Uno dei verdetti del Gran Premio di Spagna è il ritorno della Mercedes ai livelli di competitività che le competono. Più che il duplice piazzamento a podio la prestazione sul passo gara è stata davvero rinfrancante. Il definitivo abbandono della veste aerodinamica zero-sidepods non si è rivelata un salto nel buio e il risultato conseguito in terra spagnola è sotto gli occhi di tutti. Un importante assist sulla bontà di gran parte del package della stella a tre punto è stato servito indirettamente dalle ottime prestazioni della Aston Martin AMR23 che fa ampio ricorso alle componenti acquistate proprio da Mercedes oltre alla power unit.
Tutto bene quindi? Probabilmente è l’inizio del ritorno alla massima competitività per il team di Toto Wolff tuttavia anche lo scorso anno la tanto vituperata W13”B” riuscì a stupire conducendo alcuni giri in testa con Russell ingaggiato in uno splendido duello con Max Versteppen. Anche Lewis Hamilton fu protagonista di una furente rimonta dopo il contatto in avvio di gara con Kevin Magnussen che complicò tremendamente la gara del sette volte campione del mondo.
La performance delle frecce d’argento al Montmelò lo scorso anno fu un lampo a cui non seguirono risultati di rilievo almeno fino al Gran Premio d’Ungheria. Per tale motivo nelle prossime gare, Canada in primis, la W14”B” dovrà dimostrare di essere progetto duttile rispetto a layout diversi. Nella prossima tappa in nord America, il team tedesco sarà l’osservato speciale, in qualità di unica reale alternativa alla corazzata Red Bull.
E’ parso evidente che Lewis Hamilton non appena ha potuto fruire di un mezzo all’altezza del suo talento ha riattivato la modalità “hammer time”. Agli addetti ai lavori più attenti non sarà certamente sfuggito che il campione anglocaraibico, nelle fasi finali del GP di Spagna, ha cercato di battere il giro più veloce segnato da Max Verstappen girando a soli 3 decimi dallo stratosferico tempo del campione del mondo olandese.
Un rischio che Lewis non avrebbe mai corso con un mezzo senza la necessaria sintonia con il proprio mezzo. In quel giro c’è un messaggio subliminale verso la concorrenza: stiamo tornando. In tal senso anche la super rimonta di George Russell dalla dodicesima posizione, alle spalle di Sergio Perez, corrobora la sensazione che il gap con Red Bull si possa colmare molto prima rispetto a quanto avvenuto nella scorsa stagione.
Realisticamente l’esito finale del campionato 2023 è segnato, tuttavia Mercedes potrebbe aver posto le basi per poter ambire a una seconda metà di stagione da protagonista e, cosa più importante, utlizzare una base competitiva nella definizione del progetto 2024. Se la W14”B” continuerà a crescere attraverso i prossimi correttivi, Mercedes potrebbe cogliere molte soddisfazioni grazie alla abilità dei propri alfieri complessivamente superiore al duo Verstappen/Perez.
Se Max è il nuovo cannibale della Formula 1, il team mate alterna weekend perfetti a clamorosi tonfi, come accaduto a Monaco e in Spagna. Red Bull senza il valore aggiunto del suo fuoriclasse probabilmente non avrebbe vinto a Montecarlo e in Spagna.
Se nelle prossime tappe Sergio Perez non offrirà performance iln linea con il potenziale della RB19, il team di Milton Keynes potrebbe trovarsi nella scomoda situazione di dover fronteggiare l’assalto di due frecce d’argento potendo contare solo sulla incredibile velocità del fuoriclasse di Hasselt specie sul fronte strategico. Uno scenario inverosimile nel breve periodo ma che la forza del team diretto da Wolff potrebbe trasformare in realtà molto prima di quanto si possa pensare.
Del resto stiamo parlando di un’organizzazione che ha dominato la categoria fino a due anni fa e certamente non ha perso la voglia e le risorse per tornare a recitare un ruolo da protagonista.
Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat
Foto: F1, Oracle Red Bull Racing, Mercedes AMG