Il sabato della Ferrari in Ungheria ha di fatto confermato un aspetto: quando le normali condizioni vengono alterate il gruppo di lavoro del Cavallino Rampante va a bagno. E non importa quali siano le differenze. Fatto sta, purtroppo, che la capacità di reazione dei tecnici nell’organizzare l’impostazione più proficua da seguire non fa mai presenza. La riprova ancora ieri pomeriggio, quando il particolare format della qualifica ha messo in crisi i ferraristi.
Sainz non riusciva a fare funzionare la Medium e di riflesso non ha passato il taglio della Q3. Charles, più abile sotto questo aspetto, ha comunque sofferto di overheating al posteriore, tanto che nel T3 la sua SF-23 aveva le gomme “cotte”. Senza ombra di dubbio l’esperienza maturata potrà essere utile oggi in gara e soprattutto nelle prossime settimane. Resta da capire, lo faremo presto tramite un incontro con un ingegnere di F1, come le nuove coperture Pirelli abbiano cambiato determinati valori, perchè un costruzione differente di una gomma difficilmente esprime le medesime risultanze a livello di utilizzo.
Durante le Fp3 la scuderia italiana ha effettuato due simulazioni high fuel. Entrambe con la gomma Medium. I riscontri nei diciassette giri realizzati non hanno offerto segnali incoraggianti riguardo il consumo gomme. Tramite gli on board abbiamo appreso come siano bastate 7 tornate per iniziare a gestire fortemente le mescole. Fattore che di riflesso ha inciso non poco sulle prestazioni della vettura. Dalle 15 in poi, orario italiano, capiremo se il degrado sarà ancora una volta l’attore principale della prova ferrarista.
Tutto è pronto nella regione di Mogyoród. Effettuata la consueta mezz’ora disponibile ai piloti per girare in pista e controllare gli ultimi paramenti delle vetture, la griglia di partenza prende forma. I due “Carlo” sono molto concentrati nel tentativo di esprimere la miglior versione di se. Lo sguardo di Vasseur lascia trasparire una certa tensione, consapevole che la corsa non sarà affatto facile.
Mancano oramai pochi minuti al via dell’undicesima prova mondiale. I ferraristi salgono a bordo delle SF-23. In radio si disquisisce sulla modalità di partenza poco prima del giro di formazione. Per la partenza Ferrari ha scelto di montare sulla vettura Sainz le rosse, gialle per Leclerc. Il monegasco scatta molto bene e recupera una Guanyu Zhou (Alfa Romeo). Carlos fa ancora meglio recuperando addirittura 5 piazze con un super sorpasso multiplo all’interno di curva 1 accodandosi dietro al compagno di squadra.
Giro 3, si può utilizzare il DRS. Adami suggerisce di prendere aria fresca uscendo fuori traiettoria nelle brevi rette per raffreddare le parti meccaniche della sua vettura. Analogamente chiede di fare molta attenzione alle gomme, cercando di risparmiarle al meglio. Si passa ora a Soc 6 per ricaricare le batterie. Per il momento il passo delle due rosse sembra all’altezza della Mercedes di Hamilton che le precede, mentre Alonso segue la scia di Carlos.
Il tyre management si estende a varie pieghe del tracciato. In curva 1 e 2 l’attenzione è molto alta. Passaggio 8, il muretto Ferrari chiede il primo tyre phase update per accedere a tutti i dati relativi agli pneumatici. Adami, contestualmente, suggerisce il plan B allo spagnolo. Stessa cosa per Charles anche se la medesima lettera nasconde una strategie differente, probabilmente. Al monegasco viene consiglia una rotazione in curva 5 più “easy” per favorire l’uscita.
Dopo dodici tornate posiamo dire che l’handling delle rosse resta buono, malgrado la necessità di amministrare le coperture sia molto alta. Su questo aspetto il remote garage si complimenta con i due “Carlo”, sostenendo che il degrado è buono, minore di quello che ci si aspettava. Mentre Leclerc pare capace di tenere il passo di Lewis, dietro l’iberico perde un po’ di contatto dal suo teammate. Adami gli chiede quante tornate può realizzare a questo passo, considerando che alle sue spalle Perez si fa minaccioso: “2/3 e poi sarebbe meglio cambiare le mescole” commenta il madrileño.
Ferrari prende il parola il suo pilota e due passaggi più tardi lo richiama in pitlane. I meccanici della rossa realizzano la sosta molto velocemente. Gomme Hard e via di nuovo in pista in undicesima posizione. Carlos si complimenta in raio per la celerità dell’operazione. Tre giri può tardi anche Charles prende la corsia box, presumibilmente per evitare l’undercut di Perez che in realtà allunga lo stint. Il ferrarista chiede un cambio di carico sviluppabile all’avantreno: “plus 2”.
Il cambio gomme del monegasco non è rapido. Al contrario per un intoppo alla posteriore sinistra perde molto tempo. Pirelli a banda bianca anche per lui. Il grattacapo gli fa perdere ben due posizioni e in questo momento Leclerc si ritrova alle spalle di Stroll che di fatto supera due giri più tardi gettandosi all’inseguimento del suo compagno di squadra. Durante i giri seguenti arriva una pretora di consigli per come gestire freni, temperature e differenziale centro curva. Inoltre si lavora parecchio con i toggle pre mappati in determinati tratti della pista. Perez effettua la sosta e si piazza proprio tra le due Ferrari e due giri più tardi svernicia Carlos.
Tornata 27. Marcos si apre in radio e “comanda” la mode push a Leclerc, avendo gestito il primo ciclo di vita utile delle gomme in maniera adeguata. Resta da capire se sarà una mossa effettiva considerando che tale combinazione scarica parecchio la batteria. Nel mentre Sainz parla di Plan E. Ancora radio, ancora Xavi. L’iberico non è contento dell’approccio della numero 16 in curva 2. Per questo chiede di provare una traiettoria di ingresso differente al monegasco che oramai è incollato agli scarichi del compagno.
Adami chiede lumi sulla strategia da usare, in considerazione del fatto che la scelta prevede ancora 15 tornate o addirittura di più se le gomme lo consentiranno. Chiedono anche a Leclerc cosa voglia fare per l’ultima parte di gara, plan “A o C”, mentre è impegnato a raffreddare l’asse posteriore di fatto in overheating. Inoltre sono diversi gli avvisi relativi ai track limits. Il monegasco prova a rispondere ma la qualità della radio è davvero pessima, tanto che gli viene chiesto di muovere il microfono.
Pare che in questa fase Charles faccia molta fatica con le gomme rispetto al compagno. Malgrado resti molto vicino a Sainz, Marcos continua a tempestarlo di nozioni per amministrare le gomme, cosa che non avviene sul canale della numero 55. Nota a margine. Tenendo presente che la radio di Leclerc si sente malissimo il messaggio completo è difficile da riportare. Ciò malgrado, da quello che si evince dalle poche parole comprensibili e soprattutto dal tono, il ferrarista pare tediato da una questione.
Resta da capire se si tratta di un’eventuale possibilità di chiedere il passo sul compagno, considerando che il problema alla sosta lo ha relegato alle spalle di Sainz. Il suo ingegnere di pista risponde dicendo che ne stanno parlando e gli faranno sapere qualcosa più tardi. Nel mentre risulta molto evidente che le rosse in questa fase sono “in terra di nessuno” in sesta e settima piazza. Due giri più tardi, passaggio 43, il monegasco effettua la sua seconda sosta questa volta senza intoppi.
Il ferrarista torna a calcare l’asfalto magiaro in ottava posizione con un set di Pirelli a banda bianca. Tre minuti più tardi anche Carlos si ferma. Hard pure per lui. L’operazione gli fa perdere la posizione sul teammate, ristabilendo l’ordine dei piloti precedente alla prima sosta: settimo e ottavo posto. Purtroppo però, la direzione gara indaga la numero 16 per alta velocità in pitlane e poco dopo arriva una penalità di 5 secondi per lui. Brutta tegola per il talento di Monaco.
A questo punto Carlos ha le potenzialità per chiudere il gap e terminare davanti al compagno, ma ovviamente Charles non è d’accordo e sta cercando di aprire il delta prestazionale. Per questo chiede ed ottiene la possibilità di spingere un po’ di più abbassando i laptime. Marcos è quindi d’accordo a patto che il tyre management continui. Sainz, ovviamente, sta dando tutto per arrivare davanti all’altro “Carlo” e nel frattempo cerca di tenere a bada Russell alle sue spalle.
Nelle tornate successive le cose non cambiano. La lotta tra i ferraristi per la supremazia interna si prende la scena. Peccato che Russell non sia affatto d’accordo. Il piota Mercedes attacca Sainz, lo svernicia con estrema facilità e si getta all’inseguimento del monegasco. Così facendo il britannico non solo prende la posizione sullo spagnolo ma si appropria, visto la sanzione comminata, anche della sesta piazza di Leclerc.
In ultima istanza dobbiamo sottolineare quello che avevamo già detto durante la giornata di ieri. Il setup di base della rossa non era male. Tuttavia il gruppo operativo assieme ai piloti non è stato in grado di progredire. Per di più la gestione gomme, sia in qualifica che in gara, ha mostrato nuovamente tutta la difficoltà che il reparto dinamico palesa in tale “scienza”.
Un settimo e ottavo posto che porta punti ma non fa morale. Al contrario riporta sul pianeta terra il Cavallino Rampante che, alla vigilia della gara magiara, sognava addirittura la possibilità di vincere. Il lavoro da fare è ancora tanto in Ferrari, forse anche di più di quello che si possa pensare. Il distacco dal Max Verstappen, vincitore del Gran Premio di Ungheria 2023, supera il minuto di distacco!
Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari