Il reparto strategico della Ferrari ha pregiudicato parecchie gare di Leclerc, privandolo di vittorie, podi e diversi piazzamenti. Dalla campagna agonistica 2019 in poi, anno di debutto del monegasco al volante del Cavallino Rampante, sono arrivati solo 7 trionfi, 5 dei quali ottenuti proprio da Charles con tanto merito. Sainz, a Maranello dal 2021, ha racimolato un solo successo in 53 presenze. Questi i numeri.
L’intento del pezzo non è quello di screditare lo spagnolo. Che senso avrebbe farlo. Al contrario Carlos si è dimostrato un’ottima scelta, forse una delle poche azzeccate durante il nefasto mandato Binotto. Un pilota solido, veloce e con una visione gara molto buona. Non ha il talento innato di Leclerc. Quello lo sanno tutti. Chi lo nega mente a se stesso.
L’iberico potrebbe vincere un campionato del mondo? Perché no. Con la vettura adeguata e il pieno supporto del team ci riuscirebbe. D’altronde se Rosberg ha battuto Hamilton tutto è possibile. Pensare però, che il madrileño sia capace di trascinare una squadra al trionfo iridato sopperendo alle mancanze di una monoposto, pare alquanto improbabile per non dire quasi impossibile.
Chi potrebbe farcela, invece, è proprio il suo attuale compagno di squadra. Carattere mansueto fuori dalla macchina, iena assetata di vittorie quando tira giù la visiera e stringe il volante tra le mani. Il suo talento cristallino emerge sempre. La sua intelligenza tattica, nonostante spesso si dica il contrario, anticipa quasi sempre le decisioni del muretto o addirittura, in molte occasioni, di fatto le corregge. Che poi non lo ascoltino è un altro paio di maniche.
Il sottotitolo H2 (“maledetta” SEO) dello scritto fa chiarezza sulla tematica snocciolata a seguire. Mi riferisco al fatto che Charles, secondo alcune menti non proprio illuminate, non perderebbe occasione per rimproverare in malo modo la sua “povera” squadra. Mentre Carlos, chierichetto mediatico, sta sempre zitto, ingoia il rospo e magari porge pure l’altra guancia. Fantasia…
Allora. Innanzi tutto le occasioni dove ambedue i piloti della rossa si sono giustamente lamentati in radio con il muretto box si sprecano. Del resto quando una pletora di individui, peraltro molto ben pagati, ti incastra in situazioni strategiche erronee rovinando in pochi secondi gli sforzi di un fine settimana, non solo dei piloti ma quelli di una squadra intera, una reazione a caldo scomposta ci può stare eccome. No?
Secondo poi, se andiamo ad analizzare la casistica dei ferraristi caduti nelle “trappole” del proprio team, qualsiasi tifoso della F1 attento alle sorti della storica scuderia, avrà certamente notato come la numero 16 sia in forte debito di fortuna (eufemismo) rispetto all’auto gemella. E non credo proprio che si possa dire il contrario. Chi lo fa, anche in questo caso, mente a se stesso.
Questo per sottolineare che a più riprese Leclerc ha tenuto un atteggiamento da vero signore nei confronti di chi, anche se in maniera involontaria, gli ha messo i bastoni tra le ruote rendendo vano il suo lavoro. Per questa ragione il ferrarista è stato spesso definito pilota dal poco carattere. Per non arrabbiarsi. Per non reagire. Ma quando fa comodo, ovviamente, la frittata si gira e da uomo “senza palle” diventa un maleducato. Che bello il mondo del giornalismo…
Tramite gli on board da anni possiamo ascoltare le comunicazioni radio tra piloti e ingegneri. Bisognerebbe ascoltarle tutte però, non solo quelle che vengono comode nel tentativo di corroborare un contesto distopico. Altrimenti, signori miei, i contorni del ragionamento assumono un aspetto fasullo. Consiglio vivamente un abbonamento a F1TV Pro “para salir de dudas” (dissipare i dubbi), come direbbero gli iberici.
Partendo dal presupposto che ogni week end ha la sua storia e di riflesso tanti fattori incidono sul rendimento di un pilota, sostenere che “ancora una volta Carlos ha mostrato più ritmo di Charles” corrisponde al falso. Anzi… trattasi di una boiata pazzesca dove tutti i crismi possibili e immaginari fanno presenza. Ma essere di parte si sa… Offusca la mente e “avvelena” fortemente i giudizi di chi non sa essere obiettivo.
Arriviamo quindi ai fatti: giro 38, Gran Premio del Canada edizione 2023. Leclerc e Sainz si trovano rispettivamente in quarta e quinta posizione. Adami si apre in radio alla fine del T2 e invita l’iberico al cambio gomme. Carlos risponde “copy“, prende la corsia box e “snobba” un eventuale cambio di carico all’anteriore valutando bilanciata la sua SF-23. Operazione pulita, espletata dai meccanici in 2.8s. Gomme Hard nuove per lui.
Malgrado solitamente chi sta davanti ha il diritto di “pittare” per primo, Ferrari sceglie di anticipare il cambio gomme con lo spagnolo. Tale scenario offre l’ipotetico undercut, strategia che permette di sfruttare le gomme nuove alzando le prestazioni sul giro, nel tentativo di sopravanzare l’avversario quando a sua volta avrà realizzato la sosta. Il passaggio successivo tocca alla numero 16.
Come per il compagno il setup all’avantreno resta invariato, Pirelli a banda bianca e via nuovamente con la mode race. Ancora in pit lane Marcos si palesa in radio: “tight with Sainz pit exit“, anche se in realtà, il gap tra i due una volta tornato in pista, si aggira attorno ai 2 secondi circa. Di lì a poco fanno sapere ad ambedue i ferraristi di realizzare 3 tornate senza spingere eccessivamente, con l’obiettivo di non stressare i compound nelle prime fasi di “vita utile”.
A rimorchio di questa notifica comunicano al monegasco di non preoccuparsi di Carlos che, malgrado disponga di gomme più rodate non lo attaccherà assolutamente. Questa è l’unica e vera motivazione passata in radio, non certo perché Sainz aveva mostrato più ritmo del suo teammate. Sostenere tale teoria significa non riportare la realtà dei fatti. Punto e a capo.
In ultima istanza un passo indietro: “Ferrari dovrebbe essere in debito con Sainz dopo il Gran Premio del Canada?” E per quale motivo? Per non aver dato in escandescenza in merito all’impeeding provocato dalle disattenzioni degli ingegneri? Se lo avesse fatto era sbagliato? Non credo. Quante volte Charles ha tenuto la bocca chiusa in situazioni molto peggiori? Tante, anzi troppe.
Piuttosto, con una visione di insieme più ampia, il credito debitore dovrebbe riguardare in gran parte Leclerc che, malgrado venga spesso bistrattato dalla stampa estera e non, falcidiato da abbagli strategici e problemi tecnici di affidabilità, continua a proferire un solo verbo: amore eterno verso il Cavallino Rampante. Rifletteteci su, detrattori…
Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz
Immagini: F1TV – Scuderia Ferrari
Vedi commenti
Articolo eccellente, da mandare in mondovisione per i detrattori e soprattutto i gufi