Le tematiche emerse concernenti il mondo Ferrari durante il venerdì britannico sono parecchie. Una vettura rapida sul giro secco, in difficoltà sul ritmo gara. Questo, in estrema sintesi, il resoconto delle prime due sessioni di prove libere del Gran Premio di Inghilterra edizione 2023. I tecnici del Cavallino Rampante hanno studiato a fondo il comportamento della vettura nel tardo pomeriggio sino a notte inoltrata.
I riscontri ottenuti reciteranno un ruolo cruciale riguardo i provvedimenti odierni in quanto, la storica scuderia italiana, è convinta di poter limitare l’eccessivo consumo gomme osservato nelle prove high fuel realizzate da Carlos Sainz nelle Fp2. Per farlo scatteranno alcuni ritocchi al setup che nell’ultima ora a disposizione per testare le monoposto prima delle qualifiche potrebbe cambiare le cose in positivo, trovando il tassello mancante per lenire il consumo dei compound Pirelli peraltro di nuova costruzione.
Sfruttare al meglio le caratteristiche della SF-23. Facile a dirsi, meno a farsi. Ma il gruppo di lavoro impegnato all’interno della gestione sportiva Ferrari pare aver cambiato marcia ultimamente e la possibilità di realizzare un ulteriore step competitivo potrebbe essere concreta. L’obiettivo non è battere la mirabolante Red Bull. I bolidi austriaci restano troppo superiori e nella giornata di ieri, a quanto capito dalle nostre analisi tecniche, le menti pensanti della scuderia campione in carica non sono riuscite a ottimizzare la messa a punto.
Le conferme arrivano prendendo in esame i grafici telemetrici prodotti da Formula Uno Analisi Tecnica. Partendo dal presupposto che la prestazione della rossa non va affatto sminuita, la RB19 di Verstappen ha comunque aiutato la vettura italiana a ben figurare nelle curve in appoggio ad lata velocità di percorrenza. Malgrado l’assetto più carico delle monoposto di Milton Keynes, infatti, una certa difficoltà nel gestire attivazione e mantenimento delle temperature di esercizio delle gomme ha limitato il loro rendimento a livello velocistico. Aspetto che oggi, con ogni probabilità verrà sistemato.
Durante la mattinata è caduta la pioggia che di fatto a reso “verde” l’asfalto di Silverstone, fattore che senza dubbio non aiuta le scuderie verso la massimizzazione del setup. Aggiornamento meteo a 15 minuti dal via delle Fp3: 23,3°C la temperatura dell’aria, 29,1°C quella dell’asfalto. Umidità al 62%, 3.2 Km/h l’intensità del vento che soffia dal quadrante sud orientale. Al momento non piove e un timido sole si affaccia. Tuttavia non possiamo escludere un rovesciamento atmosferico durante la prossima ora.
Ferrari ha rotto il così detto “curfew” per la prima volta in stagione. Le motivazioni sono legate al lavoro extra per rendere agibile la numero 16 tramite un lavoro extra. Si tratta della prima volta in stagione che la storica scuderia rompe il coprifuoco, quindi non è prevista nessun tipo si sanzione. I ferraristi vagano per il garage in attesa di salire sulle vetture. Gli ultimi dettagli e poi via pronti all’azione. Motori accesi. Ci siamo. L’azione lascia spazio alle chiacchiere.
Per questo primo stint le due rosse calcano l’asfalto inglese con un set di Pirelli a banda rossa. Visto le condizioni della pista si procede con estrema prudenza. Mode warm up per scaldare al meglio le coperture. Dopo di ché si passa alla modalità push per effettuare il tentativo lanciato. La cautela dura poco. Per quanto riguarda Charles il T3 non è stato perfetto, settore della pista dove ha prodotto una prestazione sottotono.
Il monegasco sceglie di cambiare subito il carico all’anteriore: “plus 4 clicks“. Poi discute dell’eventualità di usare il toggle dietro al volante per gestire la frenata in curva 13. Sainz più a suo agio mantiene l’assetto e raffredda le gomme prima di realizzare un ulteriore intento, mentre Adami consiglia un utilizzo mirato dell’acceleratore in curva 12. Il bilanciamento delle SF-23 è parso abbastanza neutro.
Si passa alla modalità endotermico Engine 1, per ottenere la massima potenza nel prossimo giro push. Al momento pare che la numero 55 affronti curva 4 nella stessa maniera di ieri, perdendo qualcosa in rendimento nell’allungo successivo. Parecchio traffico in questo momento che di fatto sta rendendo tutto più complicato per gli alfieri della rossa. Per questa ragione Leclerc ha abortito la sua tornata.
Lo spagnolo si apre in radio e conferma quanto detto in precedenza, lamentando un certa “lotta” con la sua monoposto nel T1, curva 3/4, dovuto alla scelta sulla messa a punto. Ciò malgrado “stacca” il miglior crono che però non è perfetto considerando che le Red Bull montano le Medium. Charles discute la sua track position non ottimale durante questo primo stint, fattore che ha frenato le sue performance.
L’ultimo passaggio dello spagnolo ha visto una leggera indecisione alla fine del T1, sommata a un ulteriore errorino nel T3. Al contrario Charles riesce finalmente a centrare un passaggio pulito, sommando un ottimo rendimento nei tre settori. La prima sgambata si conclude così. Qualche incertezza ma una SF-23 molto rapida nelle curve in appoggio ad alta velocità di percorrenza. Nei tratti più guidati resta una certa fatica nel prendere al meglio l’apice.
Breve pausa e la numero 16 torna in pista con un treno di Soft nuove e un leggero ritocco al sistema sospensivo. Charles parte molto forte facendo segnare il miglior tempo nel T1. Purtroppo però arriva la pioggia, la sua vettura si scompone nel secondo settore e il monegasco è costretto ad alzare il piede. Marcos chiede lumi sul da farsi e Leclerc, conscio dei rischi, preferisce realizzare ancora un giro sino a quando il muretto lo richiama ai box definitivamente.
Come anticipato nei minuti che precedevano la sessione la possibilità di pioggia era in agguato. Contesto che pregiudica soprattutto il lavoro di Leclerc dopo l’assenza obbligata nelle Fp2. Ma il ferrarista non demorde e dopo pochi minuti torna a guidare con le intermedie come il compagno di squadra. Si passa a Soc 3 per avere un supporto ibrido maggiore. Charles commenta in radio la situazione della pista su precisa richiesta di Marcos. Mentre Adami rende nota l’intenzione del tempo: “attesa nuovamente pioggia nei prossimi 5 minuti“. La sgambata della rossa dura poco. Giusto un paio di tornate e poi via in garage.
Carlos torna in pista ancora con le intermedie nuove. Sarano 6 i giri a disposizione dell’iberico per arrivare alla bandiera a scacchi. Un minuto più tardi lo segue Charles con la medesima configurazione. Si parla del programma di lavoro: si effettuerà un impostazione push-cool down-push, esattamente come per la Red Bull di Max Verstappen. Soc 2 la mappatura ibrida, per sfruttare appieno la potenza extra recuperata dai moto generatori.
La pista è parecchio scivolosa. Se ne accorge Carlos che è costretto ad alzare il piede nel T1 per evitare un testacoda. Più avventuriero in questa fase Leclerc che riesce a gestire meglio questo scenario difficile. Il suo crono però, se paragonato a quello di Max risulta più lento di quasi otto decimi. L’enorme finestra di setup della RB19 si fa sentire. Ma Charles continua a spingere e si avvicina ai tempi dell’olandese. Sainz fa ancora meglio, guadagnando tempo prezioso sul compagno in curva 1 e 12.
In ultima istanza, quando le Fp3 volgono al termine, possiamo dire che le due SF-23 mostrano un comportamento buono sul bagnato, più vicino alla Red Bull rispetto al recente passato. Indicazione interessante in ottica qualifica. Per il resto risulta difficile trarre conclusioni a margine di una sessione del genere. Possiamo sottolineare ancora una volta come le Ferrari continuino a mostrare un alto rendimento nei tratti rapidi, mentre soffrono di più in quelli più lenti.
Per quanto riguarda il degrado non c’è stata l’occasione per testare le monoposto italiane con alto quantitativo di carburante a bordo. Per questa ragione i provvedimenti scelti per limitare il degrado in gara non hanno trovato conferma. Per saperne di più in merito dovremmo aspettare domani. Pensando alla qualifica, ancora una volta le condizioni metereologiche si attestano come chiara discriminate per la formazione della griglia di partenza.
Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari