Formula 1

McLaren – Mercedes: matrimonio forzato per mancanza di alternative?

Essere una nobile decaduta non è motivo di vanto. McLaren vive questa scomodissima situazione e sta facendo di tutto per uscirne, anche se i risultati sono piuttosto deludenti. Il 2023 sembra una replica sbiadita dell’anno scorso e la classifica è un monito severo a ricordarlo a tutti i protagonisti che operano nella factory di Woking

La franchigia dell’ambizioso Zak Brown cova altre (e più alte) ambizioni ma deve scontrarsi con una realtà fatta di carenze strutturali e inefficienze procedurali alle quali si è iniziato a mettere mano da poco. Per cui la produzione di effetti tangibili, leggasi risultati soddisfacenti in pista, richiederà ancora del tempo. McLaren, per uscire dalla crisi in cui è caduta da oltre un decennio, sta approntando un programma che, per la complessità della sua natura, ha bisogno di un arco temporale più lungo per realizzarsi. 

La sensazione è che la scuderia inglese debba vincere le difficoltà immediate nell’attesa di fissare degli elementi molto più importanti che possono darle in futuro la chance di competere a livelli più alti. Andrea Stella è impegnato in questa operazione con il supporto della proprietà che lo ha scelto per il dopo Seidl.

L’italiano, per ristrutturare il comparto aerodinamico di Woking, ha deciso di puntare su un pezzo grosso della Ferrari, ossia David Sanchez che si era dimesso in un vero e proprio fulmine a ciel sereno. Una figura che sarà centrale nella “nuova” McLaren che qualche giorno fa ha detto addio a James Key il cui lavoro a Woking non ha del tutto soddisfatto considerando le difficoltà in cui naviga la MCL60.   

David Sanchez ex Head of Vehicle Concepts della Scuderia Ferrari

McLaren lavora su due piani temporali

McLaren opera su un doppio piano temporale. Alla necessaria crescita di breve periodo va associata quella di lungo termine che può realizzarsi anche tramite l’implementazione di strutture all’avanguardia. Durante questo mese, o poco più avanti, dovrebbe essere varata ufficialmente la nuova galleria del vento. Uno strumento necessario, anzi di vitale importanza, per assottigliare il gap con la vetta. La struttura attuale, seppur ancora efficiente, mostra le classiche problematiche degli impianti datati. Serve tempo per mandarla a regime ed inoltre le velocità di esercizio sono più basse di quelle che può garantire il nuovo wind tunnel.

E’ stato direttamente Andrea Stella a spiegare quali siano le difficoltà che la squadra sta incontrando con un impianto troppo complesso e quindi inadatto a fornire risposte immediate.  La MCL60 è una monoposto che difetta nell’efficienza aerodinamica. 

Il grosso deficit è il tempo perso in rettilineo dove si evidenzia la grande resistenza del corpo vettura. L’obiettivo degli ingegneri è quello di produrre più carico con meno resistenza all’avanzamento. Per fare ciò servono impianti migliori. Le condizioni della pista non possono essere simulate correttamente dal wind tunnel attuale. E’ questa la fotografia del momento.

La galleria del vento che usiamo è più complessa rispetto a quelle di altre strutture mentre quella che avremo a disposizione a breve renderà il lavoro più semplice. Questo perché si riuscirà ad avere una migliore rappresentazione grazie, ad esempio, ai muri adattivi presenti in galleria che riflettono ciò che la macchina vede in pista. Di conseguenza, il DNA dei problemi è associato ad alcune limitazioni delle metodologie che abbiamo usato ora per anni e che in qualche modo sembrano proseguire nonostante un cambiamento di regolamento”.

Sede della McLaren F1

A breve, quindi, McLaren sarà in grado di confrontare i dati riportati dalla galleria del vento nascente e che è impiantata nel McLaren Technology Center con quelli della struttura utilizzata negli ultimi anni. Con pochi test in pista e con le analisi CFD contingentate, il ruolo della galleria del vento è ancora centrale nella Formula Uno. Quindi rimanere indietro su questo punto significa allargare ulteriormente la forbice da quella cima che Woking vorrebbe raggiungere in un futuro non troppo distante.


McLaren alla ricerca di un nuovo motorista?

Ma c’è anche un altro puntello che serve alla McLaren per consolidare la sua crescita: la scelta di un partner motoristico che possa sostenere le sue ambizioni. Il contratto in essere con Mercedes scade alla fine del 2025. E’ quindi normale che Woking si guardi intorno per definire il futuro che non può prescindere da un legame solido.  

Questa ricerca non significa che Mercedes verrà accantonata, anche se l’idea di perseguire altre strade è viva. Andrea Stella ha parlato di tre modelli potenzialmente validi. Il primo è quello di un team che riesce a fare tutto, dal telaio al motore. Quindi quelli Mercedes, Ferrari e tra qualche anno Red Bull in collaborazione con Ford. Un secondo è quello che vede un team di riferimento che lavora con un produttore di power unit. Parliamo del paradigma che hanno impostato Sauber con Audi e Aston Martin con Honda.  

La terza via è quella che porta ad essere un cliente di un costruttore affermato. Ed è questo lo schema che oggi usa McLaren. Ma vale anche per il futuro? “Se dovessi scegliere – ha spiegato Stella – puterei sempre ad essere un team direttamente supportato da una Casa Produttrice di power unit o costruirmi il motore in casa, ma non riteniamo che questo sia un elemento di differenziazione fondamentale per poter vincere“.

la power unit che equipaggiava la Mercedes W13

Ma a Woking non hanno potuto cogliere l’occasione Honda e quindi non possono che proseguire col modello attuale cercando di lavorare sugli aspetti deficitari che stanno limitando l’azione del team: “Al momento, se consideriamo quelli che sono i nostri limiti, questi non hanno nulla a che fare con la power unit“.

Anche se penso che dobbiamo migliorare dal punto di vista aerodinamico o nell’utilizzo degli pneumatici, credo che il ruolo della power unit, in termini di layout e costruzione, sia davvero minimo. Quindi rimango convinto che potrebbe essere uno degli ultimi elementi che possa incrementare le differenze. Non credo che debba essere una preoccupazione eccessiva“.

Parole che fanno capire che a Woking pensano di proseguire con l’acquisizione di una power unit già performante. Ed è per tale ragione che il legame con Mercedes potrebbe seriamente essere prolungato. Anche perché Brixworth ha perso un partner come Aston Martin e non intende vedere ulteriormente assottigliata la lista dei team clienti che contribuiscono al sostentamento di unna struttura che ha un certa grandezza.


Autore: Diego Catalano – @diegocat1977

Foto: F1
, McLaren

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Diego Catalano