La storica scuderia italiana, al secolo Ferrari, ha prodotto un importante aggiornamento. La vettura numero 55 è scesa in pista montando le novità, testate dallo spagnolo Carlos Sainz durante le Fp1. I primi feedback sono buoni. Il bilanciamento della rossa è parso buono, con un handling che ha permesso all’ex McLaren di raccogliere tutti i dati necessari per studiare la monoposto.
Il mondiale è andato, è inutile girarci attorno. Tuttavia la necessità di rialzare la testa e avvicinarsi alla vetta impera. In tal senso vale la pena commentare un fatto: questo update è il primo passo verso una trasformazione che, in inverno, vedrà le forme della rossa mutare ancora verso una veste aerodinamica decisamente più fattuale. Allo stato attuale non possiamo sapere cosa succederà in futuro. Nel mentre, pertanto, ci limitiamo ad analizzare l’auto italiana nella sua nuova configurazione spagnola.
Come possiamo facilmente osservare dall’immagine a seguire, nella zona centrale della vettura modenese gli ingegneri di Maranello hanno cercato di incrementare ulteriormente l’effetto l’outwash generato. In particolare sono andati ad agire sul profilo più esterno, per creare un “doppio scalino” nell’unione tra il fondo e la porzione di monoposto che ospitava i vecchi bargeboard. In precedenza l’unione veniva effettuata tramite un gradino singolo.
Finalmente possiamo osservare le nuove pance del Cavallino Rampante in gran parte riviste. Innanzitutto dobbiamo chiarire il fatto che tale specifica non copia il concetto Aston Martin o Red Bull. Questo perchè la struttura d’impatto laterale ha una posizione ben diversa sulla SF-23 ovvero l’originale del progetto 675. Per mutarla si dovrebbero superare diversi test imposti dalla Federazione Intarnazionale.
La SIS (Side Impact Structure) ha una posizione più alta rispetto ai competitor sopracitati, aspetto che riduce non di poco il potenziale undercut che si può ottenere. Parliamo dello scavo frontale che i team ricavano per ottenere maggior pressione statica locale nella zona addicente all’abitacolo. In questo modo si riesce a generare un outwash superiore per controllare le turbolenze della gomma anteriore e, di conseguenza far lavorare al meglio la zona iniziale del fondo.
Come notiamo tramite il confronto fotografico precedente la sezione d’ingresso delle pance è rimasta invariata. Al contrario la SIS è maggiormente visibile, in quanto le pance hanno subito una rastremazione per consentire al flusso di circumnavigarle più facilmente. Rimane invariato anche il vertical duct, che di fatto elimina lo strato limite povero di energia che scorre a contatto con il telaio.
I sidepod a prima vista appaiono più snelli e conformi al trend che stanno seguendo un po’ tutte le squadre. Di fatto si è cercato di ricavare un passaggio più diretto nella zona inferiore delle pance. Notiamo che ora esiste uno spazio maggiore tra il bordo del fondo e le pance stesse (barre viola). In questo modo il flusso subisce un disturbo minore nel suo tragitto verso il retrotreno soffrendo perdite aerodinamiche minori.
Il nuovo concetto downwash dovrebbe incrementare la portata d’aria pulita con cui si alimenta la zona superiore del diffusore. Con questa soluzione si ottiene altresì un miglioramento della qualità del fluido che alimenta la zona compresa tra la spalla della gomma posteriore e il lato dell’estrattore. Questo è la motivazione principale per cui si adottano queste pance dotate di uno scivolo verso la zona inferiore.
Partendo dalla porzione frontale analizziamo l’elemento in verde delle foto a seguire, componente già presente sulla versione base. Parliamo di un piccolo diffusore laterale che estrae il flusso d’aria che si stacca dalle prime due fence verticali presenti al di sotto del fondo (profili verticali visibili all’entrata dei canali Venturi).
La prima novità arriva poco più avanti ed è evidenziata in blu: un secondo estrattore laterale di maggiori dimensioni. Con il nuovo concetto di pance e soprattutto con la recente modifica al profilo del bordo d’ingresso dei canali Venturi, questa soluzione lavorerà molto meglio. Il suo compito mira a espandere il fluido in uscita dal fondo e generare così carico frontale. La SF-23 ha sofferto di sottosterzo in questa prima fase del campionato, per cui gli ingegneri hanno cercato di curare questo atteggiamento.
Il terzo elemento evidenziato in giallo è un taglio presente sul fondo, il cui scopo dovrebbe riguardare l’alimentazione il fondo. Da quel punto in poi della specifica, infatti, prende vita un canale ben visibile (viola) che produce una precisa struttura al di sotto del pavimento.
Un ulteriore aggiornamento riguarda la zona ubicata di fronte alle gomme posteriori. E’ comparso uno slot nella porzione terminale (sezione evidenziata in giallo). Il suo compito è piuttosto complesso, ma per come è posizionata questa piccola fessura cerca di eliminare le turbolenze dello pneumatico che nel moto vengono trascinate verso il basso, evirando che si infilino sotto il fondo tramite un controllo della fluidodinamica più preciso.
L’aggiornamento in se cerca di migliorare la sensitività del fondo alle altezze da terra. Le pance e le novità al fondo dovrebbero garantire una miglior pulizia dei flussi al retrotreno, in modo da garantire una struttura fluida più resistente rispetto al piano di riferimento (asfalto), aspetto che costituisce infatti il problema principale della monoposto.
Autori e immagini : Alessandro Arcari – @berrageiz – Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich