Non è ancora tutto perfetto in casa Ferrari. Il team lo sa bene. Una certa instabilità al posteriore si è palesata e malgrado l’ora a disposizione non è ancora stata corretta. Elemento che di fatto ha provocato perdite prestazionali nel secondo settore del tracciato. A quanto sembra infatti, la necessità di curare al meglio l’avantreno per limitare la carenza di rotazione ha prodotto un setup leggermente sbilanciato verso l’avantreno.
Durante la sessione odierna in tarda mattinata, tramite i provvedimenti studiati al simulatore dopo la raccolta dati del venerdì, piloti e tecnici della rossa proveranno a modificare la messa a punto per massimizzare il rendimento della SF-23. Inoltre c’è un aspetto che senza ombra di dubbio va tenuto in stretta considerazione. Parliamo del degrado che, nelle mini simulazioni high fuel realizzate di ieri, è parso tropo alto.
Negli ultimi sessanta minuti di prove libere che anticipa la qualifica centrare il bilanciamento della vettura risulterà cruciale per ambedue gli aspetti suddetti. Il Cavallino Rampante vuole prendersi la pole o almeno provarci. Ma oltre alla solidissima Red Bull, a quanto pare, anche McLaren si invita alla battaglia. Tramite l’analisi telemetrica abbiamo constatato come il team di Woking si sia adattato molto bene alla pista magiara, mentre Red Bull ci sta ancora lavorando su.
Tra i ferraristi Sainz è parso più spaesato del compagno. Un elemento che deriva in gran parte allo stile di guida in relazione al setting utilizzato sulla rossa. Inoltre il solo Leclerc ha testato la nuova specifica all’anteriore fornendo peraltro feedback positivi. Motivo per il quale sarà disposta anche sulla numero 55, d’ora in poi.
Tutto è pronto per l’inizio della sessione. Gli ultimi conciliaboli sono in atto relativi all’impostazione da adottare le le Fp3. Consueti check: power unit, sistema ibrido, impianto frenante e trasmissione. Le temperature subiranno un’impennata. Queste le condizioni metereologiche al momento: 23,2 °C la temperatura dell’aria, 31,5 °C quella dell’asfalto. Umidità al 51%, 2.1 Km/h l’intensità del vento che soffia dal quadrante est.
I due “Carlo” sono a bordo delle proprie vetture. I motori sono accesi e si attende solo il via libera per scendere in pista. Per questo primo run gli alfieri della rossa montano ambedue un set di Pirelli a banda gialla. Solita cura nel warm up delle mescole. Molta concertazione nella track position, mentre il cambio è settato come al solito sulla configurazione GX3. Sainz alza il piede in curva 3 per un errore. Charles chiude la tornata ma il sottosterzo era comunque presente.
Al tentativo seguente Carlos molla di nuovo il colpo. Lo spagnolo si lamenta del vento che sbilancia la vettura. raffredda le gomme e riprova ancora mentre Leclerc torna nel garage. Finalmente l’iberico marca un tempo. L’handling della numero 55 è buono malgrado qualche correzione di troppo faccia presenza. I meccanici della Ferrari stanno preparando le monoposto per i test high fuel. Resta da capire la strategia sugli pneumatici che verrà adottata.
Il monegasco torna a calcare l’asfalto con le scrub medium e si lancia nella simulazione con alto quantitativo di carburante a bordo. La sua rossa pare ben bilanciata e nelle prime tre tornate il volante non mostra nessun segno di correzione. Nel frattempo anche Carlos torna in azione con la medesima configurazione. Il madrileño pare faccia più fatica a centrare l’apice di alcune curve rispetto al compagno, sebbene anche la sua SF-23 sembri bilanciata.
Leclerc si apre in radio e commenta un paio di errori alla guida. Per questo chiede di non tenere in considerazione due tempi 1.25.9s. e 1.25.4s. Marcos ne prende atto e chiede maggiore attenzione alla staccata di curva 2 per evitare micro bloccaggi deleteri in funzione del passo. Dopo solo 5 tornate le gomme diventano protagoniste. Entrambi i piloti della rossa, infatti, sono costretti a preservare le gomme attuando la tattica del lift and coast. Tanti i suggerimenti: punti di frenata, traiettorie e rotazione a centro curva.
Marcos chiede ora un giro alla massima potenza endotermica: Engine 1. Stesso discorso per Sainz. La necessità di testare al meglio la vettura impera. Con dodici giri sul groppone le rosse continuano a mostrare una certa maneggevolezza. Tuttavia i tempi non sono all’altezza della Red Bull. Anche in Ungheria pare che la necessità di governare al meglio le coperture limiti il potenziale sul passo gara. Ciononostante Leclerc allargherà lo stint di due tornante secondo i piani.
Leclerc termina il suo run e passa in pit lane. Sulla numero 16 viene effettuata una prova di pit stop e poi via dentro il garage. Tre minuti più tardi tocca a Carlos prendere la corsia box e come il compagno di squadra spegne la vettura sulla piazzola dei box a lui assegnata. La sensazione è che l’handling non dia particolari problemi anche se il bilanciamento pare imperfetto e l’eccessiva preoccupazione verso le gomme abbassa notevolmente il ritmo.
Dopo una sosta di dieci minuti le due SF-23 tornano in azione. Il primo è lo spagnolo con un set di Soft nuove di trinca. L’intenzione è quella di “stampare” un tempo con la pista gommata. Lo segue Charles, anche lui con le Pirelli a banda rossa. All’interno del garage i meccanici hanno effettuato alcuni ritocchi sull’aerodinamica. Con l’extra grip fornito dalle coperture più morbide i comportamento delle monoposto modenesi migliora. Ciononostante si palesa una certa difficoltà a centro curva in determinati tratti della pista, dove raggiungere l’apice non è sempre semplice.
Effettuato un doppio cool lap i ferraristi si apprestano a realizzare l’ultimo giro push della sessione. I riscontri cronometrici non migliorano ma gli ingegneri di pista si complimentano con ambedue i piloti per aver corretto l’impostazione in determinate curve del tracciato. In conclusione possiamo dire che il bilanciamento delle Ferrari è buono ma non ottimale e il passo gara non convince per nulla.
Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari