A margine della discreta prestazione offerta dalle Ferrari nel Gran Premio di Canada, il team principal della rossa, ai microfoni di Sky Sport UK, ha dichiarato che il Cavallino Rampante ha già siglato un accordo con un tecnico di spessore il cui passaggio alla corte di Maranello farà parecchio rumore. Il manager francese ha specificato che il profilo oggetto dell’insourcing è un’eccellenza nella sua disciplina, ma potrà iniziare ad operare per la scuderia modenese a partire dal 2025 e, di conseguenza, fornire un contributo importante dal progetto 2026.
Bisogna dare atto che il numero uno del reparto corse abbia rapidamente individuato le aree che necessitano di un chiaro “hardening” in termini di competenze. Una missione tutt’altro che banale, dato che i tecnici stranieri difficilmente abbandonano il Regno Unito in virtù della presenza delle tante sedi operative di molte scuderie.
Risulta più che evidente che sposare la causa della Ferrari per un ingegnere straniero, implica operare una scelta di vita che ha un impatto nella sfera personale non di poco conto. Un’opportunità che, ad esempio, non ha convinto Adrian Newey a cedere alle lusinghe del Cavallino Rampante in varie occasioni durante gli ultimi anni.
Indipendentemente dall’area tecnica di appartenenza è alquanto inusuale che un manager leghi il proprio futuro professionale a un competitor con così tanto largo anticipo. Il “gardening leave” è un deterrente della durata di soli 6 mesi, durante il quale un tecnico in uscita da una scuderia non può operare di immediato per la concorrenza.
La norma partorita dalla Federazione Internazionale pare poco efficace però, in quanto non impedisce il trasferimento della conoscenza appresa nel contesto professionale di provenienza, come ha ampiamente dimostrato il passaggio di Dan Fallows da Red Bull ad Aston Martin circa un anno orsono oramai.
Pur rimanendo nell’anonimato, annunciare l’ingaggio di un manager di prima fascia con un anno e mezzo di anticipo presta il fianco ad alcune riflessioni oggettive. Il paddock è un ambiente circoscritto in cui segreti e bugie hanno le gambe cortissime. E’ plausibile pertanto che il team di provenienza del tecnico “top”, sia al corrente del corteggiamento Ferrari.
In virtù della spietata concorrenza che caratterizza da sempre la massima categoria del motorsport, è molto probabile che il “mister x” annunciato da Vasseur debba dedicarsi al giardinaggio per un tempo molto più lungo del gardening leave. In sostanza, se un’organizzazione è consapevole di perdere una delle proprie pedine pregiate, come minimo lo alloca in un dipartimento non strategico in chiave futura, onde evitare l’inevitabile knowledge transfer.
Uno scenario che realisticamente impedirebbe al futuro tecnico di contribuire attivamente all’evoluzione dell’area di riferimento della monoposto. Senza girarci troppo attorno, il team di Maranello rischia di reclutare un tecnico di primo livello emarginato in via cautelativa dalla squadra di provenienza. In attesa dell’arrivo di una pedina di tale importanza, a Maranello esiste un profilo che svolga analoghe mansioni?.
L’enfasi con cui il transalpino ha comunicato il reclutamento lascia intendere che si tratterà di una figura apicale del nuovo assetto organizzativo della Ferrari. Per cui, giocoforza, nell’attesa la rossa ha individuato un profilo destinato a traghettatore. Un supplente insomma.
Difficilmente gli incarichi ad interim producono risultati memorabili, soprattutto se riguardano posizioni strategiche nell’assetto organizzativo. Appare quindi difficile che la new entry menzionata da Vasseur sia un tecnico esterno al Circus, il che allontana ipotetici ritorni importanti con esperienza pregressa in Formula 1.
Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat
Immagini: Scuderia Ferrari