Formula 1

F1, gomme 2025-2027: una sfida filosofica prima che tecnica

E’ dal 2007 che la F1 vive in regime di mono-fornitura. Il riferimento, chiaramente, è agli pneumatici che “calzano ai piedi” delle vetture. Prima di quell’anno erano Bridgestone e Michelin a sfidarsi in pista in un’escalation competitiva che terminò alla fine del 2006 quando il costruttore francese decise di accomiatarsi dalla serie perché il ritorno d’immagine era incompatibile con livelli di spesa crescenti, quasi fuori controllo. 

I giapponesi della Bridgestone, quindi, rimasero soggetto unico fino al 2011, quando Pirelli vinse il nuovo appalto da mono fornitore. La “P Lunga” è tuttora in sella ed ha cavalcato una delle più grandi rivoluzioni tecniche affrontate dalla F1 alla quale ha contribuito essa stessa con il passaggio dai cerchi da 13 pollici a quelli da 18 attualmente in uso. Con il Mondiale 2024 saranno 14 i mondiali con l’azienda italo-sinica a farla da padrona in un legame sempre più stretto con la proprietà del Circus

Ma, come sovente accade in un mondo rapidamente mutevole come quello della massima serie dell’automobilismo, rapporti apparentemente solidi possono modificarsi per l’intervento di nuove necessità da soddisfare. Tra queste c’è il principio dell‘ecosostenibilità, materia che Liberty Media e la FIA, attraverso il programma Net Zero Carbon, hanno messo al centro del loro agire. 

Ecco che è stato indetto un nuovo bando per la fornitura delle gomme per il triennio 2025-2027 (con opzione per il 2028, ndr) che pone in cima alla lista degli obiettivi la tutela dell’ambiente e quindi l’uso di materiali green e l’ottimizzazione delle risorse con la limitazione degli sprechi.  

F1 Net Zero Carbon 2030

F1: Pirelli rischia di dire addio al Circus?

Il bando di concorso istituito dalla Federazione Internazionale per conto di Liberty Media è molto più complesso dell’ultimo che Pirelli dovette soddisfare. Le coperture di nuova generazione devono andare incontro a due esigenze: contenere il surriscaldamento e tenere bassa l’usura. Ovviamente mantenendo il formato attuale a 18 pollici.

Mario Isola, numero uno di Pirelli Motorsport, ha spiegato come all’interno del bando ci sia una grande parte legata alla sostenibilità e alla capacità di fornire un prodotto con determinate caratteristiche nonché la possibilità di arruolare un certo numero di ingegneri. Solo per completare la documentazione richiesta è stato necessario molto lavoro stando a quanto riferito dal manager milanese. 

L’aspetto della sostenibilità è chiaramente una priorità per la F1 e la FIA visto che si sta provando a rendere il Campionato del Mondo a zero emissioni nette entro il 2030. Pirelli, su questo fronte, è già un passo avanti poiché ricicla ciascuno degli pneumatici usati in ogni weekend di gara, per un ammontare di quasi 40.000 coperture all’anno.

gomme F1 Pirelli

Ma sulla questione ecosostenibilità il competitor di Pirelli, ossia la Bridgestone che ha risposto al bando ed è in piena corsa per provare a vincerlo, ha un vantaggio commerciale tramite il marchio Firestone che negli Stati Uniti fornisce gli pneumatici alla IndyCar. Il colosso asiatico ha recentemente introdotto le coperture ribattezzate “Green Eco” che sono composte interamente da materiali sostenibili.

Questa potrebbe essere una seria minaccia per la Pirelli, specie se Bridgestone, come pare possa fare, troverà un modo per ridurre la quantità di pneumatici utilizzati in un weekend di gara. Questo elemento potrebbe fare breccia tra i decisori che spingono da tempo per una razionalizzazione nella forniture dei treni di gomme anche per abbassare i costi di logistica e l’inquinamento che deriva dalla movimentazione di merci ingombranti e pesanti.


F1: l’abolizione delle termocoperte è una carta in favore della Pirelli

Pirelli, dal canto suo, ha un vantaggio che è rappresentato dal processo che porta all’abolizione delle termocoperte, ritrovati che la FIA reputa incompatibile con un mondo sempre più sensibile alle questioni ambientali. La partita è ancora in corso perché non è stata ancora presa una decisione sul ban definitivo e i test che si terranno a Silverstone nel prossimo mese assumeranno una portata enorme nell’assegnazione dello scettro di fornitore unico.

Se, in soldoni, si andrà verso la sparizione dei sistemi riscaldanti, allora la Pirelli potrebbe tornare ad avere un vantaggio tecnico e strategico di non poco conto sui nipponici che dovrebbero dimostrare di offrire un prodotto analogo e che superi i severissimi test di sicurezza imposti dall’ente di Place de la Concorde. 

Termocoperte gomme Pirelli F1

Una cosa è chiara: non c’è possibilità che la F1, anche in un’ottica di contenimento dei costi, voglia riaprire al duopolio che aveva generato un’escalation competitiva che imponeva investimenti esosi e che spingeva i gommisti ad azzardare di più per offrire gomme iper performanti. La FIA chiede e vuole una gomma “prevedibile”, che sia costante nel calderone tecnico e non una variabile impazzita.

Insomma, si domanda di continuare nel solco tracciato negli ultimi anni. Pirelli e Bridgestone hanno fatto le loro offerte e fornito i documenti idonei. Ora la parola passa agli uffici tecnici e legali della F1 che sono chiamati a dare una risposta abbastanza rapida perché il 2025 è praticamente domani. E bisogna arrivarci prontissimi.


Autore: Diego Catalano – @diegocat1977

Foto: F1
, Pirelli Motorsport

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Diego Catalano