Formula 1

F1: il lavoro al simulatore per ricostruire la carriera

Il primo terzo del campionato del mondo d F1 2023 è andato in archivio sancendo il dominio indiscusso della Red Bull. Il trend emerso lascia immaginare che, nonostante gli sforzi di Mercedes, Aston Martin e Ferrari, sia difficile invertire la rotta che vede i titoli dirigersi verso Milton Keynes e Hasselt.

Proprio per tale motivo molti iniziano a pensare già alla stagione prossima. Red Bull, ne abbiamo parlato in questo scritto, sta seriamente pianificando il mondiale 2024 potendo godere di un vantaggio inestinguibile nel breve termine. Gli avversari, pur non mollando la presa, iniziano  a capire che servirà più tempo per vedere realizzarsi quella convergenza prestazionale che scaturisce da quella tecnica visto che, con i dovuti distinguo del caso, un po’ tutti stanno andando nella direzione delineata da Adrian Newey che, non sorprende affatto, è stato il più bravo ad interpretare le nuove regole che la F1 ha imposto. 

Max Verstappen (Oracle Red Bull Racing), il poleman del Gp di Spagna 2023

F1. Mick Schumacher “muove” il mercato piloti

Ma a muoversi in chiave futura non è solo ciò che afferisce alla sfera tecnica. Per l’anno venturo inizia ad agitarsi seriamente il mercato piloti con rinnovi annunciati (e non ancora arrivati), possibili avvicendamenti di conducenti che non stanno esprimendosi ai livelli desiderati e potenziali ritorni di professionisti che hanno dovuto giocoforza fermarsi ai box per una stagione.

Tralasciando quei rinnovi che diamo per scontati (Russell per il quale sarebbe stata attivata la clausola in favore del team, Hamilton le cui contrattazioni con Mercedes sono in dirittura d’arrivo) è Mick Schumacher una figura che può diventare pivotale nei potenziali movimenti che vanno configurandosi. E il suo lavoro dietro le quinte apre a qualche riflessione su come rimettersi in gioco per un sedile ufficiale. 

Il figlio d’arte era stato vicino alla Williams che lo avrebbe potuto scegliere se Logan Sargeant non avesse raggiunto i punti per ottenere la Superlicenza. L’ipotesi è poi sfumata e per questo si era fatta sotto la Alpine che si era limitata ai sondaggi prima di puntare convinta su Pierre Gasly

Mick, dunque, ha dovuto ripiegare su un piano di riserva, ossia diventare il terzo pilota Mercedes. Un’opzione al ribasso, apparentemente, ma che invece potrebbe aprire più di una strada nell’imminente futuro. Entrare in un team così strutturato è stata un’occasione per il tedesco per imparare metodologie di lavoro, per sviluppare l’attitudine alla vittorie e per vedere da vicino all’opera la coppia piloti probabilmente meglio assortita della griglia. 

Ma anche di calarsi fisicamente in un’auto competitiva (anche se non ancora vincente). Questa possibilità è arrivata la scorsa settimana a Barcellona, quando ha completato una giornata di lavoro nei test Pirelli in chiave 2024. Occasione per saggiare il “ferro del mestiere” e per correlare quanto svolge al simulatore con la sfera reale. 

simulatore Scuderia Ferrari

Il lavoro in fabbrica del pilota tedesco si sta rivelando decisivo. Hamilton e Russell lo hanno ringraziato per le nove ore filate fatte al simulatore il venerdì sera dopo i due primi turni di libere del Gp di Spagna. Elementi che è stato fondamentale nel doppio podio dei piloti ufficiali. 

Quello al simulatore è un lavoro più duro di quanto ci si possa immaginare. Anche perché, sovente, si svolge di notte. Servono, quindi, una concentrazione maggiore e un’abnegazione piena. L’impegno non è passato inosservato sia all’interno del team che all’esterno. Mick, in pratica, ha fatto lo stesso percorso che ha compiuto Esteban Ocon che poi si è accasato, con ottimi risultati, in Alpine. Questo è il percorso tracciato per ritornare ad essere un titolare in F1

Ne sanno qualcosa Alex Albon che ha fatto lo stesso cammino nel mondo Red Bull aprendosi la porta della Williams. Lo ha fatto, facendo un giro ben più largo, anche Nyck de Vries. Potrebbe farlo Daniel Ricciardo che attualmente è nella stessa posizione di Schumacher e come il tedesco spera di ricostruirsi la possibilità di correre in pianta stabile tramite i sacrifici che sta facendo in questi mesi.

Mike Elliot (Direttore tecnico), Toto Wolff (team principal), Hywel Thomas (responsabile Mercedes AMG High Performance Powertrains), Lewis Hamilton, George Russell e Mick Schumacher posano dietro la W14

Quali prospettive per gli appiedati illustri? Detto di Mercedes che è al completo, Ferrari è ancora più blindata perché vi sono contratti in essere. Stesso accade per Red Bull. E’ nelle franchigie di rincalzo che potrebbe muoversi qualcosa. Proprio il summenzionato de Vries è sotto la lente d’ingrandimento per una resa non compatibile con le attese. Così come Sargeant che non si è pienamente adattato alla massima serie del motorsport.  

Ma non è detto che queste o altre caselle possano liberarsi. Schumacher, quindi, potrebbe mettere in conto un ulteriore anno da riserva per poi puntare ad un 2025 in cui ci dovrebbero essere diversi sedili pesanti liberi. Provare ad occuparne uno passa per il lavoro che si svolge in background. E le pubbliche lodi di Hamilton, Russell e Toto Wolff sono un ottimo endorsement per rilanciare la carriera. 


Autore: Diego Catalano – @diegocat1977

Foto: F1
, Mercedes AMG, Oracle Red Bull Racing

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Diego Catalano