Non mai semplice chiamarsi Scuderia Ferrari, soprattutto quando le cose non vanno per il verso giusto. La vettura italiana, ancora una volta, ha mostrato una performance carente per via dell’amministrazione gomme, cruccio che il Cavallino Rampante proprio non riesce a risolvere. Ne abbiamo parlato nella giornata di ieri grazie alla spiegazione molto dettaglia che Lewis Hamilton ha fornito a Formula Uno Analisi Tecnica. Senza ulteriori preamboli procediamo con l’analisi dei vari settori.
Alla prima curva è molto importante arrivare con la corretta temperatura dell’asse anteriore, visto che rovinare questo piccolo tratto significa perdere lo spunto per la piega successiva. Alla staccata la Ferrari giunge con 1km/h in più rispetto a Red Bull, 4 nei confronti di Mercedes.
All’apice Lewis fa un ottimo lavoro portando in percorrenza ben 97km/h, 5 in più di Verstappen che mostra qualche problema di temperatura. Nel complesso vediamo che la rossa perde in ingresso dalla RB19 e guadagna molto in uscita. Mentre Mercedes rimane in linea in entrata e riesce ad uscire molto bene, superando il decimo di vantaggio.
Arriviamo così a curva 2, dove si ripete quanto appena visto: Red Bull recupera in entrata e perde in uscita. ma nel complesso Max guadagna qualche frazione di secondo. A centro curva infatti è riuscito a portare ben 2km/h in più rispetto ai competitor. La numero 1 aveva un grip molto elevato e in curva come queste, in discesa, con un banking negativo, l’olandese riusciva a tenersi molto stretto sul cordolo interno quando gli avversarsi dovevano sacrificare l’entrata.
Entriamo così nel secondo tratto della pista, molto lungo e con molteplici curve. La 4 è molto veloce, indicata da Hamilton assieme alla 11 come maggior causa del gap accusato. Qui rispetto alla Red Bull il britannico perde 3km/h, 4 nei confronti della Ferrari, tratto dove Norris era velocissimo. A seguire vediamo il compare Hamilton–Verstappen proprio in cruva 4.
Il 7 volte campione del mondo cerca di non sollevare totalmente il piede dal pedale del gas arrivando al 25%. Tuttavia è costretto a dare una leggere “toccatina” al pedale del freno, cosa che non fa invece Norris. Verstappen sfiora anch’esso leggermente il freno e per qualche frazione di secondo tiene il pedale del gas allo 0% per tornare in flat out più velocemente se paragonato con Hamilton.
Nella parte centrale del T2 notiamo cha la Ferrari del monegasco si è comportata in modo simile alla Mercedes, riuscendo a stare sul decimo di vantaggio rispetto alla Red Bull. Tra la 8 e la 9, Charles riesce addirittura a portare più velocità nel cambio di direzione. Hamilton continua a guadagnare molto in questa fase sulla RB19, segno che le quattro mescole erano nella perfetta finestra di funzionamento.
Nel terzo settore per la Ferrari è cambiato tutto. Questo ci fa capire anche quanto questo risultato odierno sia stato determinato dalla temperatura delle gomme. La rossa è sempre stata forte nel T3 grazie alla maggior trazione. Tuttavia l’overheating al posteriore ha compromesso la prestazione.
Osserviamo che c’è stata una perdita notevole in curva 12, dove in uscita deve aver commesso un piccolo errore. Mentre alla 13 ha un ottima velocità di percorrenza, di 6km/h in più rispetto a Red Bull. Ciononostante la trazione non è buona facendo rilevare la velocità più bassa al piccolo allungo successivo che porta alla 14.
In questo tratto Red Bull era l’unica vettura capace di mantenersi attaccata al cordolo interno lungo tutto il raggio della curva. Ecco che all’apice Max porta 4km/h in più rispetto a Ferrari. La conferma la si può avere osservando la velocità al traguardo. Leclerc ha fatto il possibile quest’oggi e alcuni gradi in più della mescola hanno precluso un risultato migliore.
Osserviamo il grafico qui sopra che mostra il gap di Norris da Verstappen negli ultimi metri della pista. Anche rispetto alla McLaren, Leclerc ha perso la posizione negli ultimissimi metri della pista. Fino all’ultima curva, infatti, curva la SF-23 numero 16 era da seconda fila.
Autori e immagini: Alessandro Arcari – @berrageiz – Niccoló Arnerich –@niccoloarnerich