Formula 1

Mercedes: l’obiettivo è gestire le aspettative

In ogni sport confermarsi resta la cosa più difficile. Eventi sporadici e condizioni particolari possono contribuire al conseguimento di un risultato inatteso, ma stabilire una linea costante è la sfida più grande che un team possa affrontare. Lo sanno in Mercedes che, negli ultimi due lustri, è stata capace di imporsi per otto stagioni filate entrando nella storia del motorsport, ma che ha anche conosciuto una vittoria singola, quella del Brasile 2022, alla quale non sono seguiti risultati altrettanto brillanti.

A Brackley sanno che la vocazione aziendale è quella di competere stabilmente per la vittoria. La W14, la macchina che doveva riscattare la fallimentare progenitrice, non si è rivelata efficace. Una vettura che ha presto palesato problemi pur risultando ripulita dal porpoising, quel fenomeno che, evidentemente, ha attirato a sé i tecnici che non hanno compreso il tempo che le difficoltà insistevano in altre aree del mezzo. 

A inizio stagione il team fu costretto a scusarsi per le modeste prestazioni sciorinate dalla macchina concepita da Mike Elliott che ha legato il suo destino professionale all’involuzione della sua creatura: spostato in altre mansioni per far spazio a James Allison che ora si concede anima e corpo allo sviluppo di una monoposto che, a Montecarlo, si è presentata in una veste profondamente rivista e che vuole essere una base di sviluppo più solida di quanto non lo fosse la versione che ha girato in pista per i primi cinque gran premi. 

George Russell al volante della Mercedes W14-B durante il Gran Premio di Spagna 2023

Mercedes: avanti con realismo

Le stradine del Principato hanno potuto dire ben poco. Qualcosa di più la si attendeva dal Montmelò, un circuito che per lunghi anni è stato usato come tester di monoposto, prima che il Bahrain, a suon di denaro, si comprasse anche le prove invernali. Segno dei tempi.

Quel che si è visto a Barcellona è stato incoraggiante per la franchigia anglotedesca, con Lewis Hamilton e George Russell a segnare il primo doppio podio della stagione. Una rondine che fa primavera? Assolutamente no. Quello spagnolo è stato un buon passo avanti, ma non tale da far ritenere che la macchina si sia arrampicata sulle vette dalle quali troneggia la Red Bull RB19.

Mercedes fa un bagno di realismo in vista del prossimo round che si terrà in Canada. Il tracciato intitolato a Gilles Villeneuve e presenta caratteristiche molto diverse rispetto al Montmelò e potrebbe seriamente andare di traverso alla Freccia Nera. Ecco perché l’intero weekend si configura come un test di vitale importanza. Una vettura, ricollegandoci all’incipit di questo scritto, per essere considerata valida, deve offrire performance costanti e non colpi sporadici sui quali nulla si può erigere. 

Il risultato in Spagna è stato una meritata ricompensa per gli sforzi di tutti a Brackley e Brixworth per portare il nostro pacchetto di aggiornamenti in pista. Siamo rimasti soddisfatti di come si è comportato e fornirà una nuova base da cui partire”. Così si è espresso Toto Wolff ai canali ufficiali della Mercedes

Toto Wolff, team principal e CEO Mercedes AMG F1

Il dirigente viennese ha poi spiegato a chiare lettere cosa si attendono per l’imminente trasferta nel continente americano: “Dobbiamo anche gestire le nostre aspettative. [Montmelò] era un circuito adatto alla nostra vettura e dovremmo aspettarci che i nostri diretti concorrenti siano più forti nelle prossime gare

Montreal, con i suoi lunghi rettilinei e le curve a bassa velocità, non è una pista che ci aspettiamo sia adatta alla nostra vettura come è stato a Barcellona. Non importa quale  sia il vero ritmo della vettura questo fine settimana, puntiamo a massimizzare il nostro risultato. Le caratteristiche del circuito forniranno anche un’ulteriore opportunità per conoscere la W14 e alimentare il nostro percorso di sviluppo“.


Mercedes: la Red Bull resta lontana

Se in terra catalana la W14-B si è ben comportata rispetto alle avversarie dirette, ossia la Aston Martin AMR23 che è incappata in un weekend grigio, e la Ferrari SF-23 che si era presentata con una veste profondamente rinnovata, la forbice prestazionale rispetto alla Red Bull è rimasta piuttosto spalancata “Il divario dalla Red Bull è grande e ci vorrà molto duro lavoro per colmarlo. Tuttavia, siamo pronti per la sfida”, ha affermato un sempre lucido Wolff che non intende gettare fumo negli occhi a chi spera di vedere un campionato che si trasforma di colpo nella fiera dell’incerto.  

Mick Schumacher (Mercedes AMG) “frusta” la W14 durante i test Pirelli di Spagna 2023

Mercedes sa che deve compiere passi graduali senza potersi concedere errori visto che i rivali non se ne stanno con le mani in mano. L’arco temporale non è limitato, c’è la consapevolezza che la rimonta potrebbe compiersi solo l’anno prossimo. Un cammino, quello del recupero, a cui tutti sono chiamati a contribuire. A partire da quel Mick Schumacher che, la settimana scorsa, ha avuto la prima opportunità di guidare la W14 nei test Pirelli.

Il tedesco, ne scrivevamo in questo articolo, si sta rivelando un membro prezioso del team grazie al lavoro che sta svolgendo al simulatore e tramite il quale cerca un posto al sole per l’anno prossimo o al più tardi nel 2025, quando potrebbero liberarsi sedili interessanti in una F1 dalle porte girevoli. Mercedes, quindi, tiene bassa l’asticella in vista di una gara che negli ultimi anni l’ha vista spesso grande protagonista. Ma lo fa con la consapevolezza di chi è sicuro di aver imboccato il sentiero tecnico giusto.


Autore: Diego Catalano – @diegocat1977

Foto: F1
, Mercedes AMG F1 Team

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Diego Catalano