Il back to back del circo della Formula 1 dall’Austria all’Inghilterra è una eccezionale occasione per tutti i team in cerca di conferme o ritrovata competitività rispetto alla gara di domenica scorsa. La superiorità della Red Bull ci obbliga a premettere per l’ennesima volta che, a meno di fattori eccezionali, il discorso relativo alla vittoria della gara è un affare che dovrebbe riguardare solo i driver della RB19. Il terzetto alle spalle del team di Milton Keynes costituito da Ferrari, Mercedes e Aston Martin giunge alla tappa nello storico tracciato britannico con diversi obiettivi.
Per la Stella a Tre Punte e per il team di Lawrence Stroll la gara di casa è una sorta di esame di riparazione rispetto a quanto apprezzato al Red Bull Ring e capire quanto della prestazione sottotono sia dipesa dal layout del tracciato austriaco. Per gli uomini del team di Maranello il round nella tana dei rivali dovrà confermare la crescita iniziata a partire dal gran premio del Canada su un circuito che potrebbe mettere in evidenza le condizioni in cui la SF-23 ha particolarmente sofferto. Il circuito di Silverstone è un tracciato in cui sono presenti numerose curve ad elevata velocita di percorrenza e rapidi cambi direzione.
L’evoluzione della specifica di base iniziata nel gran premio di Spagna dovrà dimostrare che la direzione dello sviluppo sia in grado di conferire alla rossa la necessaria duttilità per ben figurare su qualsiasi tipo di tracciato. Se il target sul lungo periodo è chiaramente Red Bull, la sfida del presente consiste nel capeggiare l’agguerrita concorrenza alle spalle del team austriaco, alla quale potrebbe invitarsi anche la McLaren in evidente ascesa a valle dei recenti update. Un ulteriore variabile sarà l’introduzione della nuova specifica di pneumatici Pirelli il cui debutto è stato anticipato rispetto alla prossima stagione.
Nonostante il costruttore milanese si è affrettato a precisare che le nuove coperture offriranno una migliore resistenza alla fatica senza alterare i parametri tecnici e il comportamento in pista è verosimile che la rapidità di adattamento delle monoposto con il nuovo prodotto fornito ai team sarà una delle chiavi del weekend nel Regno Unito.
Rispetto allo sprint weekend austriaco, le aspettative degli uomini di Maranello per la gara in Inghilterra sono meno ottimistiche. Il profilo basso del Cavallino Rampante non sembra pretattica, ma la logica previsione rispetto ai punti di debolezza della SF-23.
Secondo Charles Leclerc il feeling con la monoposto è nettamente migliorato rispetto all’inizio della stagione ma non al punto di poter lanciare il guanto di sfida alle Red Bull. Il monegasco ha sottolineato come Silverstone rappresenti la tipologia di circuito in grado di evidenziare le vulnerabilità del progetto tecnico 675 finora palesate.
A differenza del suo Team Principal, il vice campione del mondo non è sicuro che i nuovi penumatici prodotti da Pirelli possano aiutare la Ferrari a migliorare le proprie performance, aspetto che andrà valutato con attenzione nella prima giornata di prove libere. In particolare sarà fondamentale la rapidità di adattamento della vettura con le nuove costruzioni di pneumatici.
I mal di pancia di Carlos Sainz relativamente allo sfortunato Gran Premio d’Austria non sembrano essere leniti. Il pilota spagnolo ha dichiarato di non aver mai chiesto la posizione rispetto al team mate ma di sentirsi molto a suo agio nel primo stint di gara. Nonostante l’affermazione di Carlos non faccia una grinza rispetto a quanto ascoltato nei team radio, da tempo le richieste verso il team vengono poste al muretto in modo subliminale, sottintendendo le reali volontà dei driver.
Non c’è dubbio che la lunga analisi della scorsa gara da parte del pilota iberico è la conferma che la ferita nell’orgoglio di Carlos sia lungi dall’essere cicatrizzata. In merito al fine settimana di Silverstone, il conducente madrileno si mostra ottimista in base al proprio stato di forma e di feeling raggiunto con il mezzo. Secondo Sainz la strada degli sviluppi intrapresa è quella giusta ma la prudenza è d’obbligo su un tracciato completamente diverso dal Red Bull Ring.
Mentre gli alfieri del Cavallino Rampante hanno discusso del presente, nel rituale incontro con i media Frédéric Vasseur a lasciato intendere che la definizione del regolamento sulle power unit di nuova generazione potrebbe subire un cambiamento. Le simulazioni dei team hanno confermato che l’obiettivo dichiarato della FIA di mantenere gli attuali valori prestazionali è un traguardo inverosimile.
Per tale ragione non è così scontato che la potenza dei futuri propulsori che debutteranno a partire dalla stagione 2026 sia fornita in modo equo dalla componente endotermica e da quella elettrica. Una scadenza apparentemente lontana ma che Ferrari dovrà gestire nel migliore dei modi per scongiurare una partenza ad handicap come accaduto nel 2014 all’alba dell’era turbo-ibrida.
Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat
Foto: F1, Scuderia Ferrari