Ferrari era chiamata alla prova del nove per il decimo appuntamento iridato della campagna agonistica 2023. Ma il Gran Premio di Inghilterra, benchè abbia riservato diverse sorprese, ha prodotto la solita costante che da febbraio non cambia: Max Verstappen e lo strapotere Red Bull. Per il resto va senza dubbio sottolineata la grandissima performance della McLaren che ha replicato in gara le ottime sensazioni espresse in qualifica.
Cola a picco la storica scuderia italiana. Malgrado a livello competitivo la rossa aggiornata tramite la nuova veste aerodinamica sia senza dubbio migliorata, la gestione senza dubbio discutibile del muretto box in merito alla diversa strategia utilizzata in gara distrugge qualsiasi velleità. Nona e decima posizione in una corsa che poteva e doveva risultare assai differente a livello di risultato.
Max Verstappen 10: ok… la RB19 è la migliore monoposto del lotto. Ma il due volte campione del mondo in carica non sbaglia nulla nell’arco del weekend britannico. La concorrenza sembra rassegnata a gareggiare dal secondo posto in giù.
Lando Norris 10: la strepitosa prima fila di ieri è stata confermata quest’oggi con una piazza d’onore che ha un peso specifico importante su uno dei tracciati più indicativi sulle potenzialità del mezzo. I primi giri in testa di Lando interrompono (almeno) la sequenza di tornate condotte in al comando in questa stagione dall’amico Max.
Lewis Hamilton 7: la neutralizzazione della Gp causata dalle noie tecniche alla monoposto di Magnussen regalano al Re nero l’opportunità di salire sul terzo gradino del podio, dopo una gara, di fatto, senza troppi acuti. Nel finale prova ad avere la meglio su Norris con due mescole di vantaggio, ma il giovane connazionale resiste agli attacchi del sette volte campione del mondo.
Oscar Piastri 8: grande gara del giovane pilota australiano che non raggiunge il podio per l’ingresso della Safety Car. Nella prima parte della corsa il pilota australiano riesce a reggere il ritmo forsennato del più esperto compagno di squadra. Il quarto posto finale è una delusione che tutto sommato potrebbe essere ben presto dimenticata.
George Russell 7: una scelta delle gomme soft in partenza sembrava un azzardo. George è riuscito a gestirle in modo efficace accarezzando l’idea di salire sul podio della gara di casa. Al pari di Piastri la neutralizzazione della gara lo penalizza collocandolo in quinta posizione. La gara resta comunque consistente
Sergio Perez 5: un weekend terribile concluso con un sesto posto che rappresenta il minimo sindacale se guidi la stessa monoposto del leader del mondiale. La rimonta dalla quindicesima posizione è stata agevolata da buone scelte del muretto box in occasione dell’ultimo pit.
Fernando Alonso 6: Aston Martin non sembra più la monoposto brillante di inizio stagione. La gara dello spagnolo è stata molto complicata sin dalle prime fasi, in cui la verdona non ha mostrato il passo per sfidare la concorrenza del midfield. Il due volte campione del mondo ne prende atto e massimizza il potenziale della AMR23 con uno scialbo ma buon settimo posto.
Alexander Albon 8: Un fine settimana magistrale del pilota di origine tailandese nella gara di casa del team Williams. Un’ottava piazza che non rappresenta il miglior risultato in carriera, ma probabilmente è il frutto della sua migliore performance da quando corre in Formula 1. E che soddisfazione precedere il duo Ferrari.
Charles Leclerc 6: Già nel primo stint di gara non riusciva a tenere il passo del terzetto composto da Verstappen e McLaren. Ottima la difesa su George Russell ma il muretto lo chiama ai box in modo troppo frettoloso. Nelle fasi finali della gara non riesce ad avere la meglio su Albon, certificando il disastro del Cavallino Rampante. Paga a caro prezzo non aver potuto disputare la seconda sessione di prove libere del venerdì.
Carlos Sainz: Soffre in tutto il Gran Premio lasciando per strada una posizione al via e perdendo subito il contatto con Russell. La Safety Car nel finale poteva aiutarlo, ma un errore gli fa perdere diverse posizioni concludendo in una anonima decima posizione
Red Bull 10: vince i primi dieci Gran Premi della stagione su altrettante gare. Impressionante. Aggiungere altro sarebbe quasi superfluo. Un team solido, cannibale, che non ha alcuna intenzione di mollare il colpo. Mai. Nemmeno le briciole agli avversari.
McLaren 9: la resurrezione del team di Woking è una boccata d’aria fresca per tutto il Circus. La dimostrazione che è possibile raddrizzare un campionato in corso grazie a un piano di sviluppo corretto si palesa in questo fine settimane. Una crescita stupefacente quella della storica squadra inglese, coordinata da uno dei tanti ingegneri forse troppo frettolosamente lasciato alla concorrenza: Andrea Stella.
Mercedes 8: ottima la prestazione complessiva delle frecce d’argento. Certo se l’obiettivo della nuova veste aerodinamica della W14 era quello di restare in scia alla Red Bull, allora la strada è ancora molto lunga, a quanto pare. Stare davanti alla Ferrari, resta il loro obiettivo primario.
Ferrari 4: risultato imbarazzante, usando un eufemismo, figlio di una prestazione ancora una volta deficitaria prodotta da una serie di scelte strategiche conservative se non addirittura errate. Se la gara di Silverstone doveva confermare la bontà degli update apportati alla SF-23, il giudizio finale non può essere che una bocciatura senza se e senza ma.
Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat
Immagini: Scuderia Ferrari – Mercedes AMG F1 Team