Ferrari ha dato il massimo nelle qualifiche del Gran Premio del Belgio. Questo aspetto va sottolineato prima di lanciarci in qualsiasi analisi numerica. La seconda posizione di Leclerc varrà la pole position visto che Max Verstappen sconterà un arretramento in griglia di cinque posizioni per la sostituzione della trasmissione (montata la quinta stagionale, ndr). Anche Carlos Sainz, quinto dopo la Q3, gode del problema del campione del mondo incarica salendo in P4 accanto a Lewis Hamilton.
Alla fine della sessione possiamo finalmente confermare la bontà del lavoro svolto dai tecnici della Rossa in merito all’amministrazione delle mescole a basse temperature e con pista in rapidissima – e positiva – evoluzione. Tenendo conto delle particolari condizioni dell’asfalto, la gestione del muretto Ferrari è stata molto buona. Un risultato senz’altro positivo pensando al rendimento mostrato tra Inghilterra e Ungheria. Ottimi segnali che andranno confermati domani nella sprint shoutout e nella gara veloce.
Una qualifica prima bagnata e poi asciutta, quella di Spa Francorchamps, che ha posto i team davanti a molte sfide nel riscaldare a dovere le gomme, che ancora una volta hanno avuto un peso specifico elevato nei risultati finali. Partiamo facendo alcune premesse sulle configurazioni adottate dalle vetture quest’oggi, nelle libere e poi in qualifica.
La Mercedes ha introdotto una nuova specifica di ala posteriore che riprende il concetto introdotto da Ferrari, a Baku. Con questa soluzione puntano a generare più carico ‘pulito’, ovvero a minimizzare le perdite di energia diminuendo la differenza di pressione tra dorso e ventre nella zona più esterna del profilo. Nelle uniche prove libere a disposizione gli anglotedeschi hanno fatto dei test comparativi con le due ali che vediamo sotto. Proprio per via della pioggia hanno testato con Russell una soluzione più carica, con un main plain più pronunciato, che è stato confermato poi per la qualifica.
La Red Bull ha scelto ancora una volta la strada del maggior carico, come quasi su ogni pista di queto campionato. Ferrari sceglie un’ala da basso carico e non han testato null’altro durante le libere. L’anno scorso, dopo il Parco Chiuso, avevano scelto una configurazione più carica che poi non aveva pagato. Vedremo però se quest’ala consentirà di avere il giusto carico durante la gara.
Infine abbiamo la McLaren che va sul medio carico. La loro performance nelle curve medio veloci e veloci è ottima: è dove costruiscono il proprio giro, come vedremo in seguito. Hanno puntato a fare bene nel secondo settore, essenzialmente, cercando di rattoppare il primo e l’ultimo. Questa è l’altra strategia ‘classica’ qua in Belgio. Ovvero andare su un carico maggiore per curare il secondo settore, limitando anche il degrado in gara.
Come vediamo dal grafico in alto, che da un’indicazione sull’efficienza, vediamo che Ferrari e Red Bull hanno un livello quasi pari di carico; con la Rossa che riesce ad ottenere addirittura un dato di efficienza leggermente migliore, vista la presenza dell’ala da così basso carico. Le McLaren sono le più cariche e a livello di efficienza devono ancora lavorare. Delle due Mercedes vediamo solo quella di Hamilton che ha montato il carico più efficace per questa qualifica. Infatti, Lewis riesce ad avere un valore molto simile a Ferrari e Red Bull, sintomo che gli aggiornamenti potrebbero aver funzionato.
Fino a metà del Q2 la pista era ancora umida, per cui il tempo era in buona parte determinato dalle traiettorie di ogni singolo pilota più che dal comportamento delle vetture. Un altro parametro importante era riuscire ad attivare le mescole intermedie e saperle raffreddare nei punti giusti della pista.
Nel Q3 si è usata esclusivamente la gomma slick rossa ed è stato l’unico lasso di tempo di oggi in cui abbiamo potuto effettivamente osservare i valori in campo. Fondamentale è stato riuscire a riscaldare subito la copertura soft durante il giro di out. Infatti le temperature fresche comportavano una certa fatica nel portarle al giusto livello di temperatura. Inoltre, con la presenza di molti rettilinei, è facile perdere temperatura.
La Ferrari, con temperature più basse è riemersa, un po’ come è successo durante il venerdì in Ungheria. La SF-23 è capace di attivare subito la mescola a differenza degli altri che hanno più difficoltà in questo senso. Come avevamo analizzato nella preview di questo week end, la Ferrari si sarebbe concentrata sul primo e sull’ultimo settore cercando di massimizzare le velocità di punta.
La Red Bull è man mano progredita durante le sessioni, anche perchè dal Q3 la Federazione ha permesso l’utilizzo del DRS. E sappiamo che la RB19 riesce ad avere un delta maggiore tra ala aperta ed ala chiusa rispetto alle altre squadre. Sicuramente, da questo punto di vista, hanno avuto un vantaggio. Nel rettilineo che porta all’ultima chicane del tracciato Verstappen ha migliorato la sua velocità massima tra Q2 e Q3 di ben 12 km/h.
La grande differenza la RB19 l’ha fatta nel settore centrale, riuscendo a dare addirittura 7 decimi alla Rossa. Il motivo risiede, in parte, nel maggior carico installato nella vettura, come abbiamo visto poco fa, ma anche nel fatto che la Red Bull in sé riesce ad avere maggior bilanciamento non appena le velocità si alzano.
La Mercedes invece ha pagato molto le temperature. Come, probabilmente, anche la McLaren. Queste condizioni mettono in difficoltà le due suddette vetture. Tuttavia hanno costruito il giro in modo decisamente diverso. La W14 ha perso molto nel primo settore e in quello centrale. Questo fa capire che hanno generalmente ancora meno efficienza. Gli aggiornamenti stanno funzionando, ma con Russell hanno preso la decisione sbagliata: montare un’ala più carica che non ha pagato visto il distacco accusato da Hamilton. Il sette volte campione del mondo infatti ha mantenuto l’ala meno carica e le differenze si sono viste.
La minor performance nel primo settore può portare a pensare che non riescano a partire nel giro con la mescola già ben calda. La McLaren, invece, costruisce il giro nel modo opposto. Come abbiamo visto è molto carica ed infatti è molto efficace nel T2, tanto da perdere solo più di un decimo da Verstappen.
In termini di velocità massime, però, si vedono le differenze con le altre squadre. Ferrari e Red Bull a pari merito a circa 338 km/h. Poco distaccata la Mercedes che, con Hamilton, arriva a 334 km/h, quindi 4-5 km/h di differenza in termini di punta che potrebbero essere scomodi la domenica. Molto buona l’Aston Martin di Alonso che per la prima volta ha trovato una buona velocità di punta.
Autori: Alessandro Arcari – @berrageiz – Niccoló Arnerich –@niccoloarnerich
Immagini: F1, Scuderia Ferrari