Il peso delle vetture di F1 è in continuo aumento. Basta evidenziare un dato per constatarne il trend inesorabile: le monoposto 2023 constano di un peso base di 798 kg, ben 200 in più rispetto al 2008, anno in cui sono state introdotte le batterie e il sistema di recupero dell’energia cinetica KERS.
L’introduzione dell’Halo e degli pneumatici più grandi hanno contribuito ad accelerare un processo che ha reso le auto anche più grandi negli ingombri generali. Cosa che, chiaramente, va a riverberarsi sul modo in cui i piloti gestiscono la dinamica del veicolo. Le macchine sono via via diventate più difficili da amministrare sui cordoli a causa di sospensioni troppo rigide che servono per soddisfare le esigenze aerodinamiche scaturenti dalla nuova veste basata sull’effetto Venturi.
Le difficoltà principali di questa generazione d’auto si materializzano nella diminuita capacità di controllare il mezzo una volta che esce dalla normale conduzione di guida. Verstappen, qualche tempo fa, aveva osservato che quando la sua Red Bull va in sovrasterzo o in sottosterzo è leggermente più difficile da riportare sui binari rispetto a quanto avveniva in passato.
Questo fatto, ha osservato l’olandese, dipende essenzialmente dalle sospensioni poco elastiche, ma anche dal peso eccessivo che le macchine hanno accumulato nel corso delle annate. La Federazione Internazionale dell’Automobile ha posto al centro dei quadri regolamentari la sicurezza. Per tale ragione le cellule di sopravvivenza sono diventate sempre più “importanti” e le vetture si sono adeguate a questa situazione diventando più imponenti nelle forme. Fenomeno accentuato anche dalla presenza delle power unit turbo-ibride che necessitano di una componentistica accessoria più voluminosa rispetto ai vecchi aspirati plurifrazionati.
E’ semplice fisica: un corpo più pesante e ingombrante, nel momento in cui perde aderenza, è più complesso da controllare. Un aspetto, questo, sul quale, in chiave 2026, il legislatore sta lavorando. Sempre in ottemperanza alle norme relative alla sicurezza, si sta infatti provando a impostare vetture più compatte e meno pesanti che riescano in qualche modo a permettere ai piloti di gestire traiettorie “più fantasiose” rispetto a quelle odierne che risultano essere troppo stringenti.
Verstappen pensa che sia necessario ritornare indietro di qualche decennio, quando le vetture erano molto più agili per via della loro leggerezza. “Penso che in generale dobbiamo cercare di allontanarci da questi pesi così eccessivi. Quando guidi una vecchia auto senti sicuramente la differenza. Anche le ruote più grandi sono un po’ più pesanti. Quindi questo per me va nella direzione sbagliata. Ma non so cosa possiamo fare per invertire la rotta“.
Le considerazioni dell’alfiere Red Bull, che di certo non cela l’insoddisfazione, sono state accolte da Stefano Domenicali che, in qualità dei CEO della F1, ha più di una voce in capitolo in un processo di regressione delle masse che viene invocato da tutti. Altro solista che si è aggiunto al coro ormai roboante è James Allison, il responsabile tecnico della Mercedes, che inizia a far pressione affinché i redattori delle regole affrontino seriamente il problema peso.
“Sono fortemente d’accordo con Stefano Domenicali e non è il solo a pensare che questa sorta di inesorabile tendenza al rialzo del peso sia qualcosa che deve essere arrestato e poi invertito. Di anno in anno, le macchine stavano diventando più pesanti. Non è semplice far muovere il peso nella direzione opposta. È particolarmente difficile immaginare regole tecniche che renderanno la vettura molto più leggera“.
Un limite di massa elevato come quello attuale incatena drasticamente la fantasia dei progettisti che non possono introdurre sulle vetture ulteriori elementi che genererebbero un aggravio di peso ingestibile. Quindi il dimagrimento si rende necessario per la soddisfazione di una doppia esigenza. Da un lato rendere le macchine più semplici da guidare e più portate alla correzione quando escono dalla traiettoria standard. Dall’altro permettere agli ingegneri di liberare un potenziale tecnico attualmente incatenato non solo da ferree regole.
Non ci si attende che le vetture 2026, quelle che dovranno ottemperare al nuovo quadro regolamentare che si sta discutendo negli uffici tecnici della FIA, tornino ad essere quelle dei primi anni duemila. Quel che la F1 invoca a gran voce è l’avvio di un percorso in controtendenza che porti, progressivamente, le vettura a dimagrire e compattarsi invece di crescere in maniera quasi bulimica.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Scuderia Ferrari, Oracle Red Bull Racing, Mercedes AMG