Gp Belgio, Spa Francorchamps: l’università del motorsport. Un circuito particolarmente sfidante sia per questioni tecniche che per un meteo che sovente si presenta nella forma meno compatibile per una F1 che diventa sempre più refrattaria all’acqua.
Tra i boschi delle Ardenne è necessario avere una monoposto dalla grande efficienza aerodinamica per gestire curve che sono entrate nella storia della categoria. Ecco perché, ancora una volta, anzi più delle altre volte, la Red Bull RB19 è l’assoluta candidata a portarsi a casa il bottino pieno nonostante Max Verstappen scatti dalla sesta posizione dopo la penalità scaturita dalla sostituzione del cambio.
Il DRS della monoposto di Milton Keynes potrà fare la differenza. A patto che possa essere usato visto che persiste l’incertezza meteo che potrebbe mandare in fumo le previsioni strategiche che, con pista asciutta, sarebbero più leggibili.
La pioggia che ha condiziona Fp1 e il sabato sprint ha determinato una strana abbondanza di gomme da asciutto. Prima di lanciarci nelle previsioni strategiche osserviamo quali sono i treni di gomme a disposizione dei conducenti aiutandoci con l’infografica rilasciata dalla Pirelli sui propri canali ufficiali. Ricordiamo che il gommista italiano ha deciso di fornire alle scuderie le mescole C2, C3 e C4. Siamo quindi dinanzi al pacchetto mediano del ventaglio offerto per il campionato 2023.
Il Gran Premio del Belgio, sul versante strategico, offre un panorama di variabili ampio, come possiamo desumere dall’infografica qua in basso prodotta dalla Pirelli. Il gommista italo-sinico prevede che siano in ballo sia le due fermate che la singola sosta. Tattiche vicine derivanti dallo stress sulla gomma che si prevede a severità medio-alta, specie sull’asse sinistro come è emerso ieri ascoltando gli on board soprattutto di Verstappen e di Oscar Piastri.
Le difficoltà intrinseche che genera questo tracciato sono accresciute da sessioni caratterizzate dalla pioggia. Poco si è raccolto in termini di analisi ad alto carburante su gomme slick. Il che significa che le scelte strategiche sono state elaborate “al buio” contando quasi esclusivamente sulle simulazioni e non su dati concreti emergenti dalla pista.
Assumendo che non piova – e non è detto – è sicuro che le temperature saranno relativamente basse. Le condizioni di aderenza non dovrebbero essere ottimali, almeno all’avvio, a causa di una pista mai gommatasi a dovere. Partire con la gomma morbida offrirà migliori prestazioni nei primi giri. Performance che non dovrebbero degradare repentinamente grazie a massime non elevate che dovrebbero consentire uno stint abbastanza lungo chilometricamente parlando. 15 giri, infatti, equivalgono a circa 100 km.
Il piano tattico base è il seguente: prima sosta tra il giro 10 e il giro 15, passaggio alla media per un secondo stint di 15 giri per poi montare un altro set di medie fino alla bandiera a scacchi. Una strategia cocnreta vista l’anomala abbondanza di gomme da asciutto di compound più morbidi. L’alternativa più prossima, infatti, è rossa-gialla-rossa.
La tattica ad una sosta è sicuramente meno veloce nel complesso. Ma è possibile. Come mostra l’infografica prodotta dalla F1, la hard C4 è mediamente più lenta di otto decimi e mezzo rispetto alla soft e oltre mezzo secondo nei confronti della media. Il gap tra rossa e gialla, invece, è contenuto e si supera con la maggiore durata della C3. Ecco perché le analisi pongono al primo posto lo schema soft-media-media.
Tra i top ten non si dovrebbe puntare al singolo stop. Cosa che invece potrebbero fare dalle retrovie sfruttando la solita safety car che spariglia il mazzo di carte. C’è poca distanza potenziale tra un primo stint a gomma soft e uno a pneumatico medio. La costante è la dura per la seconda sezione.
Compound, questo, che non sarà preso in considerazione per la prima parte del gran premio: il freddo attiverà difficilmente questa mescola e nelle fasi calde dello stat potrebbe essere molto penalizzante anche nel controllare il mezzo nella frenata dell’imbuto della Source.
Quanto scritto fino a questo momento vale in condizioni da asciutto. Il meteo a Spa Francorchamps è una variabile spesso incontrollabile: la pioggia può materializzarsi a sorpresa, quasi dal nulla. Le previsioni suggeriscono una probabilità del 40% di acqua durante la gara. Altre previsioni parlano di possibilità crescente, fattore di cui i team dovranno tenerne conto nei loro calcoli.
In questo caso, però, si andrà in una zona nota visto che sia le full wet che le intermedie sono state ampiamente testate tra venerdì e sabato. Il Gp del Belgio, quindi, è un foglio bianco che sarà scritto nelle prossime ore. Forse ci troviamo dinanzi a una delle gare più imprevedibili dato il contesto. I margini di errore, dunque, sono molto elevati.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Pirelli Motorsport, Scuderia Ferrari