Analisi Tecnica

Ferrari verso la qualifica: persi 4 decimi nelle curve 6-7, setup aero-meccanico efficace

Una sessione, la seconda del venerdì, parecchio indicativa per la Ferrari sotto vari punti di vista. I novanta minuti a disposizione visto l’impossibilità di girare durante le Fp1 hanno mostrato una Rossa in palla. Con ogni probabilità la migliore della campagna agonistica 2023. Molto bene anche Mercedes che prosegue nella strada intrapresa tra le stradine del Principato per quanto concerne l’understanding della W14 aggiornata. Red Bull, al momento sorniona, è stata molto impegnata nel centrare al meglio la messa a punto per favorire l’utilizzo ottimale delle mescole.

Nel prendere in esame la telemetria va considerato che Ferrari, rispetto a Mercedes ha marcato il suo miglior crono nella parte iniziale della sessione, per poi dedicarsi assiduamente al setup della monoposto. Mentre il team tedesco ha scelto la strada opposta, affinando il setting della vettura sfruttando poi la pista gommata sul push lap.

Andando verso l’ultima sessione di prove e la qualifica, cerchiamo di capire dove la Rossa dovrà lavorare sul fronte assetto per cercare di colmare il gap attualmente esistente. Le sensazioni sono buone, tuttavia c’è ancora circa un decimo e mezzo da trovare per poter ambire ad una prima fila. Sappiamo che i tempi di ieri non sono stati altamente significativi poiché le Mercedes hanno simulato la qualifica molto in ritardo rispetto a Red Bull e Ferrari, per paura della pioggia.

Complessivamente, notiamo che la Ferrari, nei confronti della Red Bull, dovrebbe migliorare il tratto che va dalla prima chicane (curve 1-2) fino a curva 10, ovvero il tornantino prima del lungo rettilineo. Notiamo dal grafico qui sotto che il gap aumenta leggermente in corrispondenza delle chicane. Seppur entrambe le vetture guadagnino nei confronti della W14 di Hamilton, la SF-23 tende ad intascarsi un minor vantaggio curva per curva.

Il primissimo tratto della pista è abbastanza buono, seppure perdono già qualcosa nei confronti della RB19. Sia nella prima chicane che nella seconda, la vettura modenese smarrisce ben 1.5 decimi. Tuttavia, nel primo segmento, riesce a riequilibrare il gap con la monoposto numero 1 in fase di trazione; mentre nella seconda ‘esse’ non fa altrettanto, perdendo circa 2 decimi nel complesso. Col passare dei metri però l’ala più scarica aiuta ad avere un vantaggio in termini di resistenza ed il gap ritorna attorno al decimo.


Primo settore: Ferrari centra il setup aero-meccanico

Quanto spiegato su lo possiamo vedere nel dettaglio qui sopra. In fase d’uscita di curva 2, la Rossa “traziona” meglio e si nota una curva più piena. Nota positiva considerando che la macchina è ben più scarica, segno che i tecnici sono riusciti a trovare un buon compromesso di rigidità sospensiva. Ciò col fine di garantire una piattaforma aerodinamica stabile, senza sfavorire il grip meccanico.

Mercedes, già in questo frangente, guadagna maggiormente a causa di una pista ben più gommata. Alla chicane successiva la RB19 fa la differenza a centro curva grazie al maggior carico installato in vettura. Sono ben 8 i km/h di differenza a centro curva tra Red Bull e Ferrari.


Settore centrale: 4 decimi persi nella chicane di curva 6-7

Nel settore centrale si accumula un distacco più pesante nei confronti delle RB19. Nella prima chicane del settore centrale (curve 6-7), la Rossa accusa un disavanzo cronometrico ben più pesante, arrivando a perdere localmente ben 4 decimi. Osserviamo che Max riesce a staccare molto in ritardo, guadagnando fin da subito. Un posteriore con più carico consente infatti di avere maggior stabilità e staccare con maggiore efficacia.

Nel complesso di curva 8-9, parliamo ancora di una chicane, la SF-23 accusa un distacco minore, ovvero di poco sopra il decimo. Le due chicane non differiscono molto, per cui il gap accusato nel tratto precedente è recuperabile in vista della qualifica.


Ultimo settore: un grande passo avanti per la Rossa

Nell’ultimo tratto la storia cambia, esattamente come l’anno scorso, solo che la Rossa da qui in poi perdeva, mentre ora guadagna. Se riusciranno a gestire le mescole in gara, come sembra poter accadere, un vantaggio nel T3 farà comodo per eventuali difese o attacchi. Tornando alla telemetria, vediamo che alla staccata di curva 10 Sainz ritarda la frenata, come prima aveva fatto Max.

A centro curva le tre macchine hanno velocità molto simili e la differenza tra SF-23 e RB19 è pressoché nulla o in favore della vettura italiana. Le monoposto interpretano diversamente curva 10 toccando il cordolo in punti diversi, come si può constatare anche dagli on-board. In trazione la Rossa non guadagna da subito; ci vogliono alcuni metri affinché avvenga.

Ben 330.8 km/h per la Ferrari alla staccata dell’ultima chicane, contro i 326 della RB19 che supponiamo essere rimasta un po’ conservativa con le mappature della PU. Sull’ultima chicane la squadra ha lavorato molto, ma solo in qualifica sapremo se questo passo avanti sarà confermato. Nel 2022, solo in questo piccolo segmento, perdevano 4 decimi, ovvero la maggior parte del gap accumulato al traguardo. Ad oggi vediamo una SF-23 con le migliori velocità a centro curva, anche se la RB19 sembra ancora più stabile sui cordoli.


Autore e immagini: Alessandro Arcari – @berrageiz e Niccoló Arnerich –@niccoloarnerich

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Pubblicato da
Zander Arcari