Formula 1

F1, alleggerimento vetture: da speranza a ipotesi concreta

Max Verstappen, nonostante stia letteralmente annichilendo il campionato del mondo, non è troppo entusiasta della parabola che la F1 sta descrivendo sotto diversi aspetti. Il pilota di Hasselt si è espresso in maniera abbastanza dura quando ha capito che i dirigenti del Circus stavano per trasformare il weekend della sprint race in un format adrenalinico che aboliva quasi del tutto le prove libere. Una tendenza che aveva indotto il bi-iridato a minacciare di ritirarsi qualora questo tipo di paradigma venisse istituzionalizzato nei prossimi anni.

Probabilmente, quella dell’olandese, era una provocazione perché annullare il contratto che lo lega alla Red Bull fino al 2028 risulta piuttosto difficile. Ma è evidente che il conducente non si senta troppo a suo agio nella rappresentazione scenica che Liberty Media ha inteso impostare. 


Verstappen: auto più “malleabili” una F1 più entusiasmante

Ma forse quella alla Sprint Race è la critica meno feroce che Verstappen muove. L’alfiere della Red Bull aveva aperto un altro fronte polemico: con un calendario che tende a presentare sempre più circuiti cittadini si riscontra la crescente incompatibilità delle vetture a questo tipo di layout. Se osserviamo le prime sette gare del mondiale in corso, sono ben cinque i tracciati non permanenti su cui i bolidi hanno girato.

Max Verstappen (Oracle Red Bull Racing) – Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) – Sergio Perez – Sprint Race Baku

Il pilota ritiene che le auto attuali siano più difficili da guidare sui cordoli a causa di sospensioni troppo rigide che servono per soddisfare le esigenze aerodinamiche scaturenti dalla nuova veste basata sull’effetto Venturi. Max ha evidenziato come le vetture siano più stabili quando si seguono rispetto alla vecchia generazione. 

Ma le difficoltà si materializzano nella diminuita capacità di controllare la macchina una volta che esce dalla normale conduzione di guida. Il pilota di Hasselt ha osservato che quando la vettura va in sovrasterzo o in sottosterzo è leggermente più difficile da amministrare rispetto a quanto avveniva in passato.

Questo fatto, ha osservato il conducente, dipende essenzialmente dalle sospensioni troppo rigide, ma anche dal peso eccessivo che le vetture hanno accumulato nel corso degli anni. La Federazione Internazionale dell’Automobile ha posto al centro dei quadri regolamentari la sicurezza. Per tale ragione le cellule di sopravvivenza sono diventate sempre più pesanti e le vetture si sono adeguate a questa situazione diventando anche più imponenti nelle forme, anche a causa delle power unit turbo-ibride che presentano una componentistica accessoria più voluminosa rispetto ai vecchi aspirati plurifrazionati.

Viene da sé che un corpo più pesante e ingombrante, nel momento in cui perde aderenza, risulta più difficile da riportare nei binari. Un aspetto sul quale, in chiave 2026, il legislatore sta lavorando. Sempre in ottemperanza alle norme relative alla sicurezza, si sta infatti provando a impostare vetture più compatte e meno pesanti che riescano in qualche modo a permettere ai piloti di gestire traiettorie “più fantasiose” rispetto a quelle odierne che risultano essere troppo stringenti

Max Verstappen (Oracle Red Bull Racing) e Fernando Alonso (Aston Martin)

Verstappen pensa che sia necessario ritornare indietro di qualche decennio, quando le vetture erano molto più agili per via della loro leggerezza. Nel 2010 il peso minimo era di circa 620 kg. Oggi le monoposto hanno quasi raggiunto gli 800 chili. “Penso che in generale dobbiamo cercare di allontanarci da questi pesi così elevati. Quando guidi una vecchia auto senti sicuramente la differenza. Anche le ruote più grandi sono un po’ più pesanti. Quindi questo, per me, va nella direzione sbagliata. Ma non so cosa possiamo fare per invertire la rotta“. Queste le considerazioni dell’alfiere Red Bull che non cela l’insoddisfazione.


F1: la FIA sta con Verstappen

Il presidente della Federazione Internazionale si è sintonizzato sulle stesse note prodotte dal bi-campione del mondo supportando la richiesta di auto più leggere nel tentativo di migliorare lo spettacolo senza però abbassare gli standard di sicurezza. Il peso delle auto di Formula 1 è aumentato notevolmente negli ultimi 20 anni. L’attuale generazione conta un peso minimo di ben 798 chilogrammi a cui fa da corredo un notevole aumento delle dimensioni. 

Dimensioni e peso sono aree che destano una certa preoccupazione secondo Mohammed Ben Sulayem che ritiene che sia giunto il momento di agire invertendo la rotta: “Abbiamo bisogno di un’auto più leggera. Credo che sia meglio. Vengo dal motorsport e so che le auto più leggere sono più sicure. Sarà difficile da raggiungere questo obiettivo, ma tutti lo vogliono. Sto spingendo perché vengo dai rally dove non c’è niente di peggio che avere una macchina pesante“.

Stefano Domenicali e Mohammed Ben Sulayem

Al momento siamo alle schermaglie verbali perché senza l’avallo di Liberty Media Corporate nulla si muove nella massima serie dell’automobilismo. Ma, in un’ottica di riduzione delle emissioni – e su questo gli americani sono molto sensibili visto che spingono fortemente per raggiungere i traguardi stabiliti dal progetto Net Zero Carbon – l’idea di Verstappen e di Ben Sulayem prende consistenza. Chissà che le regole 2026, in fase di stesura, non possano accogliere queste richieste che arrivano non dai semplici tifosi, bensì dai pezzi grossi della Formula 1.   


Autore: Diego Catalano – @diegocat1977

Foto copertina: Alessandro Arcari

Foto: F1, Oracle Red Bull Racing

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Diego Catalano