Formula 1

Domenicali. L’arte di parlare tanto senza dire nulla

Le ultime dichiarazioni di Stefano Domenicali (da me simpaticamente ribattezzato don Menicali per il suo fare curiale e democristiano) accendono gli animi. In una pausa che precede due Gran Premi di fila sono capitate come il cacio sui maccheroni. Chapeau a Roberto Chinchero. Il mio interesse si è appuntato su due problematiche emerse nella prima parte (l’intervista è stata divisa in due parti). Una per criticare il Don, un’altra invece per elogiarlo (eh si, incredibile ma vero). Vi raccontavo proprio l’altro giorno, nel mio simpatico ritratto di Domenicali che sarebbe troppo semplice dire che sia sopravvalutato.

Se ha ricoperto diversi prestigiosi incarichi (dei quali il più problematico credo sia stato proprio quello di uomo di punta della Scuderia Ferrari) qualche pregio lo avrà. E non si tratta solo di pensare (come pensa il sottoscritto) che sia un perfetto esecutore di ordini. Questo non si discute. Ho aggiunto con un poco di malizia e con una frase ad effetto che è l’esecutore testamentario della vecchia F1. E anche in questo caso mi pare non ci sia molto da eccepire.

Però c’è una cosa in cui non mi ero ancora soffermato e in cui il nostro è bravissimo. Partiamo da un fatto: il nostro Forlani della F1 potrebbe parlare per ore senza dire nulla, come accadeva al politico democristiano cui l’ho accostato di recente. Ma, ecco la cosa che mi era sfuggita, ha anche un altro asso nella manica: la capacità anch’essa democristiana di sgusciare via fra le notizie manco fosse un’anguilla.

un sorridente Stefano Domenicali, presidente e amministratore delegato del Formula One Group

Come funziona? Tu domandi A, lui risponde B. Se il tuo intervistatore insiste svicoli ancora, quello capisce che tanto non gli risponderai e allora passa alla domanda successiva oppure tu lo tramortisci con un altro profluvio di parole, non ci capisce niente e va avanti con la domanda successiva. Nulla di nuovo. A fare questo erano molto bravi già gli oratori dell’antica Grecia, quelli della Roma Repubblicana e in generale questo “trucco” oratorio è uno dei caposaldi del politico quando deve evitare rogne. E in questo possiamo dire che il Don è fenomenale. Vediamo assieme domanda e riposta.


Domenicali: il fromboliere mediatico

Domanda: “La stabilità del regolamento ha portato nel 2021 ad un mondiale con un duello epico. Ti spaventa un po’ l’idea che nel 2026 si ripartirà da un foglio bianco? C’è il rischio che una squadra o un motorista possano iniziare un ciclo come ha fatto Mercedes nel 2014?

Il sottinteso, neanche tanto, e dubbio che hanno tanti di noi è che che se non dai tempo al budget cap (e al regolamento tecnico) di raggiungere il risultato (ammesso che ci riesca) di avvicinare le prestazioni, non ha molto senso usarlo. D’altronde l’esempio del 2021 è chiaro. C’erano almeno due team in lotta e quasi equivalenti in pista, ma l’anno dopo c’è stata la rivoluzione aerodinamica e una Red Bull ultra-dominante. E nel 2026?

Risposta: “Ci sarà un incrocio importante di variabili. Credo che il sistema budget cap porterà le squadre ad essere sempre più vicine. Poi, è vero che entrerà in vigore un regolamento, e ci saranno nuove variabili inserite per tanti e differenti motivi che avevano un senso nel momento in cui sono state pensate. Ad esempio, quando abbiamo annunciato le benzine sostenibili c’era la necessità di trovare un compromesso tra i Costruttori, poi è chiaro che se si fa un’analisi a posteriori e certe scelte le avremmo fatte in modo diverso. Quello che è importante fare oggi è cercare di mettere insieme il regolamento della nuova Power Unit con le linee guida della nuova generazione di monoposto. Deve restare pur sempre una vettura di Formula 1”.

Stefano Domenicali, presidente e amministratore delegato del Formula One Group

Non so se avete capito. Il nostro non fa altro che ricicciare paro paro allungando il brodo quella che era sottinteso nella domanda e poi devia abilmente parlando del futuro in termini totalmente generici. Bè… qui c’è della classe, inutile negarlo!

Dove invece Domenicali risponde in maniera chiara, diretta, e questa è la certificazione che agiranno, è quando Chinchero gli chiede se la semplificazione delle regole sia un tema sul tavolo della F1. Risposta: “All’inizio di questa stagione abbiamo dato mandato per avere una proposta entro la fine dell’anno che punti ad una ristrutturazione e semplificazione del regolamento. C’è un gruppo al lavoro per questo obiettivo, l’errore che si deve evitare è di provare a normare tutto ciò che può accadere, è impossibile e diventa ingestibile. Tutti siamo consapevoli che bisogna semplificare”.

Chiaro e lineare, soprattutto nel punto che è una strada totalmente sbagliate cercare di normare tutto. Tuttavia, ora che ci penso… “tutti siamo consapevoli che bisogna semplificare”. Ma non ci dice come… ecco il solito democristiano che emerge. Cosa vorrà dire? Immagino che lo scopriremo vivendo.


Autore: Mariano Froldi – @MarianoFroldi

Immagini: Formula Uno

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Mariano Froldi