen, Fernando ha risposto con un perentorio “sì” a chi gli chiedeva se l’obiettivo è quello di “assalire ed azzannare” Perez.
“Speravamo di dare più filo da torcere alla Red Bull – ha spiegato Alonso – Ma abbiamo perso la posizione al via su Lewis e poi da lì è stata una battaglia con la Mercedes. Abbiamo spinto per tutta la gara, non ho mai potuto rilassarmi. Lewis? All’inizio avevo più passo io, alla fine ne aveva più lui. E’ stata una gara veramente dura, abbiamo spinto tantissimo. Sono stati 70 giri da qualifica. Speriamo di avere dell’altro passo in tasca. Vorrebbe dire poter mettere più pressione a Max la prossima volta”.
Raggiungere Verstappen è un obiettivo ad oggi irrealistico ma mettergli pressione potrebbe leggermente sgretolare il castello di certezze nel quale vive l’olandese che sembra sinceramente inespugnabile. Ma se c’è qualcuno che può provare in questa impresa titanica è proprio il driver iberico che vive una seconda giovinezza e che, a differenza del collega di casacca, non va ad esaltarsi per una manovra di sorpasso all’ultimo centimetro ai danni di Valtteri Bottas che vale pochi miseri punti.
In questo momento tra i due piloti della scuderia di Silverstone c’è un abisso tecnico evidentissimo e una differenza di stimoli altrettanto grande che si sta riverberando su entrambe le classifiche, come dimostrato in apertura di questo scritto.
Anche se non è sembrato, la gara di Alonso ha vissuto qualche momento thrilling come ha spiegato Mike Krack: La vettura n°14 ha dovuto fare un po’ di lift and coast per gestire un problema al sistema di alimentazione. Si tratta della fase in cui Hamilton aveva preso a recuperare diversi decimi di secondo dando l’impressione di poter minacciare un secondo posto che, dopo il sorpasso in pista alla staccata della chicane che precede il traguardo, sembrava al sicuro.
Un allarme rientrato che non ha messo in discussione l’esito di un GP condotto alla grande e nel quale Alonso è stato protagonista di un siparietto un po’ forzato quando chiedeva l’unsafe realase del rivale inglese accentuando movimenti sul volante che sono stati subito colti da Toto Wolff che ne ha mimato il gesto trasformando la scena in una meme che sta diventando virale. Schermaglie normalissime in una F1 in cui si usa ogni mezzo per cercare di far vincere le proprie ragioni. Non ci sarebbe da scandalizzarsi per una cosa così normale.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Aston Martin
Vedi commenti
- Il Clan Verstappen penalizza SP per creare artificialmente una differenza punti abbastanza grande per poi più avanti potere giustificare ordini di scuderia per evitare scontri in pista e di nuovo favorire a Max Verstappen.
- E' evidente da telemetria, che ci sono 2 RB19.
- La RB19_A di MV va su rotaie, ha fondo nuovo, ha +carico e il bilancio freni OK
- La RB19_B di SP è innestabile, ha fondo vecchio obsoleto, ha -carico e con problemi col bilancio di frenatura.
- Dopo il GP di Baku, stranamente la macchina che ha dei problemi o si rompe sempre è casualmente quella di Perez e mai quella di Verstappen.
- A vera parità di macchine, Perez ha già dimostrato ampiamente che può battere Verstappen in pista.
- Se non ci fossero tutti questi favoritismi meccanici e dal muretto RB, Verstappen dovrebbe sudarsela molto per potere vincere il mondiale e non sarebbe cosi scontato come pare adesso.