Formula 1

E se fosse Max ad essere indispensabile per Red Bull?

Il dominio Red Bull prosegue anche nelle complicate qualifiche del Gran Premio del Canada, condizionate dalla pioggia intermittente che ha obbligato team e piloti ad adattare strategie e sensibilità di guida tornata dopo tornata. Ancora una volta il team di Milton Keynes si è dimostrato all’altezza della situazione, cogliendo la pole position numero 88 della sua breve storia.

Da anni si tessono le lodi del geniale progettista che risponde al nome di Adrian Newey, capace di realizzare veri gioielli d’ingegneria applicata alle quattro ruote. La RB19 passerà alla storia come una delle vetture più vincenti della Formula 1. Tuttavia, il dominio espresso dalla monoposto austriaca sinora espresso avrebbe le proporzioni apprezzate da inizio anno senza Max Verstappen al volante?

Il due volte campione del mondo olandese sta detronizzando Sergio Perez aldilà dei pregi della propria auto. All’indomani del Gran Premio di Baku, pista talismano del messicano, Max ha impartito sonore lezioni al compagno di squadra. Allora qual è il reale valore del bolide austriaco: la corazzata imbattibile nelle mani di Verstappen o la monoposto incapace di raggiungere il Q3 con Sergio Perez? Come spesso accade la verità è nel mezzo.

Max Verstappen nel corso delle qualifiche del gran premio del Canada

Tra il pilota di Hasselt e la RB19 si è creata una simbiosi in grado di massimizzare il potenziale in ogni condizione. Con Checo stiamo assistendo allo stesso spartito della scorsa stagione: un inizio al di sopra delle aspettative e successivo downgrade delle performance. Il dubbio quindi è pertanto lecito: Red Bull vincerebbe senza il suo fuoriclasse olandese?

Sino a poche gare fa, le ottime prestazioni di Perez supportavano la convinzione che la monoposto di Newey fosse talmente superiore alla concorrenza, al punto da portare alla vittoria qualsiasi piloti dello schieramento. Oggi si potrebbe affermare con certezza tale concetto? Probabilmente Perez non sta attraversando il miglior periodo di forma della carriera, ma questo non giustifica le scialbe prestazioni nelle ultime tappe della stagione.

In nessuno dei top team lo scarto prestazionale tra i due piloti è cosi ampio come in Red Bull. Differenza che riporta alla mente il gap che Michael Schumacher impartiva alla seconda guida di turno sin dai tempi della Benetton. A rendere più impressionante il dominio di Verstappen è la facilità con cui riesce ad estrarre il massimo potenziale dalla sua monoposto.

In tutte le fasi delle convulse qualifiche di ieri, Max si è adattato rapidamente segnando i migliori crono in ogni condizione del fondo stradale e con ogni tipo di pneumatico. Impressionante il primo giro nella Q3 in cui, l’arrivo di pioggia più consistente, ha obbligato il pilota a spingere al massimo controllando il mezzo con una naturalezza sbalorditiva, staccando la concorrenza di oltre un secondo. Nelle interviste a caldo il due volte campione del mondo ha giustificato tale abilità nell’attitudine degli olandesi nel guidare su fondo viscido.


Red Bull: Verstappen più importante di Newey?

Il sogno di ogni costruttore è quello di realizzare una monoposto capace di condurre al successo qualsiasi pilota. Esattamente il paradigma di Enzo Ferrari, in base al quale le doti del pilota erano secondarie a quelle del mezzo. La RB19 sembrava far parte della ristretta cerchia delle monoposto invincibili ma le prestazioni di Perez sembrano smentire questo assunto, al netto del suo momento di forma poco brillante.

E se il gioiello ideato da Newey fosse un diamante solo nelle mani di Verstappen? A breve il team di Milton Keynes potrebbe convincersi di essere Max-dipendente nonostante disponga delle prestazioni del più grande progettista della Formula 1 moderna.

Suggestiva immagine della RB19 di Verstappen nel corso delle qualifiche del GP del Canada

Se qualcuno aveva ancora dei dubbi, l’attuale leader del campionato olandese sta dimostrando di essere il miglior pilota dello schieramento. Nonostante disponga della vettura concepita dalla geniale mente di Newey, Max non vuole che i suoi successi siano sminuiti al pari di quelli conseguiti da Mansell, Prost, Hill, Villeneuve, Hakkinen e Sebastian Vettel che, grazie alle straordinarie monoposto firmate dal progettista inglese, hanno conquistato titoli iridati con un pelo di facilità in più.


Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat

Immagini: Scuderia Ferrari

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Roberto Cecere