Ferrari ha saputo performare nelle condizioni miste. Il provvedimento svolto in settimana per migliorare la gestione gomme ha funzionato, quindi. Si tratta di un lavoro mirato all’attivazione rapida delle mescole a basse temperature e relativo mantenimento della corretta finestra di funzionamento. Per questa ragione, a differenza di altre occasioni quest’anno, la SF-23 ha pertanto potuto estrapolare gran parte del suo potenziale che, almeno per Leclerc, è valso la prima fila.
La messa a punto “aggressive” utilizzando l’ala posteriore da basso carico ha portato i propri frutti. Una specifica già vista ma inedita nella generazione di carico che, nei tratti ad alta velocità di percorrenza, T1 e T2, ha fornito i vantaggi studiati al simulatore. Per di più il setup sospensivo ha offerto un ottimo handling sull’asfalto bagnato.
Fattore che di fatto ha permesso di aggredire i cordoli, nel limite del possibile considerando l’acqua, ottenendo buoni riscontri cronometrici. Solamente il settore centrale, soprattutto curva 9, ha messo in crisi la rossa. Affinare la guida in questo tratto del percorso belga che si srotola tra i boschi delle Ardenne, avrebbe concesso un ulteriore step di competitività.
Nella giornata odierna di ripeterà la qualifica in versione Shootout. Considerando che il “setting” delle monoposto non può subire variazioni tecniche i valori in campo non dovrebbe discostare molto da quelli che abbiamo osservato il venerdì. Le differenze staranno nelle piccole rifiniture riguardo traiettorie e amministrazione gomme. Secondo le informazioni raccolte dalla nostra redazione, i tecnici di Maranello hanno individuato un paio di elementi che, se gestiti al meglio, potrebbero innalzare il rendimento delle rosse.
I ferraristi sono pronti a calarsi nell’abitacolo delle proprie vetture. Lo studio della telemetria a stretto contatto di gomito con gli ingegneri fornisce gli ultimi ragguagli utili. Espletati i soliti controlli sulle monoposto, trasmissione, power unit impianto frenante e sistema ibrido, si attende solamente il semaforo verde. Tuttavia le condizioni climatiche non sono affatto buone.
Per questa semplice ragione o start della particolare qualifica ha subito diversi ritardi. Con un scarto pari a poco più di 35 minuti, considerando che la pioggia ha dato una tregua e un timido sole fa capolini sul tracciato, si proverà a partire. Queste lo stato attuale del clima belga:15,3°C la temperatura dell’aria, 18.4°C quella dell’asfalto. Umidità al 96 %, 2.5 Km/h l’intensità del vento che soffia da sud est.
Per questo primo run ambedue le Ferrari calcano l’asfalto belga con un set di Pirelli a banda verde. Lo spray evacuato dalle coperture italiane è parecchio, contesto che complica non poco la visibilità dei piloti. Le comunicazioni radio sono un po’ disturbate. Ciononostante si ascolta come gli ingegneri ricordino di curare al massimo il warm up delle coperture, chiedendo la track condition.
I ferraristi confermano che attualmente le intermedie sono le mescole adatte. La posizione di Leclerc è buona, meno quella di Sainz. Mode push e si parte per il primo tentativo push in Soc 3. La prudenza si palesa per capire ala perfezione le condizioni della pista. Esattamente come successo ieri, i due “Carlo” non alzano il piede dopo il giro lanciato. L’handling pare buono, poche correzioni nonostante l’abbondante acqua presente sull’asfalto.
La mappatura ibrida scende di potenza passando alla modalità più spinta. Carlos riesce ad interpretare meglio la situazione, curando parecchio l’uscita dalle curve sacrificando l’entrata. Al contrario l’aggressività di Charles, al momento, ha inficiato sul crono del monegasco. Si procede ora a un cool down lap. Marcos suggerisce un approccio migliore in curva 1, 9 e 14.
Come in precedenza Ferrari fatica maggiormente nel settore centrale dove portare tanta velocità all’apice non pare affatto semplice. Alla fine dell’ultima tornata Leclerc commenta un suo errore e fa sapere che l’asse frontale non è perfettamente in temperatura. Sebbene il taglio verso la Q2 non sia affatto un problema, l’amministrazione delle coperture, soprattutto per la numero 16, non è stata appunto ottimale.
Le condizioni cangianti andranno affrontate al meglio in Q2. Commettere errori di valutazione, infatti, potrebbe dar vita a spiacevoli inconveniente. All’interno del garage si confabula sul piano di lavoro, in considerazione del fatto che il così detto crossover per il passaggio alle slick potrebbe fare presenza. Nel mentre, osservando la telemetria, i meccanici cambiano l’incidenza delle ali anteriori su entrambe le vetture italiane.
Le rosse tornano a calcare l’asfalto con le intermedie. Due treni nuovi di pacca, piano che a quanto pare utilizzano un po’ tutti. Mode warm up per attivare le mescole realizzando un outlap più rapido rispetto alla Q1. Track position buona, freni nel giusto range, sistema ibrido abbastanza spinto, Engine 3 e si parte per il primo tentativo.
Come previsto si nota chiaramente una linea asciutta in diverse parti della pista, mentre in altre l’acqua è più presente. Charles arriva lungo nel T2 (curva 8) ma non alza il piede. Elemento che però inficia negativamente sul tempo. Per il resto parliamo di un passaggio pulito. Il monegasco non commenta. Sainz non commette sbavature ma è più lento del compagno, troppa prudenza.
Si passa al raffreddamento delle gomme dove in radio arrivano una pletora infinita di suggerimenti. Il traffico è davvero assurdo e per tutti preparare la tornata a dovere diventa un’operazione quasi impossibile. Poi, all’improvviso, arriva la bandiera rossa provocata da Stroll che sbatte contro le barriere, in curva 9, dopo aver optato per le medie.
Considerando i soli 29 secondi a disposizione la Q2 termina qui. Le rosse passano il taglio, ma anche nella seconda parte della qualifica non hanno mostrato la brillantezza che ci si aspettava pensando al venerdì. Mentre i commissari sono impegnati nella rimozione della Aston Martin AMR23, scatta un conciliabolo interno per Ferrari nel tentativo di massimizzare il rendimento in Q3.
Il gioco si fa duro, come si suol dire. In questo momento è molto difficile capire come amministrare la scelta sulle gomme. Una cosa è certa, la possibilità di vedere le slick è molto alta. Chi riuscirà a sfruttarle al meglio godrà di vantaggi enormi. Un treno di Soft per le due rosse come per tutti d’altronde. Si rompono gli indugi, pertanto. Arriva il momento tanto agoniato.
Tantissime le indicazioni per attivare le Pirelli a banda rossa, corredate da diversi provvedimenti su differenziale e impianto frenante. Considerando l’extra grip è cambiato anche il carico sviluppabile all’anteriore per le due SF-23. Ci siamo, si passa alla mode push, Soc 1 e si parte. Buona la tornata di Leclerc senza errori. Solita difficoltà nel T2 ma tutto sommato giro gestito bene. Sainz invece è costretto ad abortire il passaggio per un lungo alla fine del secondo settore.
Si procede con un charge lap dove peraltro si approfitta per abbassare la temperatura del posteriore. Dopodiché si torna a spingere sfruttando le gomme per un’ulteriore passaggio. Questa volta Charles “rema” parecchio sul volante per cercare di sfruttare al massimo la vettura e sopperire ad una carenza di rotazione nel T2. Peccato per l’errore in curva 9 che di fatto rovina il riscontro cronometrico. Si parla di circa 4 decimi persi.
Carlos invece mette a posto le cose con l’handling della sua vetture e agguanta un terzo posto a soli 25 millesimi dal pole man Verstappen. Per come sono andate le cose Ferrari ha perso la pole e probabilmente anche tutta la prima fila. Davvero un peccato considerando che le potenzialità per fare meglio erano lì a un passo.
Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari