Dopo tre mesi dall’avvio del Campionato del Mondo di F1 2023 e otto gare messe in archivio è possibile definire valori netti: Red Bull a comandare, Mercedes e Aston Martin a fare da inseguitrici appaiate e Ferrari un po’ più indietro a cercare di capire come ripartire dopo i proclami invernali. Secondo qualcuno, in una prospettiva non proprio ottimistica, il team di Milton Keynes sarebbe in grado di gestire un vantaggio monstre ancora per altre due stagioni, ossia nell’arco temporale che ci divide da qua alla nuova rivoluzione regolamentare che investirà sia la sfera aerodinamica che quella motoristica.
Il 2026 coincide anche con il debutto ufficiale della Audi. Il competitor tedesco ha il compito di presentarsi come nuovo soggetto che intende affermarsi con una certa rapidità. L’impresa, qualora venga centrata, assumerebbe connotati ancora più grandi visto che sarebbe consumata con un team, la Sauber, che non è abituato all’alta classifica. Insomma, Audi ha molta strada da percorrere per creare una miscela quanto meno efficace sin dal suo debutto nel Circus.
Nell’era delle limitazioni sempre più contingenti all’attività sui circuiti è obbligatorio calibrare bene il lavoro da fare in fabbrica e la casa tedesca si è messa all’opera con largo anticipo per non farsi sorprendere quando il cronometro conterà davvero. Il gruppo germanico, quindi, sta reclutando tecnici che servono a strutturare il reparto powertrains.
“Siamo alla ricerca di esperti in materia con precedenti esperienze in Formula Uno. È la prima volta, dal 2009, che un motore per la categoria viene sviluppato in Germania e quindi se vogliamo personale specializzato dobbiamo cercare in Inghilterra, Francia o Italia“. Così aveva parlato Adam Baker, CEO di Audi Formula Racing.
In questa fase Sauber-Audi si muove su un doppio binario. Da un lato opera Baker che sta ottimizzando e completando la campagna acquisti; dall’altro è entrato in azione Andreas Seidl che dalla proprietà tedesca è stato scelto per diventare l’amministratore delegato della franchigia di Hinwil. Ciò a sancire il livello di compenetrazione del motorista all’interno del team che ha accettato di perdere potere decisionale in favore di chi investirà capitali umani e finanziari.
Audi sta mettendo su un reparto motori snello e agile che conterà su circa 300 operatori. Un’equipe apparentemente esigua se rapportata, ad esempio, a quella della Mercedes che conta tre volte il numero di impiegati. Ma la ragione di questa differenza sta anche nelle forniture. La Stella a Tre Punte offre i suoi propulsori, in cambio di lauti pagamenti, a tre squadre oltre a quella ufficiale (tre totali dal 2026 visto che Aston Martin si è accordata con Honda, ndr). Per ora Audi non ha in cantiere di fornire altre scuderie, se non la Sauber. Ma questo non sta a significare che la campagna acquisti sia terminata.
Negli ultimi tempi l’industria dei “quattro cerchi” ha proseguito la sua opera di recruiting volgendo stavolta lo sguardo a chi è già presente in Formula Uno. Lo ha spiegato lo stesso Baker che ha descritto come lo staff sia frutto di un mix tra competenze qualificate provenienti da Audi Sport e intercettate dai competitor che già operano nella massima serie del motorsport.
Sono circa cinquanta i tecnici provenienti dagli altri motoristi. Un numero che appare piccolo ma che in realtà non lo è considerando le difficoltà che la controllata di Volkswagen ha dovuto affrontare nel convincere specialisti in stanza in Inghilterra a trasferirsi in Germania. Tale campagna di approvvigionamento non è ancora terminata.
Un tassello importante è stato definito nello sviluppo dello staff che sta già testando la power unit che sarà installata nel cuore delle vetture elvetiche. Con un comunicato apparso sul proprio sito, il motorista ha annunciato l’ingaggio del pilota svizzero Neel Jani che andrà a ricoprire il ruolo di test driver. Si tratta dell’ex conducente di riserva Red Bull che ha grande esperienza nel mondo dell’Endurance.
Nel 2016, con Porsche Races, ha vinto il campionato mondiale WEC e la 24 Ore di Le Mans. Comprovata esperienza, quindi, per una figura deputata a “stressare” i nuovi motori che per ora in una fase simulativa propedeutica ai lavori che si svolgeranno sul modello fisico che, in una versione ridotta nel numero dei cilindri, gira da mesi ai banchi dinamici.
Le novità non finiscono qui. Audi, insieme all’annuncio relativo a Neel Jani, ha comunicato nella sede di Neuburg è in via di completamento un significativo aggiornamento del simulatore che sarà adoperato per il lavoro sul motore ibrido. L’acquisizione di Jani serve proprio a calibrare più correttamente il sistema per preparare il campo al fire up della prima unità motrice completa che si avrà, verosimilmente, entra la fine dell’anno.
Centrare la corretta correlazione è di vitale importanza in una Formula Uno che va sempre di più verso il ban delle attività di prova in pista. Audi, smentendo certe voci alimentate negli ultimi tempi da certa stampa evidentemente poco attenta, è in perfetto sincrono con il cronoprogramma che si era data quando, l’anno scorso, in Belgio, ha annunciato la discesa in campo. Nessun intoppo per i tedeschi che vogliono essere protagonisti sin dal primo giorno di attività.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Audi